Attesa per il registro delle opposizioni

Parte ufficialmente solo fra poche ore (alla mezzanotte di questa sera) ma il sito del Registro delle Opposizioni è difficilmente raggiungibile già oggi, molto probabilmente a causa dei molti accessi.

Vi ricordo la campagna Stoptel per capirci qualcosa in più.

Emirato d’Italia

E’ abbastanza semplice da capire.

Qui non stiamo più parlando di etica pubblica, di coerenza, di ipocrisia, di vizi privati e pubbliche virtù.

Quella roba lì va bene per un dibattito in Svezia, negli Stati Uniti, in Polonia. Quasi quasi anche per la Russia di Putin (ho detto quasi).

Noi quel piano lì ce lo siamo giocati una decina di anni fa.

Oggi siamo molto più in là.

Oggi dobbiamo decidere se vogliamo tornare ad essere una democrazia con tanti problemi o puntare diritti al modello emirato, che di problemi ne ha uno solo: esaudire i desideri dell’emiro.

Stop alle telefonate pubblicitarie

<%image(stoptel banner320.png|320|90|registro delle opposizioni come iscriversi)%>Entra in funzione il prossimo lunedì 31 gennaio 2011 il cosiddetto “Registro delle Opposizioni“, il database a cui registrare il proprio numero di telefono fisso (ma anche di cellulare se è stato pubblicato in passato su un elenco telefonico) per non ricevere più telefonate pubblicitarie.

Se non ci si iscrive d’ora in poi chiunque voglia vendervi un prodotto o un servizio è libero di telefonarvi quanto gli pare.

Esiste già il sito ufficiale del Registro (www.registrodelleopposizioni.it) ma non sono ancora stati resi pubblici i dettagli degli strumenti (telefono, mail,fax) con cui ci si iscriverà.

Come sapete (o forse no) su queste pagine non si sono sprecati gli elogi per l’introduzione del Registro delle Opposizioni, legge figlia di una attività di lobby che di certo non aveva come obiettivo quello di difendere la privacy dei cittadini-consumatori.

Ora però il registro entra in funzione. Ed è auspicabile che molti si iscrivano, non soltanto per difendere la propria privacy ma anche per affermare il principio che le leggi non devono essere scritte per l’interesse di pochi a danno della collettività.

Nasce così StopTel.

StopTel è una campagna informativa dal basso che ha come obiettivo l’iscrizione al Registro delle Opposizioni di tanti italiani.

Una campagna dal basso perchè dall’alto non pare ci sia molta iniziativa: il governo ha stanziato in tutto 300.000 euro che confrontati con i 53 milioni della campagna informativa per passaggio al digitale terrestre, fanno davvero sorridere.

StopTel è un minuscolo sasso nello stagno, perchè sia qualcosa di più c’è bisogno dell’aiuto di molti.

In particolare dell’aiuto di quei molti che oggi abitano la Rete.

Una Rete di molti, contro la legge di pochi.

(ps: idee, suggerimenti, proposte, non solo solo ben accette ma necessarie)

Balla 172.903.776.283

Ovviamente la frase “pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta ad un continuo monitoraggio che dura dal gennaio 2010” è una balla lampante non solo per chi ha letto due righe di documenti, ma per chi possiede ancora un minimo di senso della realtà.

Questi giorni e queste ore sono e saranno un concentrato piuttosto denso della lenta deriva di questi lunghi 16 anni.

E in questo concentrato sarà interessante capire quanto conta oggi una opinione pubblica che ha imparato a formarsi con la carta stampata e la Rete, confrontata con quella che si nutre solo del media televisivo.

Prego si accomodi

<%image(berlusconi sicurezza.jpg|800|988|berlusconi sicurezza)%>A casa di Berlusconi sul lago di Como entra chiunque.

Si evince dalle intercettazioni contenute nel fascicolo completo della Procura di Milano pubblicato per qualche ora stasera da Dagospia e poi rimosso (e comunque reperibile anche adesso in Rete).

Nell’immagine a fianco l’intercettazione (cliccare per ingrandire).

D’Alema sarà preoccupatissimo.

Vostra figlia

<%image(berlusconi ragazza.jpg|541|720|berlusconi ragazza)%> La foto che vedete qui a fianco è di una delle ragazze (al momento dello scatto 19enne) che ha frequentato le serate “eleganti” e di “assoluto decoro” del Presidente del Consiglio.

E’ opportunamente oscurata.

Con una certa dose di approssimazione (per data e importo in contanti) questa foto è stata scattata dopo una di quelle serate con Silvio Berlusconi.

Perchè pubblicare questa foto ?

Perchè fuori da ogni moralismo (ma non da ogni morale) credo ci racconti poco o molto di questo paese. E di quello che vuole essere da qui in avanti.

Ci racconta del fascino del potere e del denaro.

Dell’uso spregiudicato che ne fa il Presidente del Consiglio.

Di come quel potere e quel denaro vengano usati per ottenere qualsiasi cosa: dall’amicizia al silenzio, dal sesso al voto parlamentare, dal giornalismo suddito alle false testimonianze.

Pochi o molti forse ricordano il teatro di cartapesta messo su nel caso Noemi Letizia. Quella serie tragicomica di ricostruzioni sulla conoscenza di Berlusconi con la minorenne. Il padre autista di Craxi, no vecchio militante, fino all’abisso. Fino a far dire ad una famiglia che la conoscenza era avvenuta in occasione della morte del figlio. Ripeto: la morte del figlio.

Ieri sera, a tarda ora, ho acceso il televisore. Una cosa rapida: trenta secondi. Trenta secondi in cui ho fatto in tempo a vedere Bruno Vespa raccontare del padre della presunta fidanzata ventenne di Silvio Berlusconi che interpellato al telefono avrebbe risposto: “Magari !“.

E tutti giù a ridere.

Se tutto questo vi sembra normale e soprattutto giusto, pensate alla foto qui sopra.

Pensateci senza moralismi.

Pensate solo che quella è vostra figlia di vent’anni e che ha appena conosciuto il Presidente del Consiglio.

O se vi volete consolare, pensate che è la figlia di Bruno Vespa.

Paraculi anche quando dormono

Io non avevo antipatia pregiudiziale per Sergio Marchionne, se non altro perchè evitava la divisa d’ordinanza del grande manager.

Ovviamente ho riconosciuto da tempo, insieme a molti altri, le dosi massiccie e ripetute di paraculaggine che ha infuso all’azienda che amministra.

Oggi ho ascoltato la telefonata del finto Vendola al vero Marchionne. E pur essendo uno scherzo innocuo da quinta elementare ha rivelato l’abisso: in Fiat la musichetta di attesa telefonica è Imagine di John Lennon.

Altro che Brunetta

Michela Vittoria Brambilla e il Fatto Quotidiano da qualche tempo sono ai ferri corti.

Il problema è che la gestione “familiare” del dipartimento del Turismo si presta alle inchieste giornalistiche e anche a quelle giudiziarie.

L’ultima riguarda la campagna contro l’abbandono dei cani che sarebbe stata affidata, per uno strano scherzo del destino, ad un ex socio di Giorgio Medail, fedelissimo brambilliano inglobato nella compagine governativa per meriti maturati sul campo.

Del resto da queste parti, quasi due anni fa, certe pratiche non erano sconosciute.

Al di là dei casi specifici (compresi però in una ormai lunghissima lista) il problema centrale rimane la finta trasparenza delle istituzioni e della pubblica amministrazione, trasparenza taroccata e figlia di una normativa scadente.

Cambiare quella normativa e renderla simile al Foia americano sarebbe davvero un atto rivoluzionario per questo paese.