E’ stato un gran vociare in questi giorni sulla vicenda del cambio di direttore al Corriere, in particolare fra gli addetti ai lavori.
Sulle dimissioni di De Bortoli si è anche affacciata l’ingerenza di Previti e Berlusconi non tanto contenti della pagina di cronoca giudiziaria. Sarà così ? Non so, certo è che la concezione di libera stampa dei due non è un granchè, e la controprova viene da questo insospettabile pezzo di Filippo Facci che scrive sul “Giornale” (che non è proprio l’Unità).
….Cesare Previti è quello che ti telefona, ti elogia con regalità, ti coccola, vuole che l’intervista la faccia tu, con gli altri del resto è finita a cazzotti, o quasi, naturalmente lui ha telefonato a Berlusconi per lamentarsene, ma adesso lui vuole te: sinchè capita a te. Comincia il calvario. Amministri le smancerie prandiali di cui lui è maestro (anche se beve la Barbera con il pesce) e poi ti accorgi che l’intervista sta già lì, appoggiata sul tavolo, Previti ha già scritto un lungo appunto che possa aiutarti, e vuole decisamente aiutarti: perché è un appunto proprio lungo, sembra quasi un’intervista praticamente già fatta. Sta bene, ma non disdegnerà di rispondere a qualche altra domanda, nevvero? Allora accendi il registratore ma a lui il registratore mette soggezione, allora fai una domanda ma questa domanda dice che non la farebbe, allora fai un’altra domanda ma questa domanda è meglio evitarla, allora fai un’altra domanda ma la risposta, eh, la risposta è già nell’appunto, allora fai un’altra domanda e però potrebbero fraintenderla. L’indomani è peggio.
Lui vorrebbe rileggere l’intervista ma tu dapprima gliela neghi (lui s’incazza e tu pure) e allora gli mandi il testo delle sue risposte tuttavia prive delle domande (lui s’incazza e tu pure) e allora mandi anche le domande epperò senza l’incipit dell’intervista (lui s’incazza e tu pure) e lui intanto ti ha mandato trecento correzioni e precisazioni astruse (tu t’incazzi) e non bastasse vorrebbe sapere anche il titolo che verrà fatto, la foto che verrà messa, sinchè alla fine non se ne fa più niente perché l’intervista così fa schifo e fai schifo anche tu, e fa schifo anche lui mentre ti dice, naturalmente, che chiamerà Berlusconi. Il bello è che lo fa. E Berlusconi, poi, chiama te: ma riferirne le parole non darebbe granchè soddisfazione a un Filippo Mancuso. Cesare Previti è persona squisita. Ha una moglie incantevole. A convivio è fantastico e gentile, una classica simpatica canaglia. Sicchè, a titolo personale, ma così pure a nome di svariatissimi colleghi, gli si dice, qui e ora: non si permetta mai più di rompere le palle come lui sa, che tanto non gli riesce. Deve fare la cortesia di spostarsi per farci scrivere del suo processo.