La Wipo non è esattamente un covo di rivoluzionari. Del resto un’istituzione che si chiama “Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale” con tutte quelle maiuscole potrebbe mai esserlo ?
Nel 2011 negli uffici della Wipo hanno esaminato 2.764 dispute su nomi di domini . Quasi sempre sono grandi aziende famose che cercano di impedire l’uso del proprio marchio negli indirizzi internet in giro per il mondo a perfetti sconosciuti. Quasi sempre (nel 90% dei casi) la Wipo ha dato ragione a Golia e non a Davide.
Poi è arrivata Mediaset che la scorsa estate si è scordata di rinnovare il dominio mediaset.com che è andato all’asta e a settembre è finito nelle mani della Fenicius LLC, società del Delaware.
A Cologno Monzese non l’hanno presa bene e sicuri del fatto loro ad inizio novembre hanno mandato avanti gli avvocati prima a Ginevra e poi, ad abundantiam, anche alla nona sezione del tribunale civile di Roma.
A Ginevra l’azienda di Berlusconi ha avuto poca fortuna. Ci sono infatti tre condizioni strettamente necessarie da soddisfare per ritornare in possesso di un dominio:
– il nome deve essere identico o molto simile al marchio.
– si deve dimostrare che chi ha registrato l’indirizzo del sito non ha alcun diritto o legittimo interesse a tenerlo.
– si deve dimostrare la “cattiva fede” del registrante.
Senza dimostrare anche una sola di queste condizioni, il dominio rimane dov’è.
Per gli esperti di Ginevra Mediaset non è riuscita a portare le prove della cattiva fede e a quel punto non si sono messi nemmeno ad analizzare se il signor Didier Madiba della Fenicius LLC avesse diritto o legittimi interessi a tenersi mediaset.com.
Poi oggi, due mesi dopo, è arrivata la decisione del tribunale civile di Roma contro Madiba e la relativa “inibizione all’uso del nome e del dominio mediaset.com e 1.000 euro di penale per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento“.
Decisione che dal punto di vista pratico non pare avere alcun valore (sito registrato negli Stati Uniti da una società degli Stati Uniti, registrazione convalidata dall’agenzia Onu per la proprietà intellettuale) ma che Mediaset saluta con un roboante comunicato stampa che si conclude con queste parole:
“..ciò non toglie che la materia sia diventata un’autentica giungla da disboscare. La strada giudiziaria non può essere la soluzione: richiede alle aziende investimenti economici e intellettuali e contribuisce a intasare la giustizia civile. Ormai il problema ci sembra urgente e lo segnaliamo alle autorità competenti“.
E’ abbastanza evidente, anche ai più ingenui, che Mediaset qui non parla più solo di domini ma sta tirando la volata al tanto desiderato provvedimento dell’Agcom sul tema del diritto d’autore su internet.
E a questo punto forse Didier Madiba non è l’unico che si deve preoccupare.