E’ partita la campagna dell’industria video-musicale per ottenere dall’Agcom (in scadenza) l’approvazione del regolamento sul diritto d’autore online.
A quanto pare la strategia prevede, oltre ad un corposa attività di lobbying a livello governativo e parlamentare, anche la conquista “dei cuori e delle menti “ a colpi di spot.
Se qualche anno fa si puntava sui toni intimidatori nei confronti dei consumatori (“scaricare è come rubare”) oggi si assoldano i bei nomi della musica leggera e d’autore italiana e si sceglie come bersaglio grosso quei “motori di ricerca e social network” che si opporrebbero al varo della normativa e ucciderebbero la cultura e la creatività.
Caso vuole che lo spot sia stato caricato e diffuso dagli autori su uno di questi efferati killer della cultura meglio noto come Youtube.
Detto questo, a me vedere Franco Battiato leggere i gobbi con le sciocchezze colossali scritte e ripetute da anni dai consulenti dell’industria audio-visiva ha messo un po’ di tristezza. Un po’ tanta.