Blog (e se serve Paypal) per l’Antartide

Le quattro paginette di questo blog si schierano anima e corpo al fianco dei ricercatori del “Programma Nazionale di Ricerche in Antartide” perchè, in quel calderone che è di solito la finanziaria, si trovino i soldi per continuare la nostra presenza scientifica al Polo Sud.

Se volete conoscerli un po’ più da vicino, vi consiglio il quasi blog di Djamel Mèkarnia e quello (a più mani) della base Concordia.

Blogbabel era acqua fresca

Se vi siete un po’ stupiti, come me, del piccolo fracasso delle discussioni sulla classifica dei blog di BlogBabel, forse non avete ancora visto niente.

Google ha cominciato a ridimensionare il Pagerank di molti siti e blog piuttosto noti, fra cui, ad esempio, il Washington Post.

Trovate una prima lista sommaria di quelli in lingua inglese qui, ma non mancano già i casi italiani. (Pandemia, Robin Good, etc)

Chiedimi chi era Napster

Di tanto in tanto per confermarmi che il tempo in Rete c’ha un ritmo tutto suo (parecchio veloce) mi chiedo cosa starà facendo adesso Shawn Fanning.

Pare che la sua azienda vada maluccio e sia in vendita.

ps: se alla lettura del presente post non hai pensato “Shawn chi ?! Napster cosa ?!” puoi considerarti un anzianotto (almeno su internet).

Il lato oscuro dell’outlet

<%image(outlet village.jpg|800|600|outlet village)%>Avete presente gli outlet village ? Sì insomma, quei miniborghi finto-rustici tesi a soddisfare gli istinti ossessivi-compulsivi degli esseri femminili di vostra conoscenza.

Avete presente il piano terra ? Lì ci sono i negozi. E fin qui ci siamo.

Ma ora avete presente il primo piano ? Quello di sopra, con tutte le persiane in ordine, quello con le tendine tirate, quello con le inferiate in simil-ferro-battuto, quello dei balconcini curati.

Ecco quel piano è il vero mistero degli outlet village.

Quei metri quadri su metri quadri nascondono incoffesabili verità e terribili segreti ?

Nel caso, io proprendo per la presenza massiccia di piccoli folletti intenti a produrre e confenzionare tutto il ben di dio del piano di sotto.

O forse no. Forse quelli stanno in Cina.

(come sempre cliccare sulla foto per ingrandire)

Quelli che il caps-lock

C’è sempre una prima volta.

Avevo 5 minuti di tempo e mi sono messo a leggere i commenti (quasi 10.000) al post di Beppe Grillo sulla questione “blog e roc“.

L’unica certezza che riporto della breve esperienza è che l’uso del MAIUSCOLO nei commenti ai post di Grillo è pari solo alla concetrazione di pm10 sulla tangenziale in un giorno feriale.

Io che noi

Io che là in mezzo ai 300.000 di Grillo non c’ero.

Io che stavolta non ho fatto la fila con i 3 milioni del Partito Democratico.

Io che comunque so che tutti quelli lì non sono poi tanto lontani da me.

Io che faccio sempre più fatica a dire noi.

Un noi che vada al di là di noi due, di noi quattro, di noi 11.

Che non so se è l’età, il blog o l’effetto serra, ma la cosa comincia a preoccuparmi.

Mi gira in testa quel verso di una vecchia canzone di Davide van De Sfroos: sem al mund in du e von me sta sui ball.*

La canzone si intitolava “Caino e Abele”.

*traduzione dal comasco : siamo al mondo al due e uno mi sta sulle balle.