Venerdì a Perugia, mentre su in alto si parlava di buon giornalismo e di molte altre cose interessanti, giù alla biglietteria della stazione una decina di ragazzi tunisini pronunciavano a turno l’unica parola d’italiano che conoscevano: Ventimiglia.
Tutti allungavano dubbiosi una banconota stropicciata da 50 euro al ferroviere dietro il vetro che pronunciava ormai con noia l’importo.
Viviamo in un paese che da un mese a questa parte quasi si compiace nel vedere che chi arriva dalle sponde dell’Africa sogna l’altrove, mica l’Italia.
Insomma un grande paese con la vocazione da autogrill.