<%image(todomondo in crisi.jpg|997|585|todomondo fallimento)%>Pare che dal fallimento del web-tour-operator Todomondo, ne vogliano approfittare i concorrenti a suon di Adwords.
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<%image(todomondo in crisi.jpg|997|585|todomondo fallimento)%>Pare che dal fallimento del web-tour-operator Todomondo, ne vogliano approfittare i concorrenti a suon di Adwords.
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Il povero don Zuliani non deve aver retto alle recenti e poco spirituali rivelazioni sul suo illustre devoto.
Ofcom, ente regolatore per le telecomunicazioni in Gran Bretagna, ha diffuso un documento dove vengono analizzate le velocità dei collegamenti a banda larga con due criteri:
a) quanto strombazzano gli operatori nelle pubblicità
b) la vita reale.
Il rapporto mette a nudo quanto il vecchio trucco del marketing del “fino a” sia ancora parecchio abusato. Dei 7 mega dichiarati, si arriva mediamente a poco più di 4 (4,1).
In Italia, per una direttiva dell’Autorità delle Comunicazioni del 2008, gli operatori sono obbligati a segnalare anche la velocità minima. Se fate fatica a trovarla nelle grandi e colorate pubblicità è perchè tutti la infilano nelle minuscole e incolori note a piè di pagina.
Poi anche una volta scovate, non aspettatevi un dato incontrovertibile.
Troverete molto probabilmente una dicitura tipo “obbiettivo 2009 di velocità minima“.
In pratica fino a quando qualcuno non mette in funzione il servizio di misurazione voluto dall’Autorità, gli operatori possono indicare quello che secondo loro dovrebbero o vorrebbero raggiungere come velocità minima per quell’anno.
Come comprare un frigo nuovo e chiedendo la garanzia al negoziante sentirsi rispondere: due anni. O almeno spero.
Mentre Mauro Masi è traslocato in Rai e del comitato antipirateria messo su dal Governo si sono perse le tracce già dalla primavera scorsa (forse in attesa di direttive europee), a me è capitato per le mani un volantino della Fiav, alias Federazione delle Associazioni Italiane del Videonoleggio.
“Chi scarica illegalmente da internet toglie il lavoro a 100.000 tra negozianti, impiegati, operai e piccoli autotrasportatori..innescando una crisi che metterà sul lastrisco migliaia di famiglie.“
Ora a me dispiace sinceramente per i negozianti, per gli impiegati e anche per i piccoli autotrasportatori, ma a rigor di logica (e di volantino) anche chi scarica legalmente rovina intere famiglie di padroncini e di videonoleggiatori.
Immagino che chi un tempo commerciava e trasportava ghiaccio non abbia gradito molto la diffusione di massa dei frigoriferi. Però allo stesso tempo immagino che si sia trovato qualcos’altro da fare nella vita, senza annunciare la fine imminente della civiltà così come la conosciamo.
Per quelli appassionati al genere ma che non hanno tempo.
Per quelli che vanno di fretta.
Per quelli che non arriverebbero mai in fondo.
I discorsi di investitura dei tre concorrenti alla carica di segretario del Partito Democratico riassunti in un tag cloud.
Nell’ordine: Bersani, Franceschini, Marino.
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<%image(bersani.jpg|833|450|bersani tag cloud)%><%image(franceschini.jpg|839|523|franceschini tag cloud)%><%image(marino.jpg|830|493|tag cloud ignazio marino)%>
Se, come abbiamo visto, Michela Vittoria Brambilla neo Ministro del Turismo si è fatta confenzionare il sito “Turisti a 4 zampe” da amici fidati, certi suoi colleghi paion non voler essere da meno.
Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, “ha tagliato il nastro virtuale” del nuovo sito istituzionale del suo dipartimento lo scorso 14 maggio al Forum della Pubblica Amministrazione:
“I nostri tecnici hanno realizzato una struttura semplice e di immediata comprensione… Ci interessava una cosa: dare la possibilità a tutti di controllare cosa stiamo facendo“
Ecco, controlliamo.
Chi ha realizzato il nuovo sito del Dipartimento per le Pari Opportunità ?
Nelle pagine online non si trova ad oggi nessuna indicazione.
Forse risorse interne al dipartimento.
Forse risorse interne alla pubblica amministrazione.
Del resto le competenze non mancherebbero.
Una curiosità è che il sito pare realizzato con Joomla, sistema di gestione open source.
Una seconda curiosità è che anche il sito personale di Mara Carfagna è basato su Joomla. Lo ha realizzato la conterranea NetEnjoy di Aversa.
Nel portfolio di lavori svolti dalla NetEnjoy oltre a quello del ministro Carfagna compare anche il sito personale dell’onorevole Italo Bocchino e quello della imperdibile rivista bimestrale Conservatori Contemporanei diretta dallo stesso Bocchino.
Nel portfolio e nelle pagine della NetEnjoy non compare ad oggi invece alcun riferimento al nuovo sito del Dipartimento delle Pari Opportunità.
Forse un eccesso di modestia, perchè secondo Google (che molto vede e molto ricorda) la NetEnjoy con il sito del Dipartimento delle Pari Opportunità c’entra.
Basta una piccola ricerca e le pagine del Dipartimento compaiono nel sito della NetEnjoy.
Pare insomma che i Ministri della Repubblica abbiano una certa tendenza ad affidare la realizzazione dei siti istituzionali a chi cura anche i propri siti personali.
Un po’ come se ci fosse da tinteggiare la facciata del ministero e il Ministro telefonasse direttamente all’imbianchino che le ha sistemato il tinello di casa.
<%image(turisti a 4 zampe brambilla.jpg|450|302|turisti 4 zampe brambilla)%>Ora, io oggi non so chi e come si occuperà del progetto definitivo (da 5 milioni di euro) di Italia.it che Michela Brambilla ha annunciato per fine anno.
Forse ancora Aci Informatica che a questo giro ha messo online (dicono gratis) la versione beta-demo di Italia.it.
Quello che so è che venerdì scorso Michela Vittoria Brambilla ha inaugurato, con ampio sfoggio televisivo, un altro portale: Turisti a 4 Zampe.
Un’altra cosa che so è che il contatto amministrativo del dominio turistia4zampe.it è Giorgio Medail scopritore televisivo della Michela Brambilla nei lontani anni 90, quando imperversava nelle notti di Barcellona. Lo stesso Giorgio Medail poi divenuto direttore della naufragata tv satellitare “Tv della Libertà” creata da Michela Vittoria Brambilla. Lo stesso Medail che ora pare essere stretto collaboratore del neo Ministro del Turismo.
Un’altra cosa che so è che il sito “Turisti a 4 zampe” l’ha messo online la Viamatica srl di Piacenza (caniegatti.viamatica.it, update del 23.07:hanno cominciato a rimuovere le tracce di questo sito) la stessa che cura il sito personale del Ministro.
Titolare della Viamatica srl è il piacentino Luca Moschini candidato con il PDL alle politiche del 2008 in Veneto (non eletto). Candidatura in quota ai Circoli della Libertà di Michela Vittoria Brambilla che durante il suo tour elettorale in Emilia Romagna toccò anche Piacenza come ricordano le cronache del Giornale di giovedì 27 marzo 2008:
A Piacenza, la città di Pierluigi Bersani, Michela Brambilla ha inaugurato un circolo che odora ancora di tinteggiatura fresca. Il nastro da tagliare è ovviamente azzurro, su una parete è appesa una gigantografia elettorale che ritrae lei immensa a braccia aperte, in sottofondo il nuovo inno «Menomale che Silvio c’è». Merito di un gruppo di volontari coordinati dal piacentino Luca Moschini, candidato dei Circoli in Veneto, che fu vicepresidente dei giovani di Confcommercio nei cinque anni in cui lei ne fu il numero uno.
Un paese che procede deciso sulla strada dell’innovazione e del merito.
Meglio se a 4 zampe.
ps: immagino che scopriremo che anche questo sito è venuto via gratis
update: la Carfagna imita la Brambilla.
Non mi pare l’abbiano detto al telegiornale, ma forse mi sono distratto.
A Lampedusa niente, ma ieri a Siracusa sono sbarcati un centinaio di migranti provenienti dalla Libia.
<%image(paolo borsellino.jpg|393|353|paolo borsellino)%>Era una domenica pomeriggio calda. O almeno così mi ricordo.
Il televisore acceso su quella che poteva sembrare Beirut dieci anni prima o Beirut dieci anni dopo.
Un’altra domenica di luglio tra due giorni.
Il diciassettesimo anniversario della strage di via d’Amelio.
L’ennesimo.
Troppi disgraziati anniversari abbiamo collezionato in questo paese.
Una generazione di americani si porta dietro il ricordo dell’ 11 settembre. Il ricordo di dov’erano, cosa facevano, cosa pensavano in quell’istante esatto.
Loro hanno quello. Noi qui abbiamo fatto un maledetto album dei ricordi.
Quelli che hanno negli occhi Bologna e la stazione. Quelli di Roma, Milano, Firenze. Quelli che Capaci e via d’Amelio sembrano ieri. E poi indietro e avanti nella storia d’Italia.
Cosa può raccontare uno che faceva 18 anni suppergiù in quella domenica di luglio ad uno che ne fa 18 suppergiù oggi ?
Poco o tutto.
Poco o le parole di Paolo Borsellino: “..le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità“.
No dai davvero, non scherziamo.
Lasciare per dei mesi online Italia.it così com’è messo ora, è un mezzo suicidio. Se non intero.
Il mondo ti guarda, ti cerca, ti trova. E se trova un sito così non torna più.
Le versioni beta sono una cosa seria.
Qui ci troviamo di fronte ad un frettoloso accrocchio di mezze tecnologie e contenuti che non servono a niente e a nessuno (se non all’ennesima conferenza stampa di Michela Brambilla).
E’ come inaugurare un ristorante nuovo e non ci sono ancora i tavoli, la cucina deve ancora arrivare, la cantina dei vini è in costruzione. Però venghino signori venghino, guardate che bella vista che c’è.
Facciamo il paese serio: tiriamo giù tutto e mettiamo una bella scritta “Prossima apertura“. Poi ci si rivede tutti a fine anno.
Forse.
Come annunciato ufficialmente ieri dal Ministro Brambilla in conferenza stampa, stamattina doveva essere online la versione beta del redivivo Italia.it.
Probabilmente andrà online dopo la pausa pranzo, perchè ad ora (14.44) non c’è traccia del nuovo portale turistico italiano che sarà comunque in versione beta.
Più che una versione beta classica, pare di capire dalle parole della Brambilla che questa prima Italia.it assomiglierà più ad una demo messa su grazie all’ACI (sì, l’automobil club) mentre per il portale vero e proprio si dovrà aspettare la fine dell’anno.
Impagabile la faccia immensamente stupita e compiaciuta di Berlusconi nell’assistere ai “Tour Virtuali” ovvero panoramiche a 360° realizzate probabilmente con tecnologia Quicktime VR che la Michela Brambilla ha spacciato come una primizia a livello mondiale.
Che poi quelle robe lì le abbiamo inventate negli anni 90 del secolo scorso forse poco importa.
(quasi dimenticavo, in home page ci sarà il videomessaggio di benvenuto di Berlusconi che chissà forse farà meglio di Rutelli)
Se al PD rifiutano l’iscrizione al partito di Beppe Grillo (solo l’iscrizione, per la candidatura a segretario è un altro paio di maniche) con la motivazione che “egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al Pd” fanno un po’ la figura dei fessi.
Se non altro perchè la lista di ex aderenti ad altri partiti avversari, passati poi al Partito Democratico non è enorme, ma cospicua sì. Ultimo caso il ritorno di Gavino Angius, dirigente e candidato non eletto dei Socialisti alle elezioni del 2008.
Oggi sarebbe giorno di sciopero, se la parola sciopero avesse un senso pieno per le pagine di un blog.
Forse in effetti è meglio chiamarlo “silenzio rumoroso“.
Silenzio che, guardando l’orologio, ho già infranto. Ma tant’è.
In questi anni molte volte il legislatore italiano, con premeditazione o semplice incoscienza, ha cercato di regolamentare Internet con provvedimenti a volte assurdi, a volte incompetenti, a volte totalmente e fortunatamente inefficaci. Chi ha vissuto (ma anche solo osservato) la Rete italiana in questi anni sa di cosa si sta parlando. Dal decreto Pisanu in giù.
L’ultimo provvedimento “sull’obbligo di rettifica per i siti informatici” contenuto nel già pessimo disegno di legge Alfano sulle intercettazioni non fa che rinverdire questa tradizione e molto probabilmente non ne rappresenta nemmeno il prodotto più pericoloso.
Forse ha ragione Paolo Attivissimo quando dice che “il contrasto alla stupidità non si fa adottando le regole degli stupidi” ma cerco ancora di coltivare una speranza: se quella piccola parte di società civile italiana attiva online riesce a difendere e migliorare gli spazi di libertà ed informazione in Rete, allora non tutto è perduto anche per il mondo là fuori.
Mi pare abbastanza chiaro che l’annuncio di Beppe Grillo di candidarsi alla segreteria del Partito Democratico vada registrato con l’etichetta “provocazione“.
Se non altro perchè le procedure che regolano la candidatura alle primarie sono fatte per scoraggiare le ambizioni del primo che passa di lì.
Un diluvio, soprattutto televisivo, per il G8.
Una copertura giornalistica epocale per un evento epocale.
Ovviamente tutti ricordiamo dove si è svolto l’ultima riunione del G8 e dove si svolgerà la prossima (senza l’aiuto di Google, please).
Del resto un evento epocale rimane impresso nella memoria.
O no ?
Akille interrompe la tregua auspicata per il G8 dal Presidente Napolitano e schiera i Tafano Broders.
Conta il contesto.
Se sul profilo di Facebook ti perseguita, nella colonnina laterale, l’appuntamento con la Sagra della Patata, ti ritrovi a pensare nell’ordine:
1) che questi di Facebook cominciano a conoscerti troppo.
2) che forse gli “Amici della Patata” della parrocchia di Sant’Agata Bolognese non intendevano esattamente quello che tu, nell’immediatezza, avevi inteso.
Luigi Mazzella è uno dei 15 giudici dell Corte Costituzionale.
Oggi ha scritto una struggente lettera “all’amico di vecchia data Silvio” (Berlusconi).
Il Lodo Alfano, sulla cui costituzionalità la corte è chiamata a pronunciarsi in ottobre, riguarda in tutto 4 persone. L’amico di Mazzella è l’unico praticamente interessato dal provvedimento.
Ora, per capire che un “caro amico” dovrebbe astenersi dal giudicare un altro “caro amico” anche solo in una partita a briscola, non è necessario scomodare trattati di etica, basta e avanza Dario Baldan Bembo:
E’ l’amico e’
una persona schietta come te
che non fa prediche e non ti giudica
tra lui e te e’ divisa in due la stessa anima
pero’ lui sa, l’amico sa
il gusto amaro della verità
ma sa nasconderla e per difenderti
un vero amico e’ anche un bugiardo