Il ministro Fioroni, sulla scia della vicenda dei video di bullismo in Rete, aveva auspicato “un giro di vite su Internet“, sognando per l’Italia il modello di filtri preventivi della Cina per i contenuti sgradevoli o forse sgraditi.
Come segnala Luca il povero ministro dovrebbe stare più attento, perchè fino a poche ore fa il suo sito personale abbondava di link-spam a siti pornografici.
Va a finire che un giudice lo indaga per omesso controllo.