Se si vuole capire qualcosa delle prossime elezioni amministrative del 5 giugno bisogna andare sul quel ramo del lago di Como. Sì, proprio quello.
Dall’altra parte del lago, sotto il Resegone (sì, proprio quello), c’è il comune di Morterone, che domenica va a votare.
Si è ricandidata per un secondo mandato Antonella Invernizzi.
Non viene da cinque anni semplici semplici. E’ finita sotto processo per abuso edilizio, e poi per peculato, e poi per occultamento di cadavere. Se fosse stata del “Movimento 5 Stelle” sarebbe fuori da un pezzo, altro che Parma. Ha subito anche minacce e le hanno danneggiato l’auto.
Del resto nel 2011 Morterone, alle elezioni, si era spaccata praticamente a metà: la lista “Vivere Monterone” con 53,3% aveva battuto “Rinnovare Monterone” ferma al 46,6%.
Altissima l’affluenza alle urne: 100%.
Sì, perchè a Monterone erano andati tutti a votare, ma proprio tutti.
Tutti i 31 aventi diritto.
E Antonella Invernizzi era diventata sindaco con 16 voti, contro i 14 di Amerigo Invernizzi. Avete fatto bene i conti: qualcuno nel segreto dell’urna non aveva saputo scegliere e votò scheda bianca.
Il processo per peculato l’hanno fatto perché il sindaco si è fatto rimborsare dal Comune 800 euro per riparare la macchina danneggiata dai vandali. Il processo per abuso edilizio e occultamento di cadavere invece viene dalla realizzazione di una rampa di accesso per disabili al comune: durante i lavori spostarono alcune ossa del vecchio cimitero dell’800.
Domenica sulla scheda ci sarà solo la lista del sindaco uscente e quindi perchè il voto sia valido dovrà andare al voto il 50% +1 degli aventi diritto.
E quel “più uno” non è mica uno scherzo a Morterone.
Vien voglia di andare a chiedere la residenza. Così, per vedere l’effetto che fa.