Spiccicare 2 parole in croce.E’ un progresso, perchè prima, nella maggioranza dei casi se ne cavava fuori una al massimo. Questa ricerca dimostra l’evoluzione della specie. Quale ? Quella del “cercatore” in Rete.
Nel 32% dei casi nella casellina bianca dei motori di ricerca finiscono 2 parole, un bel 25% addirittura si permette 3 vocaboli. Sintomo che la galassia in espansione del web si estende a perdita d’occhio e per scovare qualcosa di decente e pertinente bisogna affinare l’ingegno.
Senza esagere però. C’è da scommettere sul sicuro sostenendo che non molti conoscono o usano le funzioni avanzate dei motori di ricerca e che l’utente medio non ha mai provato l’ebrezza, che so, dei risultati figli delle virgolette di una “exact phrase”.
Se è vero che un web più usabile e più utile passa inevitabilmente attraverso migliori algoritmi, websemantica e quant’altro, un piccolissimo contributo può venire da un’opera minina di alfabetizzazione.
Dulcis in fundo c’è anche un 20% si accontenta e si ostina a campare inserendo una solitaria parolina. Come andare a Milano e chiedere al primo che passa “scusi sa micca dove abita Marisa ?” Un po’ alla fratelli Caponi.