Sono stato tentato, per un qualche decimo di secondo, di chiedermi a voce alta come un paese come la Turchia, candidato all’entrata nella Unione Europea, possa proibire da un giorno all’altro l’accesso totale a Youtube.
Poi, in quegli stessi decimi di secondo, ho realizzato che in fondo io vivo in un posto dove per entrare in un internet cafè devi mostrare la carta d’identità, dove i siti si oscurano (inutilmente) perchè non graditi ai Monopoli di Stato e dove il ministro dell’istruzione invoca per la Rete italiana una “cura cinese“.
Ho deciso che da oggi certe domande me le faccio a voce bassissima.