Temo che l’asticella etica nella vita pubblica di questo paese sia un filo troppo bassa perchè qualcuno possa scandalizzarsi per le vicende portate a galla dall’inchiesta di Trani.
Un primo ministro beccato ad intrallazzare contro dei giornalisti in un paese mediamente occidentale e democratico sarebbe costretto alle dimissioni fulminee.
Ma non da oggi questo Paese non è più in media democratica ed occidentale.
Se vogliamo però trovare un lato comico in queste vicende dobbiamo bazzicare dalle parti di quell’anima in pena che è Augusto Minzolini.
Angelino Alfano e l’onorevole avvocato Ghedini tuonano contro le talpe in procura e la violazione del segreto istruttorio. Niente però hanno da rimproverare al direttore del TG1 che appena uscito dall’interrogatorio in procura a Trani sente il bisogno irrefrenabile di comunicare la notizia dell’inchiesta a Palazzo Chigi.
Perchè i giornalisti tutti d’un pezzo se hanno una notizia la danno al loro pubblico.
E lo spettatore a cui tiene di più Minzolini, c’è da scommetterci, è il Presidente del Consiglio.