Come votano i canguri

Mentre Vuolter e l’omino che moltiplica i pani ma soprattutto i partiti discutono di legge elettorale, io davo un’occhiata ai risultati delle elezioni federali australiane.

Questa è la lunga lista dei partiti a livello nazionale e locale.

Questi invece sono i brevi risultati.

Poi c’è da dire che votano con un metodo curioso ma interessante. E’ un sistema a collegi uninominali dove l’elettore fa una vera e propria classifica dei vari candidati.

Sei un elettore di Rifondazione ?
Metti un 1 di fianco al candidato di Rifondazione.
Poi diciamo che non ti dispiace il candidato dei Verdi ?
Allora gli metti un bel 2 nella casellina
Poi c’è il candidato del Partito Demcocratico che non è male e poi è il favorito ? Piazzaci il numero 3.
Piuttosto che votare Berlusconi voteresti Udc ?
Numero 4 a Casini.

Insomma avete capito.

A questo punto i voti di chi arriva ultimo vengono presi e si guarda chi c’è al numero 2 di queste schede e questi voti vengono assegnati ai rispettivi candidati.

Se nessuno ha ancora raggiunto la maggioranza assoluta si continua con il penultimo classificato. E così via.

E’ un sistema che c’ha un po’ di doppio turno francese, qualche cosa dell’uninominale inglese, forse basterebbe una spruzzatina di proporzionale tedesco e piacerebbe a tutti.

Utile, non lo so. Ma divertente, ah quello sì.

L’italia.it lascia il segno. Lo lascia proprio.

<%image(logo italia lungo.jpg|170|58|italia.it logo)%>Leggo che il nuovo “Comitato Tecnico Consultivo” dell’Enit nella sua prima riunione avrebbe deciso di abbandonare il famoso cetriolone, logo del fu Italia.it e presentato con lodi sperticate lo scorso 21 febbraio 2007 (il video della conferenza stampa oggi è un pezzo comico straordinario).

Pare si torni a vent’anni fa al netto degli 80.000 (?) euro presi dall’agenzia Landor.

E perchè non proprio tutto tutto finisca sulle spalle dell’ex ministro Stanca io trasmetterei ai posteri l’immagine qua sotto.<%image(rutelli logo italia.jpg|130|172|rutelli italia.it logo)%>

Avercelo l’idraulico polacco

Dovevamo pulire delle stufe da riscaldamento (non è obbligatorio come per le caldaie di casa). Il tecnico (per quella marca) è arrivato, ha tirato fuori il cacciavite e il piccolo compressore, è restato 50 minuti scarsi e ha fatturato 90 euro.

Ora, un paese dove un tecnico per le stufe (onorevolissima professione, ma non è proprio come lavorare alla Nasa) prende più di 100 euro all’ora e un dottorando 820 euro al mese, è un paese che si vuole male. Molto male.

L’ultima goccia

Ho ritrovato Edimburgo com’era, forse un po’ più seduta e con la concorrenza di Glasgow che cerca di darsi un’aria un po’ più cool.

Per il resto i close rimangono com’erano: impraticabili dopo una cert’ora, così come il bagno del Last Drop.

Le ragazze continuano a vestirsi come se fosse Ibiza d’estate e non il Royal Mile in autunno. Gli ombrelli rimangono oggetto inutile e sconosciuto anche quando vengono giù le secchiate d’acqua e le file rimangono file anche quando il livello di birra sfora la decenza umana.

Una Edinburgo così è capace di regalarti, anche in novembre, una mezza giornata di sole e di azzurro.

A quel punto ti baci i gomiti.

Un po’ di foto nel Fotoblog

7 milioni meno 2 o 3

Comunico a chi di competenza che c’è da rifare i calcoli. Dai sette milioni toglierei, provenienti dal sito rivotiamo.it, le firme numero 433 (Alessio Canterini) e 435 (Paolo Paperini): i due scriventi infatti sono parto della mia fantasia per testare l’accuratezza e la validità della procedura di firma online.

Dubito anche, a prima vista, che nel conto possa finire il numero 383, ovvero il signor Cirumpistu Icughiuna da Como. Ma nella vita non si sa mai.

Più veloci

C’è stata un’esplosione a est di Londra poco fa. D’istinto per vedere qualche immagine non sono andato sul sito della BBC o su quello di qualche giornale online, sono andato su Flickr e lì c’erano già 4 foto da quattro angolature diverse.

Tempo di scrivere queste quattro righe di post e le foto sono diventate 19.