Mentre Google se ne va dalla Cina, ci sono alcuni indizi che prospettano il ritorno del progetto Green Dam esteso anche ai cellulari.
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Sono i numeri grandi che ti fregano n.2
Sono convinto da un pezzo che i grandi numeri ci freghino.
Se Denis Verdini avesse organizzato una manifestazione in un sala di una frazione di provincia con presenti 10 persone ed entusiasta dal palco avesse annunciato “ siamo tantissimi, siamo più di 100 !” non l’avrebbero fulmineamente preso per scemo gli stessi 10 presenti ?
Appuntamenti al buio
Con un semplice megafono e senza vergogna
“Mi pare impossibile che un gruppo così folto di deputati, senatori e consiglieri regionali, non possa andare nei quartieri ricostruiti, dove sono state riconsegnate case a 40.000 persone, con un semplice megafono, reclamizzando la manifestazione e sollecitando quelle persone a ringraziare Silvio Berlusconi venendo in Piazza San Giovanni a Roma“.
Denis Verdini, deputato e coordinatore nazionale del Popolo della Libertà, in settimana era preoccupato per la manifestazione di oggi a Roma. Così ha cominciato a spedire una serie di lettere ai responsabili del partito nelle varie regioni perchè si impegnassero a portare più gente.
Verdini non si è limitato a semplici fac-simile, ma in ogni lettera ha voluto metterci del suo per spronare i quadri dirigenti.
C’è quella per il Piemonte ad esempio (la prima nell’immagine qui sotto).
Ha scritto anche al partito in Abruzzo ed è il testo che trovate all’inizio di questo post (e nella seconda immagine qui sotto).
Evito di parlare di vergogna, dimissioni e categorie morali che credo sinceramente marziane per il tempo che stiamo vivendo.
Però un consiglio al povero Denis Verdini mi sento di darlo.
<%image(progettocase-2010.jpg|689|487|progetto case marzo 2010 abruzzo)%>La prossima volta invece di dar retta alle balle reiterate del capo, dia una sbirciata ai dati ufficiali aggiornati al 12 marzo 2010 (li pubblica il governatore Pdl Chiodi).
Potrebbe scoprire con stupore che dentro gli edifici del progetto C.A.S.E ci sono in tutto 14.669 persone e che per trovare altri volenterosi da inviare a Roma dovrebbe cercare tra i 27.288 che si sono arrangiati con “l’autonoma sistemazione” o i 4.800 che vivono ancora in albergo.
<%image(lettera_verdini.jpg|450|590|lettera verdini piemonte)%> <%image(verdini abruzzo lettera terremotati.jpg|547|582|verdini abruzzo lettera)%>
La prima classe non costa mille lire
<%image(pdl spese viaggio.jpg|800|600|pdl spese prima classe)%>Praticamente 8 anni fa (il 23 marzo del 2002) la Cgil organizzava una grande manifestazione a difesa dell’articolo 18 contro il governo Berlusconi (battaglia alla fine vinta dai sindacati). Si parlò di 3 milioni di manifestanti.
Il Presidente del Consiglio si allineò alle stime della questura: “erano 700mila e a molti è stata pagata la gita“.
Non si sa se Silvio Berlusconi si adeguerà alla questura anche in questa occasione, di certo la gita lui a qualcuno la paga. E di prima classe.
Nell’immagine qui a fianco trovate il messaggio su Facebook di Pierluigi Saiu coordinatore regionale Giovani PDL Sardegna. Tutti a Roma oggi con pullman e traghetto con “garantite a tutti cabine di prima di prima classe con bagno privato“.
Pierluigi Saiu si premura di precisare: “I costi della trasferta sono a carico interamente del coordinamento del Pdl”.
E niente dolore e spavento.
(via massimo)
Unire i puntini a piacere
Italo Bocchino ha affidato il sito di Generazione Italia (nuova corrente di Fini nel PDL) a Serverstudio.
Serverstudio si occupa tra le altre cose di ClandestinoWeb, sito diretto da Ambrogio Crespi fratello di Luigi Crespi.
Luigi Crespi collabora con la rivista “Conservatori Contemporanei” di Italo Bocchino.
Del sito della rivista (e di quello personale di Bocchino) se ne occupa la NetEnjoy di Aversa.
La NetEnjoy ha collaborato per la realizzazione del nuovo sito del Ministero delle Pari Oppurtunità di Mara Carfagna e prima gestiva anche il sito personale della Carfagna che adesso è passata a Serverstudio, forse consigliata dal suo consulente per l’immagine Luigi Crespi.
Mara Carfagna ha anche chiamato al ministero come consulente retribuito “esperto in giornalismo estero” il giovane Gianmario Mariniello di Aversa, vicecoordinatore regionale Pdl in Campania e assistente parlamentare di Italo Bocchino.
Luigi Crespi gode della fiducia di Renato Brunetta che gli ha affidato (attraverso Ekma) una ricerca del Ministero sulla sua riforma. Intanto Crespi sforna sondaggi trionfali sul candidato Brunetta a sindaco di Venezia.
A gestire il sito personale di Renato Brunetta ci pensa Serverstudio a cui il ministro ha anche affidato una parte del sito internet della pubblica amministrazione.
Intanto Luigi Crespi è a processo per bancarotta.
I magici numeri della pirateria
Nuovo capitolo della saga “quanto avremmo guadagnato se non ci fosse stata la pirateria“.
E’ la volta di una ricerca francese sui possibili futuri disastri dell’industria dell’intrattenimento europeo se non si ferma la pirateria su internet.
Non mancherà di trovare buona stampa con i numeri sparati: 1,2 milioni di posti di lavoro persi e 240 miliardi di euro in fumo entro il 2015.
Tombola.
Al momento online non c’è il rapporto originale per esteso.
L’autore però è Tera, società di consulenza francese, che qualche precedente ce l’ha.
Tera è stata, alla fine del 2008, l’autrice del famoso “Report Hadopi“, uno studio sui danni del p2p al mercato dei contenuti francese. Un buon appoggio per i fautori della nuova legislazione che si stava concretizzando in quei mesi al di là delle Alpi, una sciagurata marchetta secondo altri.
Fabrice Epelboin su Readwriteweb lo stroncò piuttoso brutalmente così.
Tanto per capirci sui numeri di Tera.
A fine del 2008 ha profetizzato che nel 2012, a causa del download illegale su internet, i posti di lavoro persi sarebbero stati in Francia 10.000.
Nello studio presentato oggi si dice che i posti di lavoro persi nel 2015 in tutta Europa saranno 1.200.000 (un milione e duecento mila !).
La Francia come molti sanno ha meno di 65 milioni di abitanti. La Ue (27 paesi) ne ha 500 milioni. Per comodità diciamo un rapporto di 1 a 10.
Quindi a spanne, facendo i conti della serva, Tera nel 2008 poteva stimare per il 2012 in tutta Europa una presunta perdita di posti di lavoro pari a 10.000 x 10. Ovvero 100.000.
Straordinariamente nel 2015, tre anni più tardi, il numero si moltiplicherà per 12.
Non osiamo immaginare i dati per il 2020.
Intanto i numeri (e non le stime) danno dei segnali leggermente diversi.
Ghedini, lo stacanovista mai in Parlamento
Le cronache oggi raccontano di un Niccolò Ghedini sbarcato d’urgenza a Trani in difesa del suo più illustre assistito che, per chi avesse avuto residenza su Giove negli ultimi 10 anni, altri non è che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ghedini è onnipresente su giornali, in tv, nei tribunali.
Uno così il tempo per andare a fare il deputato quando lo trova ?
Quasi mai.
Secondo i dati della Camera Niccolò Ghedini è il terzo deputato più assente alle votazioni dell’Aula (esclusi i ministri-deputati).
Non è stato presente al 72,8% delle votazioni. Di un soffio dietro Mario Baccini (74,5%). Irraggiungibile il primato di Antonio Gaglione (92% di votazioni mancate).
Insomma l’avvocato d’Italia, con tutto quello che combina il capo, al posto numero 429 dell’Aula della Camera ci va pochino. Lo scranno è a rischio ragnatele.
Neanche il resto della sua attività legislativa è da dodici fatiche di Ercole.
Dal maggio 2008 ad oggi ha trovato il tempo per mettere una firma sotto due progetti di legge (di cui non era il promotore) : uno per la valorizzazione della Reggia di Caserta e l’altro l’istituzione di un Fondo per il restauro, il recupero e la valorizzazione culturale, religiosa, turistica e sociale del complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda.
Non risulta, sempre ai dati ufficiali della Camera, la presentazione di nessun ordine del giorno, interpellanza, mozione o risoluzione.
In Commissione Giustizia, di cui fa parte, è rimasto agli atti un suo unico intervento su un progetto di legge: norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali.
Ma quest’ultimo intervento forse andrebbe considerato a carico della sua attività di avvocato e fatturato a Silvio Berlusconi.
Torna e-buy4you. Su ebay e con Apple
Qualche mese fa erano gli ebook reader come Kindle (www.kindle-italia.com) e Nook (nookitalia.com) ricordate ?
Poi quelli (quello) dell’ e-buy4you si erano buttati sui telefoni basati sul sistema Android di Google come il Nexus One. Usavano mondoandroid.com. Non devono essere stati molti i temerari acquirenti del sito, forse a causa della cattiva reputazione che una ricerca su Google restituisce per il marchio e-buy4you.
Così a fine febbraio nasce androidfonino.com reclamizzato anche con adwords. Questa volta il marchio e-buy4you viene abbandonato ed entra in scena un soggetto di Bergamo.
Qualcuno acquista e il copione già noto si ripete: la merce tarda ad arrivare, qualche scusa e poi più nessun contatto.
<%image(mondoandroid - androidfonino.jpg|800|465|androidfonino.com e mondoandroid.com)%>Ora, prima che arrivino smentite e diffide da destra a manca in merito alla totale estraneità di tizio e caio, suggerirei di dare un’occhiata all’immagine qui a fianco.
Sono le condizioni di vendita di androidfonino.com prese dalla cache di Google: qualcuno si è scordato, all’inizio dell’impresa, di sostituire mondoandroid.com nel testo.
Roba che manco il povero Capannelle nei “Soliti Ignoti”.
Ma l’avventura di e-buy4you non si ferma qui.
Da qualche giorno su Ebay un utente e-buy4you mette all’asta a prezzi da liquidazione prodotti di casa Apple. Pagamenti solo tramite bonifico all’ormai mitologico Antonio Gentile da Tortona.
Se fossi in chi ha acquistato quella roba lì, comincerei ad incrociare le dita.
Affamare gli artisti
Prs for Music, agenzia di raccolta dei diritti d’autore in Gran Bretagna, ha presentato i dati del 2009.
Per la prima volta il continuo calo dei ricavi da supporti fisici come cd e dvd (- 8.7 milioni di sterline) è stato compensato positivamente dal comparto online (+12 milioni di sterline).
Risultato finale: il fatturato totale è aumentato del 2,6%
Ma internet non doveva uccidere la musica ed affamare gli artisti ?
Come un Belpietro qualunque
Temo che l’asticella etica nella vita pubblica di questo paese sia un filo troppo bassa perchè qualcuno possa scandalizzarsi per le vicende portate a galla dall’inchiesta di Trani.
Un primo ministro beccato ad intrallazzare contro dei giornalisti in un paese mediamente occidentale e democratico sarebbe costretto alle dimissioni fulminee.
Ma non da oggi questo Paese non è più in media democratica ed occidentale.
Se vogliamo però trovare un lato comico in queste vicende dobbiamo bazzicare dalle parti di quell’anima in pena che è Augusto Minzolini.
Angelino Alfano e l’onorevole avvocato Ghedini tuonano contro le talpe in procura e la violazione del segreto istruttorio. Niente però hanno da rimproverare al direttore del TG1 che appena uscito dall’interrogatorio in procura a Trani sente il bisogno irrefrenabile di comunicare la notizia dell’inchiesta a Palazzo Chigi.
Perchè i giornalisti tutti d’un pezzo se hanno una notizia la danno al loro pubblico.
E lo spettatore a cui tiene di più Minzolini, c’è da scommetterci, è il Presidente del Consiglio.
Il social network del capitano Kirk
William Shatner ci mette la faccia, il resto lo fa un liceale di Moorestown, New Jersey.
MyOuterSpace.com è nelle intenzioni un social network per amanti del settore Sci Fi, Horror o Fantasy.
Lo spazio non era l’ultima frontiera.
Polaroid del giornalismo americano
L’annuale rapporto di Pew Research sul giornalismo americano è sempre una lettura piuttosto corposa e ricca di dati.
Una delle cose nuove e forse più interessanti è l’analisi comparata tra le notizie dei media mainstream e quelle di blog e social network. Vien fuori che:
Spesso non si parla delle stesse cose. The stories and issues that win the most attention in blogs and on Twitter differ substantially from the mainstream press.
Che i link vanno quasi sempre verso le stesse fonti. Three outlets alone provided two-thirds (65%) of bloggers’ linked news articles. The New York Times led the pack with 28.7% of the links. The second most popular source was the CNN website (18.9%), followed by the BBC (17.6%).
Comunque per quelli che guardano al sodo un lacunoso riassunto di alcuni dati.
Crolla la pubblicità: nel 2009 i giornali americani (online compreso) hanno perso il 26% di entrate pubblicitarie. Negli ultimi 3 anni siamo ad un -43%.
Più lettori online ma tirchi : + 14% i visitatori dei siti dei giornali americani nel 2009, ma se il proprio sito preferito diventa a pagamento l’85% lo abbandona.
Coda lunga una cippa: il 7% dei siti di news fa l’80% del traffico.
Colpa degli addominali e del sesso orale
<%image(tutta colpa.JPG|700|270|berlusconi tutta colpa dei radicali)%>Mentre Metilparaben ha già messo online il generatore automatico di ricostruzioni di Berlusconi (raccontano di una conferenza stampa al limite del comico) il sito del Pdl detta la linea con il banner che trovate qui a fianco: “colpa di radicali e ufficio elettorale“
Intercambiabile con diverse versioni:
Colpa di addominali e sesso orale.
Colpa di mercenari e forte maestrale.
Colpa di funerali e calotta polare.
Ad libitum.
Dove ho messo la macchina ?
Intanto mio fratello, un po’ più in su, pare che sia riuscito a trovare dove aveva parcheggiato la macchina. (cliccare per ingrandire).
<%image(nicola monteorsaro.jpg|604|453|neve macchina sommersa)%>
Tra 25 anni porta il bob
<%image(neve marzo 2010.jpg|450|600|neve marzo 2010)%>Venticinque anni fa, con i miei occhi piuttosto giovani e stupiti, capii che non era una giornata come altre quando vidi passare per la statale Carlo (che ancora abita qui di fianco) con gli sci da fondo.
Quanti e quali ricordi di tutta questa neve si porteranno dietro negli anni i piccoli di casa è difficile dirlo.
Oggi abbiamo le digitali per scattare ogni attimo, oggi abbiamo i social network e i blog per bloccare un momento e condividerlo.
Ricordi più precisi, ma forse meno epici di quelle foto sbiadite in fondo a qualche cassetto e dei centimetri di neve di quell’inverno 1985 che ad ogni racconto, anno dopo anno, sembrano crescere.
Comunque per scoprire come saranno quei ricordi nel mondo che cambia, ci ritroviamo qui nel 2035.
Tutti puntuali, please.
Due fiocchi da 1985
Una di quelle cose, che se non fosse per la schiena e la pala, le sogni da quel lontano inverno del 1985.
<%image(neve alice.jpg|800|600|bufera neve)%>
Ottuagenari digitali
La Regina Elisabetta (classe 1926) esalta i benefici di internet e denuncia il digital divide di cui sono vittima i suoi sudditi. Giorgio Napolitano (classe 1925) in un momento delicato della democrazia italiana, affida il suo pensiero alla Rete.
Potete smettere di cercare di spiegare internet a vostro nonno.
Cabarettisti costituzionali
Ora, so bene che già l’accostamento delle parole “Calderoli” e “ministro” sono una miscela esilarante per i più, ma la trovata che il voto senza il Pdl a Roma e Formigoni in Lombardia sia anticostituzionale è semplicemente fantastica.
I nipoti dei nazisti dell’illinois
Complice l’arrivo di Obama alla Casa Bianca, pare che i matti delle “milizie” americane siano più che triplicati. Nel 2008 il Southern Poverty Law Center ne ha individuati 149, mentre nel 2009 sono diventati 512.