Come si sta lì ?

La domanda non è retorica o provocatoria.

Forse solo stupida.

Però è la curiosità sincera di uno che non ha frequentato quei giri da quando faceva la quinta elementare. Forse la terza. E non per il sottile piacere di essere da un’altra parte ma perchè è capitato.

La domanda non è retorica o provocatoria.

Forse solo banale.

Come ci sente oggi ad essere maggioranza in questo Paese ?

E come ci si sentirà tra 15 anni ad essere stati oggi maggioranza ?

Vendere click-sicuri alle masse

Per questa storia di Romani e il “click sicuro” mi sono appena sorbito quasi sette interminabili minuti dell’ Arena. Giletti, Romani, il Moige (no dico, il Moige) tutti in una botta. Roba da rimanerci legittimamente impediti.

Dopo aver visto con i miei occhi e ascoltato con le mie orecchie, trovo conferma ad un sospetto: è l’ennesimo ministro (o facsimile) che va in televisione a vendere aria fritta alle masse catodiche.

Il fantomatico o forse fantasmagorico “Click Sicuro” altro non è che questo software di parental control venduto da 2 anni a 9,90 euro da un’azienda milanese e che ha trovato porte spalancate nelle istituzioni grazie alle sempre attive onorevoli Mussolini e Carlucci.

Romani, Mussolini e Carlucci.

Fate un po’ voi come stiamo messi.

Tutti in Africa, ma anche no.

Dopo Walter Veltroni, Guido Bertolaso.

Panorama 19 novembre 2009.

I: Bertolaso in pensione… È difficile immaginarla davanti alla televisione con i popcorn o ad accompagnare al parco i nipotini.

B: Infatti non sarà così. Ho il mio grande sogno nel cassetto: l’Africa.

I: Pure lei come Walter Veltroni. Non è che poi ci ripensa?

B: È già deciso. Non ci ripenso. In Africa sono già stato. E ci tornerò a breve, allo scadere del mio mandato.

I : Qual è il progetto?

B: Sono laureato in medicina con specializzazione in malattie infettive. Ho lavorato anche in Thailandia. Torno in Africa per due ragioni. La prima lavorare al fianco di un’associazione di medici volontari cattolici. Starò lì per un bel po’.

I: E la seconda ragione?

B: Voglio ritrovare me stesso.

Una soluzione potrebbbe essere il Ministero per i Rapporti con l’Africa ?

kindle-italia e ebuy4you: le sfortunate coincidenze

Mentre procede a piccoli passi l’inchiesta del Corriere e i siti kindle-italia.com e nookitalia.com sono offline in manutenzione straordinaria da 3 giorni (probabilmente per migrare verso altri server), anche da queste parti qualcosa si muove.

Anzi direi che siamo già alle carte bollate, o quasi.

Dopo il post di venerdì scorso (meglio leggerlo per capire le righe che seguono) il profilo su viadeo.com di Marco Barsallo è stato modificato. E’ sparita la foto. Ne potete trovare ancora traccia (non so ancora per quanto) nella cache di Google.

Quella foto come abbiamo visto è straordinariamente simile, per pura coincidenza, con quella del profilo Facebook di Mirko Bortolotti titolare della “Studio Legale Italia sa“.

Proprio Mirko Bortolotti oggi ha richiesto all’hosting provider di questo sito la rimozione di tutti i contenuti che lo riguardano: nome, foto, perfino i link.

Signor Bortolotti la voglio rassicurare: non ce l’ho con lei.

A me piuttosto interessa Marco Barsallo. Ha presente ?

E’ solo che tutta questa faccenda è figlia di una interminabile serie di coincidenze, che forse è bene elencare:

kindle-italia.com e nookitalia.com di E-BUY4YOU sono ospitati sullo stesso server dove sono ospitati alcuni siti registrati a nome Marco Barsallo e Mirko Bortolotti.

Marco Barsallo nella registrazione di un sito indica come indirizzo “Londra, 145-157 St John Street” che è lo stesso indirizzo indicato come sede operativa dalla E-BUY4YOU sul suo sito.

Marco Barsallo ha un profilo su Viadeo dove dichiara di lavorare per la “Studio Legale Italia sa” e dove mette una foto che è uguale a quella che Mirko Bortolotti pubblica sul suo profilo Facebook.

Antonio Gentile è il nome citato da diverse fonti come destinatario dei bonifici degli acquisti fatti su kindle-italia.com.

Antonio Gentile è il nome che compare in un faccenda di biglietti (pare mai arrivati) per un concerto dei Simply Red a Milano. In quella faccenda, come si può verificare qui, partendo da un numero di telefono si arriva ad un sito. Il sito è lavorareincostabrava.com che, per pura coincidenza, è registrato a Marco Barsallo.

Giovanni Ambarselli è il nome dell’avvocato dell’ufficio legale di E-BUY4YOU. Manda alcune mail al Corriere e pubblica alcuni pdf.

Mirko Bortolotti oggi, nel chiedere la rimozione dell’articolo che lo riguarda, ha mandato una mail. Ha allegato anche un file pdf.

Qui sotto trovate le immagini di confronto tra i metadati contenuti nei due pdf:

<%image(ambarselli-metadati.jpg|548|368|ambarselli metadati)%> <%image(bortolotti-metadati.jpg|548|355|bortolotti)%> Mirko Bortolotti e Giovanni Ambarselli utilizzano per creare file pdf, lo stesso software, nella stessa versione (datata) ed in entrambi casi indicano come autore “Owner”. *

Un mirabile, colossale e sfortunata serie di maledette, maledettissime coincidenze.

* Owner non è il dato che automaticamente inserisce il software, come mi ha confermato Philip Chinery autore del programma: “PDFCreator refills the author field with the name of the current user of the PC that is running PDFCreator. On my PC it would be “Philip”, but it is just the user account name. It can also be changed while saving the PDF, so this can be modified by the user“.

Marzo 2010. Ulteriori aggiornamenti.

Italiane

Dieci minuti fa, su Facebook, Feffe ha scritto:

APRITE RAI1….mamma mia ke skifo…ma cm??…”prima si comincia cn il velo…poi cn il burqa….poi cn le moskee….poi cn i minareti…” MA CM VI PERMETTETE….e aggiunto a qst ” sono scuse x occupare casa nostra quelle dell’Islam”….MA SIAMO SCEMI??….senza parole!!

Feffe ha 14 anni e scrive come molti suoi coetanei, ma alla voce “orientamento religioso” ha messo “musulmana”.

Temo che questo paese oggi faccia sentire Feffe straniera a casa propria.

ibooks, digerire l’evoluzione del libro

<%image(ibooks.jpg|600|399|ibooks)%> Con l’applicazione iBooks Apple si avvicina ai libri elettronici con lo stratagemma dello skeuomorph.

Insomma si cerca di imitare il caro vecchio libro per farci digerire meglio l’evoluzione della lettura.

Qualcosa chiamato Ipad

<%image(ipad.jpg|600|399|ipad apple)%> L’hanno chiamato iPad. Non proprio originalissimo come marchio.

Ad esempio in Nuova Zelanda l’ipad è una bella casa proposta dall’architetto Andre Hodgskin.

Ipad è anche “The internet Primate Aging Database”, archivio scientifico dell’università del Wisconsin.

Ipad è anche un software di catalogazione.

L’elenco degli omonimi del tablet di Apple intorno al mondo continua abbastanza nutrito tra scuole, connettori, telefonini.

Senza contare poi la disputa sul trademark con Fujitsu e la proprietà del dominio ipad.com in capo al signor Martine Besaja.

Uno che forse stasera ha qualcosa in più da festeggiare rispetto ai devoti del culto di Cupertino.

Quello non è Vasco Errani da giovane

<%image(vasco errani alceste campanile.jpg|800|462|vasco errani alceste campanile)%>Non so se è semplice imperizia, stupidità o qualcosa di più preoccupante, ma sulla pagina di Wikipedia del governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani (candidato a marzo per il terzo mandato) qualcuno ha messo la foto di Alceste Campanile con la didascalia “foto giovanile”.

Dietro il caso Kindle-Italia.com

Cresce l’interesse per gli e-book e quindi qualcuno magari se ne approfitta.

La vicenda degli acquisti pagati e mai consegnati dal sito kindle-italia.com arriva sulle pagine del Corriere.

Il caso in questione può essere un utile esempio per gli utenti meno smaliziati sulle buone pratiche da applicare agli acquisti online. Perchè l’e-commerce è cosa buona, giusta e anche sicura se si prendono semplici e veloci precauzioni che la tecnologia ci mette a disposizione.

Nel caso di kindle-italia.com (intestato alla E-BUY4YOU EUROPE LTD) il sito asserisce di avere una sede operativa al “145-157 St John Street di Londra” la sede legale invece al 311 di Shoreham Street a Sheffield. Basta farsi un giretto su Google Maps e visionare questa “sede legale” per vedere con i propri occhi che la piccola e dimessa casetta a due piani di fronte allo stadio dello Sheffield United è la sede di una agenzia di “prestanome”. Sull’insegna c’è anche l’indirizzo internet “accounting-on-line.com” dove potete verificare la loro efficienza a buon mercato: una società nuova di zecca in 3 ore per sole 100 sterline.

Già solo questo breve tour virtuale vi dovrebbe mettere sull’avviso.

Ma se avete ancora qualche dubbio e siete utenti un po’ più esperti, potete continuare la vostra ricerca.Potete per esempio controllare quali altri siti sono ospitati “vicini” a Kindle-Italia.com sullo stesso server e scoprire che non sono moltissimi e che sono intestati a 3 soggetti.

Oltre ai siti della E-buy4you Ltd (e-buy4you.com, nookitalia.com, libraiodigitale.com) troverete il sito lawlowcost.co.uk che è intestato alla “Business Center Panama S.A.”. Indirizzo ? Londra, 145-157 St John Street, lo stesso della sede operativa di E-buy4you.

Sullo stesso server la “Business Center Panama” mantiene altri siti come “cartellaesattoriale.com” in cui compare anche un nome e una mail di riferimento, quella del signor Marco Barsallo.

Se lo cercate su Google lo trovate qui. Come suo datore di lavoro figura la società “Studio Legale Italia s.a” di cui è titolare il terzo soggetto che possiede i siti “vicini” a “E-buy4you” e “Business Center Panama” ovvero Mirko Bortolotti emigrato a Panama qualche anno fa in modo un po’ rocambolesco.

Controllando il profilo su Facebook o il sito personale (http://www.mirkobortolotti.com/) si può notare la straordinaria somiglianza con il suo dipendente Marco Barsallo (immagine qui sotto).

<%image(mirko bortolotti - marco barsallo.jpg|1200|393|mirko bortolotti - marco barsallo)%> Se poi cercate informazioni online su Mirko Bortolotti (non il pilota) non vi sorprenderete nel vedere che Google gli affianca con molta disinvoltura la parola “truffa” nel settore dell’e-commerce tecnologico.

Tu chiamale se vuoi coincidenze, però magari il Kindle te lo compri da un’altra parte.

(Qui la seconda parte dell’inchiesta)

Ritorna la Rete in Xinjiang: consultabili 4 siti

In Xinjiang sono ritornati gli sms. Contingentati però: dal 17 gennaio massimo venti a testa al giorno.

Il governo cinese dichiara che a sei mesi dai disordini di luglio 2009 viene allentata la censura sul web: adesso si può navigare liberamente su ben 4 siti. Tutti strettamente filo-governativi. E anche quelli in parte censurati o inattivi.

Per farsi un’idea dell’approccio cinese alla Rete e di quanto possa essere compatibile con gli standard di libertà cari ad altre latitudini e longitudini (ad esempio Mountain View), il caso Xinjiang è emblematico.

Ad Addis Abeba con la chiavetta usb

Quindi, grazie al ministro Bondi, fra qualche giorno verseremo alla Siae un po’ di soldi anche quando compreremo memorie usb, hard disk e cellulari.

L’equo compenso per copia privata prende la strada delle accise sulla benzina e magari tra un po’ la nostra chiavetta usb finanzierà anche lei la guerra in Etiopia del ’14 o il terremoto del Belice.

In Cina a coltivare riso

Il gigante buono che voleva cambiare il gigante cattivo.

La possiamo leggere così la storia di Google in Cina oggi ?

Tre anni di compromessi per fare affari nel più grande mercato del mondo o tre anni di compromessi nella convinzione di insinuare a poco poco democrazia, diritti umani e libertà di parola ?

Google vuole cambiare il mondo o fare profitti ?

Puoi cambiare il mondo facendo profitti ?

Sono domande e dubbi che oggi, almeno oggi, dobbiamo lasciare da parte.

Oggi c’è una grande azienda che è disposta a sacrificare l’1% del proprio fatturato annuale e il più grande mercato potenziale del mondo per i diritti dei cittadini cinesi. Roba dell’altro mondo anche per noi piccoli consumatori occidentali che con i prezzi bassi del made in china soddisfiamo sempre più spesso i nostri bisogni materiali.

Oggi c’è solo da stappare lo spumante e sperare che tutto quel cantare sul cambiar la situazione non sia stato un sogno o un’illusione.

Le broadband family di Gordon Brown

In deficit cronico di popolarità e con le elezioni che si avvicinano Gordon Brown promette computer e internet gratis per un anno a 270.000 famiglie inglesi a basso reddito.

Peccato che l’avesse annunciato anche un anno e mezzo fa.

I due Maroni di Rosarno

Nello scorso marzo il ministro Maroni (quello che oggi addossa tutte le responsabilità alla troppa tolleranza verso l’immigrazione clandestina) annunciò “200.000 euro per l’emergenza Rosarno“.

Soldi che uscivano direttamente dal Ministero dell’Interno verso un Comune che è amministrato da un commissario prefettizio.

Insomma un giro di burocrazia non molto lungo e tutto nel perimetro dell’amministrazione centrale dello Stato.

Beh a dicembre 2009 di quei 200.000 euro stanziati per “l’emergenza” ne erano stati spesi (non si sa come) solo 50.000. Per i restanti è stata fatta una convenzione con altri due comuni per spenderli in futuro per “l’acquisto di 6-7 moduli di container attrezzati per servizi igienici e docce da allocare presso le aree dove, in modo del tutto precario ed assolutamente antigienico, trovano rifugio centinaia di migranti“.

Il Comune di Rosarno intanto ha ottenuto dal Ministero dell’Interno altri fondi : 1,8 milioni di euro.

Serviranno “per la riqualificazione di un’area confiscata (la “Beton Medma”) nella quale verrà creato un centro di accoglienza e di formazione per i migranti, alfine di promuoverne l’inserimento sociale e lavorativo” (link).

Sempre che nel frattempo a Rosarno sia rimasto qualche migrante.

L’ottova fatica. Prima puntata

Dal 17 dicembre 2009 attendo un pacco dalla Francia affidato prima alle poste francesi e poi a quelle italiane. Valore economico limitato, valore affettivo decisamente maggiore.

Dal 4 gennaio 2010 ho cominciato la mia piccola sfida per capire che fine ha fatto.

Temo sarà quasi più impegnativo dell’Himalaya.

Vedremo come andrà a finire.

Abruzzo: il 58% ancora fuori casa

In un paese in cui i fatti scompaiono nel frastuono del marketing e della propaganda e in una democrazia dove la realtà si reinventa ogni sera all’ora di cena per la convenienza del potere, in un paese così, mettersi a sottolineare i numeri nudi e crudi è un atto quasi sovversivo.

In Abruzzo oggi (29 dicembre 2009) il totale degli terremotati assistiti secondo la Protezione Civile è di 30.212.

Il 37% (11.221) persone vive negli edifici del progetto C.A.S.E. voluto dal Governo.

Il 5% (1.425) risiede nei Map (le casette di legno per intendersi).

Il 58%, ovvero 17.566 persone, vive provvisoriamente in alberghi, caserme e sistemazioni temporanee.

Queste erano le promesse.

La verità non danneggia mai una causa giusta.