Pokhara sta a 200 km da Kathmandu. La raggiungi con una strada che i nepalesi chiamano,con un po’ di enfasi, highway.
Della autostrada non ha, in effetti, niente. Nemmeno la riga nel mezzo.
Partendo la mattina da Kathmandu si incrociano centinaia di camion Tata supercolorati che portano dall’India tutto quello che puo’ servire. Consiglio di viaggio : l’importante e’ non finirci contro.
Di frontali durante il viaggio ne conterete circa un paio. Piu’ una innumerevole serie di guasti, accidenti, riparazioni a cielo aperto e stop improvvisi non si sa bene perche’. Mettevi il cuore in pace e arrivate sani e salvi a Pokhara, una specie di Rimini nepalese.
Gli occidentali finiscono quasi tutti sul quartiere in riva al lago. Una serie infinita di ristorantini tendenza etnica, negozietti con tutto il falso d’autore a prezzi stracciati per il trekker provetto.
Eh si’ perche’ Pokhara e’ la porta d’ingresso per l’Annapurna Conservation Area e lassu’ c’e’ il Machapuchare, la montagna sacra.
Ma questa e’ un’altra storia. Una storia che cerchero’ di raccontare nei prossimi giorni.
Per adesso namaste, a tutti, di cuore.