Pare che quest’anno il presepe tiri.
In verità fino all’altro ieri non se lo filava nessuno.
Ma c’è la crisi dei valori, lo scontro di civiltà e l’Ikea che non lo vende più (pago due milioni di euro a chi mi trova uno che comprava il presepe all’Ikea). Quindi.
Quindi aspettatevi di trovare un presepe anche sotto le ascelle di quell’ex-comunistaccio di Sandro Bondi o in mezzo alle gambe di Daniela Santanchè (dicono posto ben frequentato). Aspettatevi che Capezzone ci infili prima o poi due Barbie e due Ken che si ingroppano, che il muschio se lo fumi tutto Marco Pannella e che Casini e Mastella si mettano d’accordo per scomunicare quell’oscena coppia di fatto di Giuseppe e Maria.
Non che mi dispiaccia (dico del presepe, non di Casini e Mastella)
Io a Natale ho sempre fatto il presepe. Per l’albero non c’ho mai avuto passione. Non so bene perchè. Ma non so neanche bene perchè mi piace la birra scura o perchè non vinco mai alla lotteria. Succede e basta. Fatevene una ragione voi adepti dell’abete in salotto.
Ebbene dall’alto di questa competenza maturata con anni e anni di muschio e laghetti, capanne e pecorelle, mi sento di asserire con gentile spirito natalizio che la maggior parte del genere homo sapiens, di presepe, non ne capisce un cazzo. Ci sono ad esempio quelli tutti concentrati su Gesù, Giuseppe e Maria. Per carità nulla da eccepire. Gran cast, brava gente, ottima famiglia. Però han già dato alla causa.
Ci sono quelli che guai per il bue e per l’asino, vuoi perchè stan simpatici o vuoi per un palese processo d’identificazione. Però micca è Walt Disney che paga qui.
Ci sono quelli del partito dei pastorelli, che ne aggiungono due ogni anno (con pecore annesse) e adesso c’hanno un presepe che sfora le quote latte. Molto bucolico. Però.
Ci sono quelli che, del resto non gliene frega una minchia, ma non toccategli la fontana con l’acqua che scorre per davvero. D’accordo, c’hanno speso 4 ore per farla funzionare quella stramaledetta pompa e funziona ancora così così. Però qui micca siamo al corso di faidate per corrispondenza.
Poi ci sono quelli come me. Quelli che alla fine, dopo lustri, sono arrivati alla sana conclusione che in questo benedetto presepe ci sono tre che nessun si fila o quasi, ma che in verità son lo spirito del Natale in carne ed ossa.
Sono tre che partono per un viaggio solo perchè hanno visto una stella. Non fatevi impressionare dal fatto che li chiamavan “re magi”. Non erano re, non erano magi, non erano ricchi. Del resto avete mai visto un re o un ricco sfondato che lascia tutto per inseguire una stella e portare regali ad un bambino in una stalla ? No è ?
Era gente semplice, magari con una moglie e una famiglia a casa.
“Cara esco un attimo. Vado fuori con Melchiorre e Baldassarre. Andiamo dietro ad una stella. Non so se torno per cena”.
“E’ la scusa più assurda e patetica che ti sei mai inventato per andare a bere con gli amici. Scema io quando ti ho sposato”.
Ecco deve essere andata più o meno così.
Sono tre che hanno portato i regali, han salutato e se ne son tornati a casa felici.
Oh sì, cercavano un re e hanno trovato un semplice bambino dentro una mangiatoia. Però che importa. Hanno inseguito il loro sogno.
Forse, la felicità sta proprio tutta lì: inseguire un sogno e una stella e scoprire alla fine del viaggio che quello che trovi è ancora meglio di quello che pensavi di trovare.
Si chiamano belle sorprese. E spero ne possiate trovare tante in questo Natale 2006.
Anche voi, debosciati che fate l’albero.
Con affetto
Peace & Love
Lorenzo