Instagram, Obama e quelli che verranno

Che lo staff di Obama abbia deciso, con questo inizio di anno elettorale, di cominciare ad usare Instagram è una notizia insignificante per i destini del mondo.

Più interessante sarà scoprire con quanto ritardo comincerà la corsa dei politici italiani ad aprirsi un account, per poi non saperci che fare.

Una commissione per abolire le commissioni

Un classico italiano: una legge scritta male e una commissione inconcludente.

E’ andata così anche per il provvedimento varato dal fu governo Berlusconi per stabilire il giusto compenso per il lavoro di parlamentare italiano.

Il criterio base era quello di adeguarsi agli standard europei.

Il risultato, dopo mesi, è un pdf di poche pagine con delle tabelle confuse che ammettono l’inevitabile resa.

Stiamo messi così.

Una classe politica delegittimata più che dai propri stipendi dalla qualità (scarsissima) del proprio lavoro.

Pagherei il doppio la metà dei parlamentari in grado di scrivere leggi semplici ma efficaci (e libere dall’influenza di una lobby).

Pagherei il triplo un parlamento trasparente e competente che facesse a meno di commissioni che in sei mesi non riescono neanche a sapere se in Germania esiste un equivalente della “Agenzia Nazionale sulla Sicurezza del Volo” e riempiono una tabella di punti interrogativi.

Per la cronaca esiste e bastano cinque minuti su Google per trovarla. Poi magari con dieci minuti in più si può mandare una mail per chiedere quanto prendono di stipendio.

Quanti Cuccioloni ci possiamo permettere ?

In questi giorni, ricorrendo i dieci anni dell’introduzione dell’Euro, si è molto parlato di inflazione e potere d’acquisto.

Da queste parti, da parecchi anni, invece di affidarsi agli indici Istat si osserva il Cornetto-Index o la sua variante Cucciolone-Index.

Nel dicembre del 2001 con la vecchia moneta un Cucciolone Algida costava 1500 lire ovvero 77 centesimi di euro.

Nel gennaio del 2008, dopo 6 anni, il prezzo era salito a 1.10 euro (+42% ovvero in media un aumento del 7% annuo)

Oggi un Cucciolone, dopo 10 anni, costa 1.20 euro (+55% ovvero in media un aumento del 5,5% annuo).

In sostanza negli ultimi quattro anni l’aumento del prezzo del Cucciolone ha rallentato fermandosi ad un 2,2% all’anno, cifra di poco superiore alla media dell’inflazione rilevata dall’Istat nello stesso periodo (2%).

La crisi morde anche il Cucciolone.

Il minimo indispensabile

Forse è ancora un paese benestante quello che si può permettere di stanziare 506.000 euro di contributi all’editoria per “Sprint & Sport“, settimanale del calcio giovanile e dilettantistico di Piemonte e Lombardia.

Non male anche i 312.000 euro per i “Quaderni di Milano”, ma quella è una vecchia storia.

(link: contributi editoria a enti, fondazioni, cooperative.)

I bolli del Villaggio

Io capisco che le tastiere fremono in momenti come questi, ma era semplice verificare che l’imposta di bollo sugli estratti conto delle persone fisiche è già di 34,20 euro dal 2005. Bastava digitare su Google oppure aprire il cassetto e controllare quella voce trimestrale da 8,55 euro.

Era anche più facile che verificare lo stato di salute di Paolo Villaggio.

Avremmo evitato un diluvio di articoli sballati farciti della parola “stangata”.

(aumenta, quello sì, il bollo per le persone giuridiche).

Gervasutti e scemenze d’alta quota

<%image(bivacco gervasutti.jpg|329|161|bivacco gervasutti)%>Ultimo esempio di scemenze vergate in cambio di pagine viste sui quotidiani italiani online: “La reception a 3 mila metri è l’albergo tra le nuvole “.

Non c’è ovviamente nessun albergo, nessuna reception, ci si arriva a piedi e si tratta del bivacco Gervasutti.

Avessero almeno messo le foto “vere” e non quelle del rendering del progetto.

Quelle vere sono qui.

update del giorno dopo: pare che ora abbiano corretto il tiro e aggiustato le scemenze

Salvare gli italiani (alcuni più di altri)

Nelle 74 pagine del decreto legge autonominato “Salva Italia” (peraltro non ancora pubblicato ufficialmente sul sito del governo) ci sono molte cose, anche tecniche, raccontate di fretta dai media molto concentrati su pensioni e ICI (aka IMU).

Poca fantasia L’aumento delle accise della benzina è un classico per far cassa e neanche il governo Monti si è sottratto. Anzi l’aumento percentuale rispetto alle ultime accise è del 13%, quasi un record. In termini assoluti sono quasi 10 centesimi a litro (tenendo conto anche dell’Iva). Dall’inizio del 2011 le accise sulla benzina sono aumentate del 25%.

Facili veggenze. I titoli delle banche in borsa invece festeggiano perchè in caso di bisogno avranno la garanzia dello stato sulle proprie passività. In sostanza: garantiremo con soldi pubblici eventuali sciagurate scelte private. Non è una novità assoluta. Rappresenterebbe una consolazione, non magra, evitare di ritrovarci gli stessi sciagurati banchieri come Ministri della Repubblica fra qualche anno.

Improbabili stratagemmi. Lo Stato incamera le lire rimaste nei cassetti che in teoria si potevano cambiare in euro fino al 28 febbraio del 2012. In questi anni abbiamo favorito in tutti i modi il ritorno dei soldi accumulati illecitamente all’estero con la motivazione che senza incentivi sarebbero rimasti dov’erano. Oggi invece pensiamo che i cittadini che ancora si ritrovano le lire dimenticate in qualche anfratto casalingo (non svizzero) non meritino lo stesso trattamento. Di più: con l’avvicinarsi della scadenza finale si erano moltiplicate le raccolte di vecchie lire da parte di associazioni ed enti noprofit da utilizzare per progetti sociali.

E’ sempre quella la risposta

Quindi in Consiglio dei Ministri devono aver preso un computer superpotente che dopo molti faticosi e complicati calcoli ha deciso che la cosa migliore è andare in pensione dopo aver lavorato 42 anni.

Ringraziando ancora una volta la genialità di Douglas Adams credo che ora mi butterò nel commercio della maglietta.

Mica tanto leaks

Al di là dell’attualità e dell’interesse per l’argomento, mi pare (ad una prima sommaria visione) che l’ultima infornata di file rilasciati da Wikileaks sia più che altro una sorta di “raccolta a tema” di documenti non coperti da segreto e disponibili quasi tutti con una ricerca su Google.

Questo, senza nulla togliere al valore informativo dell’operazione, è forse un segnale della profonda crisi che sta attraversando la creatura di Julian Assange.

Offerte imperdibili

Gentile catena di informatica ed elettrodomestici che di tanto in tanto infili nella mia casella di posta elettronica le tue proposte commerciali, volevo informarti che non sono solito catalogare sotto l’etichetta “offerta imperdibile” un televisore al plasma di 65 pollici a “soli” 3.250 euro.

Primo perchè non guardo molta tv, secondo perchè per guardare un televisore così senza farmi venire il torcicollo dovrei avere un soggiorno grande quanto il Principato di Monaco.

Cordiali saluti.

Registro delle Opposizioni: quota 5%

In sette mesi (finoa ad inizio settembre) il numero di iscritti al Registro delle Opposizioni è di 700.000 pari al 5% delle utenze.

La progressione di iscrizioni è stata questa:

Primo giorno : circa 50.000 iscritti
Prime due settimane: 130.000 iscritti
Primi due mesi: circa 250.000 iscritti
Primi tre mesi : circa 300.000 iscritti
Primi sette mesi: 700.000 iscritti.

I sorrisini degli italiani

Terminato poi l’improvviso attacco di patriottismo contro Sarkozy magari terminiamo anche di dire un giorno sì e l’altro pure “noi non siamo come la Grecia” che forse è qualcosa peggio dei sorrisini e che se tanto mi da tanto, i Greci dovevano già averci dichiarato guerra con tutto questo sfottere.

Un uomo, la folla

Non si può piangere la morte di Gheddafi.

Si può provare invece pietà per ogni uomo debole e ferito nella mani di una folla.

Anche per quell’uomo, dittatore senza scrupoli, che quella pietà non l’ha mai concessa.

Pagelle online: aridaje

<%image(pagelle online.jpg|800|412|pagelle online)%>“Decreto sviluppo: dal 2013 tutte le pagelle online !

Peccato che dovevano esserlo dal 1 gennaio 2012 almeno stando alle scadenze del mirabolante piano E-gov 2012 presentato nel gennaio del 2009 (immagine a lato):

Digitalizzazione dei servizi amministrativi e semplificazione delle comunicazioni scuola-famiglia (pagella e registro elettronico, domande di iscrizione, accesso ai fascicoli personali degli studenti e prenotazione colloqui online etc.), anche in modalità multicanale (web, email, sms).

L’allievo Brunetta, quello che doveva vincere il Nobel, è in ritardo con i compiti a casa e se ne vanta pure.

Steve e i panni sporchi

<%image(IMG_0075.JPG|494|742|steve jobs morto)%> Ci sono cose, oggetti, che hanno cambiato e che cambiano la nostra vita.

La vita di tutti i giorni, le nostre abitudini, i nostri ritmi, i nostri pensieri.

Basta guadarsi intorno, fare un bucato, guardare la tv, svegliarsi con una canzone.

Tutte quelle cose sono frutto di intuizioni, duro lavoro, sorprese, incazzature, errori, genialità, semplicità.

Dietro tutti quegli oggetti ci sono degli uomini e dietro quegli uomini delle storie.

Storie incredibili, storie banali, storie riconosciute e storie sconosciute.

Storie di viaggi, di approdi, di affetti, di gioie e di dolori.

Ma se oggi non siamo qui a cercare ispirazione nella storia di quegli uomini che ci hanno portato in casa la lavatrice (che dio li benedica comunque), ma in quella di uno che ci ha portato una mela in diverse forme, forse un motivo c’è.

Quegli oggetti hanno a che fare molto con la tecnologia e un po’ con la nostra anima.

Quegli oggetti, in fondo, ci aiutano a raccontare meglio la nostra di storia.

Quindi Steve che la terra ti sia lieve, stay hungry e stay foolish, e tutta quella roba lì che già sai.

Adesso però si è fatto tardi e il bucato aspetta. Ciao.

Indizi microscopici

Marina Berlusconi che scrive un esposto ad Angelino Alfano Nitto Palma (ministro nominato al governo da suo padre Silvio Berlusconi) per difendere l’azienda di famiglia, è solo un indizio infinitamente microscopico di quanto questo paese sia andato a puttane, senza provarne vergogna.

Alla faccia di Facebook

Nella discretamente marginale faccenda (per i destini del mondo e probabilmente anche del solo comune di Zocca) di VascoRossi vs Noninciclopedia c’è un aspetto che interessa le vicende editoriali e il relativo dibattito di questi ultimi dodici mesi: affidare i commenti del proprio sito all’autenticazione via Facebook migliora la qualità della discussione.

Teoria affascinante che incolpava di tutto il marciume e il rumore di fondo che c’era in giro i maledetti nickname e il non metterci la faccia.

Inviterei ad andare a leggere anche solo dieci delle migliaia di commenti che stanno sotto la nota dell’agente di Vasco Rossi. Si va dall’ormai abusato “vaffanculo”, al “coglione” come se piovesse, al semplice augurio di morte non indolore.

Tutta roba firmata con nome, cognome e faccia.