Ovviamente questa non è una riflessione a mente freddissima, ma quanto ti sconvolgono i programmi di un anno ad un mese dalla partenza, non è facilissimo mettere in fila i pensieri con calma e con sangue freddo.
Per mesi e mesi le autorità cinesi hanno rassicurato tutte le spedizioni alpinistiche internazionali e tutti gli operatori del settore che le olimpiadi e il progetto di portare la torcia olimpica sul Qomolangma (l’Everest) non avrebbe portato restrizioni particolari alle attività alpinistiche.
Hanno rilasciato in tranquillità “climbing permits” (i permessi di salita) e magari se li sono già fatti pagare.
Ora, a meno di un mese dall’inizio della stagione, avvertono che fino a metà maggio tutta la zona sarà interdetta alle spedizioni e ai trekker internazionali. E non solo la valle dell’Everest ma anche quelle limitrofe come la zona del Cho Oyu.
Le autorità cinesi motivano la decisione con preoccupazioni di carattere ambientale.
Detto da chi aveva in progetto di portare l’asfalto al campo base dell’Everest non fa ridere. Fa piangere.
Molto probabilmente la verità è che si vuole sigillare un pezzo di Himalaya perchè qualcuno a Pechino ha una fifa matta di trovarsi la torcia olimpica in vetta all’Everest con uno sfondo poco consono: qualcuno che sventola una bandiera FREE TIBET !
Eventualità questa che oggi è più concreta: si dice in giro che il Nepal non intenda esaudire i desideri di Pechino e non abbia intenzione di chiudere il versante sud dell’Everest.