Un papa semplice e simpatico. A Jorge Mario Bergoglio pare venir tutto naturale.
Dietro i gesti e le parole non sembra esserci una strategia di comunicazione messa giù a tavolino, ma l’indole dell’uomo venuto dalla fine del mondo.
Il paragone con il suo predecessore sotto questo profilo non si può nemmeno immaginare.
E forse qualche cardinale nel chiuso della Cappella Sistina ha pensato proprio quello: per risollevare le sorti e l’immagine della Chiesa di Roma qua non ci serve un insigne maestro di teologia ma uno che possa fare concorrenza a Tenzin Gyatso.