Ieri nella calura padana è cominciata l’avventura in serie A del Sassuolo di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.
E’ cominciata non sul campo, ma ai botteghini dello stadio di Reggio Emilia dove c’era la prevendita degli abbonamenti della stagione 2013-2014.
Non è andato proprio tutto liscio e nel racconto di questo minuscolo episodio forse si nasconde una lezione più grande sull’Italia, la sua classe dirigente e la sua crisi.
Giorgio Giovanardi la racconta così:
Orario apertura ore 9.00, circa 200 persone in fila. Pronti via. L’unica stampante in dotazione non parte. Panico.
Le tre ragazzine ingaggiate per vendere gli abbonamenti non hanno la minima idea di come fare. Un volontario tra gli astanti, tecnico di informatica, si incarica di far ripartire la stampante. Ore 10 inizia la vendita, mediamente 10 minuti per ogni abbonamento più la fondamentale tessera del tifoso!
Ovviamente tutto questo si svolge sotto un sole a picco. Le persone tentano di difendersi con gli ombrelli. La fila procede a rilento o proprio non procede. Alle 14 una delle tre ragazze annuncia alla folla che la stampante si è rotta, che non si può procedere, che ha provato a contattare i responsabili del Sassuolo calcio ma nessuno risponde. Lei non può andare avanti perciò annuncia ” tutti a casa”.Si scatena l’inferno: urla, bestemmie, arrivano i Carabinieri e la Polizia. La poveretta scoppia in un pianto dirotto e grida di volere andare a casa. Ma ecco che scatta il genio italico, qualcuno tra il pubblico propone una colletta di 50 cent / 1 euro a testa per comprare una stampante nuova.
Rapidamente l’idea prende piede, vengono raccolti i soldi, qualcuno si incarica di andare a comprare la stampante nella vicina Mediaworld. Una volta acquistata, un altro volontario in fila, tecnico informatico, si incarica di renderla operativa.