Damar è il nome di una manciata di case sperdute nel Nepal profondo, fuori da qualsiasi rotta turistica o commerciale. Per raggiungerlo ci vogliono 3 o 4 giorni a piedi dall’ultimo avamposto di “civiltà”, ovvero il villaggio di Jiri (meno di 10.000 abitanti).
Damar è il luogo dove è nato il mio amico Ngima, lasciato anni fa per lavorare, ma mai dimenticato. Un posto dove si sopravvive male con l’agricoltura di sussistenza e che non ha nessun servizio. Un posto dove si può morire partorendo, come è capitato lo scorso anno alla sorella di Ngima.
A Damar qualcosa è però cambiato negli ultimi tempi. Grazie alla grande tenacia di Ngima sono arrivati i pannelli solari per l’elettricità, una scuola e da qualche mese una piccola clinica con assistenza e farmaci.
Ieri lassù è nato il piccolo che vedete in foto. Madre e figlio stanno bene anche grazie alla presenza di un’infermiera della clinica.
Perchè grandi cose possono essere fatte in piccoli posti.
Salvare il mondo un pezzetto alla volta, si può.