Se uno non ritenesse Italia.it una cosa piuttosto inutile, sarebbe il caso di pensare ad un progetto parallelo in filosofia open source.
Come la Rete italiana ha dimostrato in questi giorni, lì fuori c’è molta gente preparata e compentente, pronta – credo – anche a passare dalla critica alla pratica.
Gli strumenti del resto non mancano. Anche perchè in caso contrario, in tutti questi anni avremmo parlato un po’ troppo a vanvera di condivisione, contenuti generati dagli utenti, blog, wiki, eccetera eccetera eccetera.
Se uno non ritenesse italia.it una cosa piuttosto inutile, potrebbe chessò partire proprio dal rifare quel benedetto logo con un enorme concorso di idee sottoposto alla creatività e al giudizio della Rete italiana.
Ma è facile intuire che un simile ribaltamento di filosofia e di pratiche sarebbe davvero troppo per un paese che adesso è affidato, nel migliore dei casi, ad un cetriolo verde e deforme perso in una selva oscura di font.
Se uno non ritenesse italia.it una cosa piuttosto inutile, avrebbe voglia di dire: “scusate, adesso ci pensiamo noi“.