Il corpo martoriato, bruciato, torturato e sfregiato di Giulio è solo un granello di sabbia. Il dolore, la compostezza, la perseveranza della sua famiglia sono solo un granello di sabbia.
Due granelli di sabbia nel grande deserto umano degli interessi geopolitici che scaldano infine le nostre case e fanno girare le nostre aziende.
Dovremmo essere realisti e accettare il fatto che la vita e soprattutto la morte di un ragazzo di 28 anni non possono pregiudicare la nostra sicurezza economica, politica e sociale.
Sai quante migliaia di egiziani hanno fatto la stessa fine ? Sai quanti ragazzi e ragazze innocenti vengono torturati o uccisi in questo preciso momento sulla faccia della terra ?
Lo so, e puoi anche avere ragione: il mondo è un posto complicato.
Però – te lo dico con l’ipocrisia di chi apre il rubinetto e scende comunque acqua calda – io faccio il tifo perché quei due minuscoli granelli di sabbia inceppino il grande gioco di questi piccoli uomini. Piccoli uomini che si nascondono e si giustificano con le nostre comodità, le nostre paure, le nostre debolezze.
E invece, comunque vada, fino in fondo, fino alla verità.