Today, piccola invettiva. Classi tutte islamiche a Milano.
E’ parecchio strano che i primi ad indignarsi e a difendere anima e core la scuola pubblica come luogo di confronto di culture ed integrazione siano quelli che mandano i figli agli istituti “confessionali”, quelli che vorrebbero sempre più finanziamenti per le scuole private, quelli che se c’è una maestra di religione musulmana non entra nemmeno dalla porta.
Se permettete quelli che avrebbero diritto d’obbiettare qualcosa sono quelli che hanno sempre difeso la scuola pubblica, quelli che pensano che un ragazzo/a cattolico, un protestante, un musulmano, un buddista, un ateo abbiano tutto da guadagnarci a stare fianco a fianco nella stessa aula per 200 e passa giorni all’anno.
La direzione scolastica regionale della lombardia dice:
“si deve escludere la possibilità di costituire classi con soli alunni appartenenti alla stessa lingua, cultura e religione in quanto contrasterebbero con i principi e i valori costituzionali tesi a superare ogni forma di discriminazione e a valorizzare occasioni di integrazioni e di dialogo fra le culture. “
Ottimo.
Sarebbe solo maliziosa curiosità sapere oggi quanto fosse così eterogenea e culturalmente diversificata la classe di Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti qualche anno fa in quel dell’esclusivo “Collegio delle Fanciulle” (ora Educantato Statale E. Setti Carraro) nel centro di Milano.