La settimana scorsa, mentre Grasso teneva il suo discorso di insediamento come Presidente del Senato, il canale “La Cosa” sul blog di Beppe Grillo mandava in onda un filmato dove c’era uno che sosteneva che “su Marte ci nascondono molte cose” (giuro, per gli appassionati del genere il video è questo).
Era sabato e molto probabilmente alla postazione di comando de “La Cosa” negli uffici della “Casaleggio Associati” non c’era nessuno: andavano in loop i video precedentemente selezionati da qualche appassionato di complotti marziani.
Lo streaming si potrebbe definire quasi un mito fondante del Movimento 5 Stelle.
“Tutto in streaming !”
O quasi tutto.
In questi giorni alcune riunioni dei gruppi del Movimento, quelle più delicate, si sono svolte a porte chiuse. Qualcuno pare abbia detto: “trasparenti sì, fessi no“. Alla fine escono i capigruppo e fanno il piccolo video di riassunto che (per chi avesse frainteso) non è informazione, ma comunicazione politica tanto come un comunicato stampa.
Comunque il Movimento ha detto che chiederà lo streaming di tutte le riunioni di commissione.
In linea generale niente di male per carità, ma se l’obbiettivo è la trasparenza è necessario lavorare sulle parole, sui dati e sulla loro massima apertura. Migliorare la qualità e ricercabilità delle informazioni istituzionali.
Capisco che sia una roba un po’ più complicata che mettere una webcam in una sala, ma forse un pelo più utile.
Perchè il rischio è che alla fine con questo benedetto streaming si riduca tutto ad un Grande Fratello.
E non parlo di quello di Orwell.
Penso più a quello della Endemol.
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update delle 19.30: pare che al capogruppo Crimi sia scappata qualche parola di troppo sul Capo della Stato. Tutto in diretta streaming.