Nel giorno in cui la strategia dell’ emergenza permanente trova qualche inciampo nell’inchieste della procura di Firenze sulla Protezione Civile, Silvio Berlusconi torna a sparare numeri sull’Abruzzo.
Credo che il signore, ormai piuttosto anziano, abbia mandato a memoria a suo tempo numeri a casaccio e quelli ripeta come se fossero le cifre di un sondaggio Euromedia.
Peccato che invece si tratti di persone in carne ed ossa.
E peccato che in questo strabenedetto paese, i numeri o i dati di fatto non importino quasi più nulla.
Tantomeno al giornalismo.
Silvio Berlusconi 10.02.09:
“40.000 persone avevano perso la casa e dopo appena 10 mesi hanno ritrovato alloggio e calore”. Ma abbiamo voluto strafare – ha proseguito – facendo trovare loro il cibo nel frigo ed io personalmente ho scelto le lenzuola”.
Ora tutti i dati ufficiali, dalla Protezione Civile (sì la Protezione Civile) al Comune, dicono che a febbraio 2010 ci sono:
– circa 13.000 persone negli edifici del progetto C.A.S.E. del Governo.
– circa 3.000 nei Map (le casette)
– 27.000 persone in “Autonoma sistemazione” ovvero che si sono arrangiate da sole a trovare una casa.
– circa 6.000 persone sono ancora in albergo, di cui 3.000 sulla costa.
– altre 2.000 in case sulla costa
– 1.100 persone in caserma a l’Aquila.
E non è che tutte queste persone siano felicissime delle lenzuola scelte dal Presidente del Consiglio.