E’ noto: i biglietti aerei low cost non vengono rimborsati. Caschi il mondo o quasi.
Però se capita di leggere bene le condizioni contrattuali fino in fondo, magari si può anche scoprire che Easyjet , ad esempio, è quasi comprensiva :
easyJet non prevede alcuna forma di rimborso. easyJet può, tuttavia, concedere un credito in circostanze eccezionali, quali il decesso di un familiare stretto (madre, padre, fratello, sorella, nonno/a o figlio/a), purché il cliente invii la richiesta e una copia del certificato di morte al Servizio clienti di easyJet. easyJet deciderà, a sua totale discrezione, se accogliere o meno la richiesta.
Tradotto : Muore il nonno, caccia il certificato e forse ti rimborsiamo con un altro volo quando ti è passato il dispiacere. E comunque abbiamo detto ‘forse‘.
Anche Ryanair dal canto suo diffida in partenza e non ammette deroghe al “carta canta” del certificato di morte. Gli irlandesi comunque si fanno più teneri dei cugini inglesi allargando il termine di “lutto in famiglia” anche a figli adottivi, fratellastri, sorellastre, nipoti, cognati, generi, nuore e anche suocere.
A chi volesse aprire un nuovo fronte sulla questione DICO segnaliamo che entrambe le compagnie a quanto pare escludono dalla lista i conviventi.
Ma il più comprensivo risulta essere un innominato tour operator che tra le cause di possibile “RIMBORSO QUOTA IN CASI DI FORZA MAGGIORE SOPRAVVENUTI DOPO LA STIPULA DEL CONTRATTO DI VIAGGIO E PRIMA DELL’INIZIO DEL SOGGIORNO” ci mette anche il decesso del viaggiatore.
Crepi prima di partire e ti rimborsano il viaggio.
Troppo gentili.