I presagi c’erano, ma noi non li abbiamo saputi o voluti vedere. I segnali erano chiari, ma noi chissà perchè da un’altra parte guardavamo.
Come sempre sono stati i bambini, anime candide, a capire per primi.
Correva il febbraio di 14 anni fa (1992) e il periodico “Prospettive nel mondo” sondò 643 fanciulli italiani tra i 9 e i 13 anni. Domanda:
Bambini, quale figura, storica o attuale, ammirate di più ?
Dalla risposta noi dovevamo capire. Se soltanto qualcuno, oltre ai consanguinei della redazione di “Prospettive nel mondo” avesse letto quelle pagine, forse non saremmo a questo punto. O forse ci saremmo lo stesso.
Quinto classificato : il papa. Quarto classificato: Gesù. Si capisce l’ordine, ma a questo punto cosa può competere e scalvacare in classifica uno che ha fatto miracoli, è risorto ed è figlio di Dio ? Forse Babbo Natale ?
Terzo classificato: Arnold Schwarzenegger. Secondo classificato : Francesco Cossiga. No dico: Francesco Cossiga (allora presidente della Repubblica).
Ti viene da pensare: o erano fatti e strafatti gli intervistatori o già lo erano i bambinelli.
Ma no, oggi guardando in faccia la realtà, gli strafatti eravamo noi.
Rullo di tamburi. Il più amato dai bambini italiani nel 1992 è: Silvio Berlusconi.
Noi non abbiamo visto, non abbiamo capito. Anzi abbiamo pure ballato e scherzato sull’orlo del burrone. Come Nello Ajello il giorno dopo su Repubblica titolando “Silvio di Nazareth“:
Se questa interpretazione del Nuovo Testamento continuerà a diffondersi – le vie della Teleutenza, si sa, sono infinite – fra vent’ anni, quando questi bimbi saranno adulti, una nuova teologia ci avrà definitivamente indottrinati. In luogo del Figlio di Dio, le masse adoreranno il Padre di Retequattro. Gli ex liberi pensatori, ricordando il motto di Benedetto Croce, spiegheranno i motivi della loro conversione: “Perché non possiamo non dirci berlusconiani”. Spaventate da un terremoto, colpite da un fulmine, atterrite da una rapina, coinvolte in un incidente ferroviario o stroncate da un ictus, invece di esclamare “Gesù, Gesù!”, come usava un tempo, le vecchine d’ Italia invocheranno “Silvio, Silvio!”.
Voleva essere un pezzo di colore. Era, inequivocabilmente, una profezia dell’Apocalisse.