L’idea non è nuova ma non è nemmeno cattiva, a patto che non si arrivi a triturare i maroni a parenti e amici (che inevitabilmente non lo saranno più) come qualcuno faceva un tempo con certi libri di poesiole partoriti di propria testa e stampati di propria tasca (in lotti minimi indigeribili).
Fortuna che oggi c’è la tecnologia, fortuna che oggi c’è il Print-On-Demand, perchè davvero non avrei retto alla visione di certi scatoloni di poesiole finiti in cantina ad allietare l’animo gentile delle pantegane.
(Personalità Confusa su carta è da collezionisti)