<%image(DSCN1661.JPG|795|596|thamo monastery)%>Ci sono certi viaggi e in questi viaggi ci sono certi momenti. Uno di questi momenti e’ a Thamo, piccolo gruppo di anime a 3.500 metri sulla sentiero polveroso che porta a Thame (poca fantasia per i nomi, lo so).
Qui, in questo piccolo angolo di mondo c’e’ un piccolo monastero, una stanza appena, affidata alle cure di un gruppo di monache tibetane in esilio. Gentili, premurose, dagli occhi dolci. Ci invitano a prendere il the dentro questo angolo di Tibet salvato dal tempo, dal progresso e dai cinesi.
Gran parte delle preghiere nella cassettiera sul muro infatti sono state trafugate dall’ altopiano tibetano dal lama locale dopo il 1959 e l’inizio della occupazione.
La “suorina” piu’ vecchia ci offre i biscotti. Al braccio porta il lutto per i fatti di Lhasa del marzo scorso.
Ci guardiamo curiosi, ci ascoltiamo curiosi, con Ngima che prezioso ci traduce.
L’acqua nelle decine di tazze dorate e’ fresca e chiara. Cosi’ deve essere.
<%image(DSCN1666.JPG|795|596|thamo nuns)%>Il the fuma davanti alle nostre facce e il tempo corre veloce. Vorremmo stare qui, sospesi, per molto ancora ma e’ tempo di andare.
Facciamo la nostra offerta.
Il minimo per salvare questo piccolo mondo dal resto del mondo grande la’ fuori.
Le “suorine” pregheranno per noi perche’ quello e’ il loro compito.
Se andra’ tutto bene, come credo, ci sara’ anche il loro zampino.
Ci salutiamo da lontano con un ultimo grande sorriso.
Certi momenti valgono certi viaggi.