In questo post si mescolano in un gran polpettone Umberto Eco, i blog e un tipo che forse definereste matto. Siete avvisati.
Dio non esiste. E dove sta scritto ? Su un tesserino da fiera all’altezza del cuore, sulla giacca di un tizio che incroci per strada.
Passa uno che non ti degna di uno sguardo, che non cerca di venderti un’enciclopedia in comodi volumi, che non vuole testimoniarti di Geova, al contrario, nega l’esistenza del Dio di Abramo e di Giacobbe su un tesserino 5×4. Fatichi a non notarlo. O almeno, io l’ho notato.
Il tizio di “dio non esiste” è una vecchia conoscenza. Anni fa presidiava luoghi pubblici affollati e manifestazioni incasinate (generalmente anti-governative) con i suoi vistosi cartelli da uomo-sandwich, tutti rigorosamente e disciplinatamente anticlericali. Accidenti ben articolati dal Papa in giù. Niente comizi da speaker’s corner, solo cartelli e “religioso” silenzio.
Pare che le sue strategie di comunicazione siano oggi virate verso il minimalismo. Sembrano funzionare.
Di strategie di comunicazione alternative ha parlato qualche giorno fa a Bologna Umberto Eco, consigliando il centro-sinistra di abbandonare la televisione, terreno preferito da Silvio B, per puntare piuttosto su schiere di uomini-sandwich. Provocazione intellettuale, ma mica tanto.
La comunicazione dell’uomo-panino è personale, sui temi più vari, con lettori più o meno occasionali. Ricorda un po’ (ma solo un po’) una cosa chiamata blog.
Dio non esiste. Un post essenziale di un blog in carne e ossa, senza commenti abilitati.
Saremo micca tutti uomini sandwich eh ?