La Siae smentisce la paternità della proposta di legge anti-pirateria digitale.
E’ un falso. Un falso dal contenuto così verosimile che attribuirlo alla Siae non destava nessun sospetto. Cioè: non ci stupiva che la Società Italiana Autori ed Editori dicesse e scrivesse quelle cose lì.
Un falso assoultamente ben congeniato anche nei particolari: la firma Siae presente nel campo “autore” delle proprietà del file pdf è, ad esempio, un dettaglio ben studiato.
Per non parlare della cura del falsario per il linguaggio.
Prendete il titolo ad esempio: “Disposizioni concernenti la diffusione telematica delle opere dell’ingegno“.
Se cercate su Google “diffusione telematica delle opere dell’ingegno” trovate 7 pagine. Oltre agli articoli che parlano della proposta, l’unico documento precedente è la scheda preparata dall’editore Giuffrè per un libro, questo.
“La nuova proprietà intellettuale nella società dell’informazione” è un testo scritto da una dirigente della Siae, con la prefazione del direttore responsabile de “Il diritto d’autore” dal sottotitolo emblematico: “rivista della società italiana degli Autori ed Editori”.
I bravi falsari si distinguono per la cura dei dettagli.
Perchè è nei dettagli che spesso si nasconde il diavolo.