[Attenzione, concentrazione, ritmo, velocità.]
Di certo non vi sarà sfuggita la decisione del Consiglio di Stato, massimo organo di giustizia amministrativa italica, sulla questione (seconda per importanza solo ai pericoli connessi alla caduta improvvisa di stazioni spaziali cinesi) dei sacchettini per la frutta e la verdura.
Il Consiglio di Stato ha confermato al Ministero della Salute che non siete obbligati a pagarli al supermercato, ma ve li potete comprare dove vi pare e portarveli dietro da casa.
Però attenti eh.
Secondo il Consiglio di Stato il commerciante, deve (e ripetiamo insieme deve) per legge controllare che il sacchettino in cui avete posizionato frutta e verdura sia conforme alle norme contenute nel regolamento comunitario n.1935 del 2004 e successivi allegati, nonché al regolamento (UE) 1895/2005 sulla restrizione dell’uso di alcuni derivati epossidici in materiali e oggetti destinati a entrare in contatto con prodotti alimentari, nonché al regolamento (CE) 282/2008 sugli oggetti in plastica riciclata destinati al contatto con gli alimenti, nonché al regolamento (CE) 450/2009 sui materiali attivi destinati al contatto con gli alimenti.
A quel punto, se la cassiera non ha già ottenuto una cattedra in diritto alla Sorbonne e quello in fila dietro di voi non è morto di stenti, potete tornarvene a casa lieti e fieri di aver fottuto il sistema.
Poi, fortunatamente, giungerà l’estinzione (previo parere favorevole del Consiglio di Stato).