Meglio deficere

<%image(imballaggi giganti.jpg|780|585|imballaggio sproporzionato)%>Oggi mi è arrivato un piccolo adattatore usb ordinato da Monclick.it.

Tutto a posto, tutto molto veloce.

Niente da dire, se non che per farmi arrivare questi 4 x 1,5 cm di tecnologia hanno distrutto mezza foresta amazzonica.

Definire l’imballaggio (come da foto) sproporzionato è quasi riduttivo.

La mia seppur incostante coscienza ecologica è in rivolta.

Tu chiamala se vuoi inflazione

Roberto De Luca è la sponda italiana di Live Nation (ex Clear Channel Entertainment) multinazionale di eventi e concerti.

De Luca dice che i biglietti dei concerti non sono poi così cari e comunque non così cari come si dice in giro.

De Luca dice che ha “fatto una piccola ricerca“:

Nel 1998 per vedere Bob Dylan si spendevano 36.000 (18.59 euro).
Nel 2005 per vedere Bob Dylan si spendono 40,00 euro (77.450 lire).

Quindi facendo due conti, in 7 anni un aumento del 115%

Nel 1998 per vedere i Depeche Mode tiravi fuori 42.000 lire (21,69 euro).
Nel 2006 per vedere i Depeche Mode tiri fuori 40,00 euro (77.450 lire).

In 8 anni balzo all’insù del 84%.

Per unire l’utile al dilettevole De Luca poteva continuare la sua piccola ricerca di poco, in questo modo:

secondo i dati Istat fatto 100 il reddito medio di un italiano nel 1998, oggi nel 2006 siamo arrivati a 120,18. Un aumento del 20%.

Chissà di quanto è aumentato quello di De Luca nello stesso periodo.

Anche i personaggi delle fiabe sarebbero gelosi

<%image(dan hunter2.jpg|448|335|Playradioplay daniel dan hunter)%>La potrei fare molto corta.

Potrei dire che “Even Fairy Tale Characters Would Be Jealous” è una canzone che ti rimane in testa. E non si sa bene perchè, ascoltando io di preferenza tutt’altro. Però è così.

Questa è la versione breve. Poi c’è n’è, se vi garba, una più lunga.

E la versione lunga comincia da Aledo che è una cittadina, oddio senza esagerare, facciamo un paesino di 2.500 anime vicino a Forth Worth, che sarebbe a quanto si dice, Texas.

Selezionare file -> tasto destro -> proprietà. I gelosi personaggi delle fiabe stanno lì dal 29 gennaio 2006. Chissà come ci sono finiti nel mio hard disk. Ah sì forse dopo una scorribanda su purevolume. Sì, Daniel devo averlo incrociato lì.

Avevo mandato in streaming i PlayradioPlay e questa canzone di cui parliamo, con strani arrangiamenti che fanno – non tovate ? – anni 80 e un po’ pianola Bontempi.

Playradioplay : chitarra, basso, batteria, tastiera e qualcosaltro. Tutto suonato (e cantato) da Dan Hunter 17enne con la faccia un po’ da nerd. Tutto suonato e cantato nella sua cameretta di Aledo, Texas.

E la cosa bella sta proprio qui, che tutto gira intorno a questa stanza, dove Daniel ha messo insieme la sua musica con poche cose (tra cui un Mac Powerbook G4), ha costruito la sua paginetta su Myspace, ha distribuito i suoi pezzi su purevolume e last.fm

“Even Fairy Tale Characters…” forse non è un capolavoro e Daniel Hunter alias Playradioplay non farà strada nel mondo della musica. Però.

Però fa quello che gli piace e ha trovato un suo pubblico sparso un po’ per il mondo. I suoi pezzi sono stati ascoltati 270.000 volte. I suoi fan su purevolume stanno raggiungendo quota 2000 e passano parola.

Ha cominciato a fare qualche concerto nei dintorni della cameretta. Non riesce più a tenere dietro al – chiamiamolo così – merchandising, tanto che 6 mesi fa ti spediva il cd a casa gratis mentre adesso devi mandare qualche dollaro alla po box di Judy, sua madre. Sta discutendo con un paio di etichette musicali locali.

Cose normali, oggi. Ieri, quando altri avevano 17 anni, micca tanto. Ma suvvia, non facciamo i gelosi.

PS: su purevolume adesso è disponibile solo la versione più pompata e un po’ tamarra di “Even Fairy Tale Characters Would Be Jealous”, la prima versione è quella linkata all’inizio del post. Molti degli esperimenti musicali di Daniel Hunter lì trovate su www.playradioplay.com

La nuova Repubblica.it

Da stamattina (domenica) Repubblica.it va verso un restyling delle pagine. Più leggerezza ma ancora qualche problema di visualizzazione orizzontale con Internet Explorer.

Ad una prima occhiata, nella nuova organizzazione spicca la scelta della colonna di sinistra: Repubblica.it porta in homepage e in posizione privilegiata i contenuti prodotti dai lettori.

Non è una rivoluzione, però..