Nella notte di Donostia-San Sebastian i muri della città vecchia si riempiono dei visi, quasi tutti giovani o giovanissimi, dei detenuti “politici” dell’indipendenza basca. Da sempre Aste Nagusia, la semana grande, è una vetrina per la causa basca. Alla mattina di quei volti non c’è più traccia, strappati via, inghiottiti dalla folla, dalle piccole montagne di pintxos e dalla vita normale di tutti i giorni.
Sono circa 750 i detenuti baschi nelle carceri spagnole. Assassini e ideologi. Ragazze e uomini fatti.
E’ strano e difficile per chi viene da fuori capire una terra così, che si riconosce soprattutto in una lingua cruda, antica e misteriosa.
E’ difficile, ma con molta probabilità la causa basca trova più ragioni nel sorriso spianato delle ragazze che ballano in piazza al suono improvvisato della fisamornica che nella scelta, dura e disperata, della violenza indipendentista ed identitaria.
O così a me oggi pare.