Succede che quando cominci, poi fai fatica a smettere.
Succede che normalmente nel rimettere in ordine, ti accorgi che è rimasta fuori un sacco di roba. Ed è un peccato.
Succede alla fine che ti vien voglia di fare un esperimento.
Quelli che ne sanno e se stanno generalmente dall’altra parte del grande oceano lo chiamano “long-form journalism“: un giornalismo che la prende un po’ per le lunghe.
Ecco “iVot – le elezioni al tempo di internet” è un pezzo sul tema del voto online che se la prende abbastanza comoda con il numero di parole spese, ma se la vorrebbe prendere comoda anche con i tempi, senza dover per forza incartare il pesce del giorno dopo.
iVot è, nel nome, un omaggio a quella lingua strana che vive tra la via Emilia e il West ed è uno spazio aperto a tutti. Eccezion fatta per i nazisti dell’Illinois.