Nello scorso marzo il ministro Maroni (quello che oggi addossa tutte le responsabilità alla troppa tolleranza verso l’immigrazione clandestina) annunciò “200.000 euro per l’emergenza Rosarno“.
Soldi che uscivano direttamente dal Ministero dell’Interno verso un Comune che è amministrato da un commissario prefettizio.
Insomma un giro di burocrazia non molto lungo e tutto nel perimetro dell’amministrazione centrale dello Stato.
Beh a dicembre 2009 di quei 200.000 euro stanziati per “l’emergenza” ne erano stati spesi (non si sa come) solo 50.000. Per i restanti è stata fatta una convenzione con altri due comuni per spenderli in futuro per “l’acquisto di 6-7 moduli di container attrezzati per servizi igienici e docce da allocare presso le aree dove, in modo del tutto precario ed assolutamente antigienico, trovano rifugio centinaia di migranti“.
Il Comune di Rosarno intanto ha ottenuto dal Ministero dell’Interno altri fondi : 1,8 milioni di euro.
Serviranno “per la riqualificazione di un’area confiscata (la “Beton Medma”) nella quale verrà creato un centro di accoglienza e di formazione per i migranti, alfine di promuoverne l’inserimento sociale e lavorativo” (link).
Sempre che nel frattempo a Rosarno sia rimasto qualche migrante.