Ci riprovano. Ci riprovano perchè da anni sulle tecnologie di protezione dei CD l’industria discografica sta investendo un pacco si soldi. Sempre in cerca della “soluzione finale“, questa volta la protezione dei contenuti (DRM) dovrebbe essere un poco flessibile e permettere qualche copia da usare in macchina, nella casa al mare o da passare all’amico. Ma niente più.
Ovviamente “niente di più” fino a quando a un ragazzotto da qualche parte là fuori non verrà in mente di tirare fuori dal cassetto un pennerello o pigiare sbadatamente il tasto shift.
E addio soluzione finale.