Bersani (come video sotto dimostra) ha cantato a squarciagola prima i Nomadi e poi Bennato (yes, il gatto e la volpe).
Ha poi continuato con un Celentano d’annata (una carezza in un pugno) e accennato Arbore (ma la notte no). Si è poi finito e sfinito con i lai lai lai di Generale.
Gli spin doctor che a suo tempo gli hanno confezionato lo slogan congressuale made in Zocca “un senso a questa storia”, dovranno inventarsene un’altra per recuperare il voto gggiovane.