Yes we can song

Alimento il passaparola in Rete sulla canzone pro Obama lanciata venerdì da una serie di cantanti e attori americani. Se, alla vigilia del supermartedì delle primarie, il video porterà anche un solo voto in più a Barack Obama ne sarà valsa la pena.

Detto questo non sono riuscito a immaginare, pur con tutti gli sforzi del caso, un’operazione simile in Italia.

Vuoi perchè scovare un discorso politico decente da musicare è come cercare un ago in trenta pagliai, vuoi perchè una Scarlett Johansson non la trovi proprio dietro ogni angolo di strada.

(via dotcoma)

Il cucciolone vs inflazione Istat

Ricordando il precedente “Il cornetto Algida contro l’inflazione Istat” notavo che oggi il Cucciolone Algida, compagno di molte infanzie, costa 1.10 euro, ovvero 2.130 vecchie lire.

Tenendo presente che alla fine del 2001, prima dell’introduzione dell’euro, costava 1.500 £, stiamo all’incirca a +42% in 6 anni, con un aumento medio annuo del 7%.

Se temete l’inflazione meglio buttarsi sul calippo che è passato da 1.500 a 1936,27 £. Solo +29%.

Qtrax: non dire gatto

<%image(ltdnetwork.png|512|288|qtrax azioni)%> Magari un giorno qualcuno avrà voglia, nella faccenda Qtrax, di andare ad analizzare meglio il grafico qui a fianco.

E’ l’ andamento delle azioni di Brilliant Technologies Corporation, proprietaria di LtdNetworks e mamma di Qtrax, tra venerdì 25 gennaio 2008, giorno dell’annuncio, e il successivo lunedì 28. Ieri.

Gli scheletri negli archivi

Quasi non me ne sono accorto. Anzi diciamo che proprio non me ne sono accorto. Questo blog, in questa forma, a gennaio ha fatto 5 anni.

Mi sembrano volati. Ma forse è questione d’età.

Com’è che dici ? Dopo il militare gli anni passano più velocemente ?

Ah io il militare non l’ho fatto. Nemmeno a Cuneo. Quindi non saprei.

Non è che ho sbagliato il test psicologico e ho scritto che mi piacciono i fiori e i fiorai. No, è che sono stato a casa perchè sono arrivato per ultimo. Su tre, ma sempre ultimo.

Comunque il militare non c’entra e sto andando fuori tema, diamine.

Gli anni volano. Poi se li guardi dentro un archivio di un blog è pure peggio.

Che poi questo archivio del blog bisognerebbe proteggerlo a doppia mandata, perchè un giorno di certo ti rinfacceranno la stronzata che hai scritto il 1 gennaio di non so quale anno.

Ma lei non ha scritto il 1 gennaio x alle ore y un gran polpettone contro il creazionismo e i creazionisti ?”

E se a rinfacciartelo è il padreterno in persona durante la fila, il giorno del giudizio, vagli a spiegare che eri ancora ciucco dal capodanno o che solo i paracarri non cambiano.. eccetera eccetera eccetera.

Se poi finisci invischiato di striscio in un caso di cronaca nera, il tuo archivio sarà lì, inerme, a subire tutto. Anche Barbara Palombelli.

Però al mio archivio ci sono affezionato e credo di esser pronto ad affrontarne i rischi, perchè dentro ci sono grandi schiocchezze ma anche un po’ di impegno, certi affetti, qualche risata. Insomma un pezzo di vita.

E poi quel benedetto giorno del giudizio a Dio potrei anche rispondere: “senti Signore, vogliamo parlare di quelle cavolate che hai scritto tu ad esempio nel Levitico 24-16 ?

Ognuno hai i proprio archivi da farsi perdonare.

Raduno per molti : AsinoDays

Vedi un po’ com’è strana l’informazione ai tempi della Rete.

Io stamattina ho scoperto direttamente dal blog del contadino dell’appuntamento di AsinoDays.

Il bello è che io, asino, non ne sapevo niente pur svolgendosi esattamente dietro la collina di casa mia. E non dico dietro tanto per dire. Dietro proprio.

La maggioranza silenziosa

In questo momento l’unica certezza è che, rassegnandosi ai sondaggi, quella che verrà sarà una maggioranza che potremmo definire sobria.

<%image(fiamma tricolore.jpg|500|335|fiamma tricolore)%><%image(festeggiamenti senato.jpg|500|332|nino strano mortadella)%>

Meglio di un rapporto Eurispes

Se volete conoscere il grado di alfabetizzazione informatica e della diffusione della Rete in questo paese lasciate stare Istat, Eurispes e roba così.

Vi basti questo:

15:13 A Palazzo Chigi fax di sostegno a Prodi. Il popolo dei fax si è mobilitato per sostenere la linea di Romano Prodi e la sua volontà di far assumere le sue responsabilità al Parlamento in questa fase critica per il governo. Centinaia di fax – affermano i collaboratori del premier – stanno giungendo a Palazzo Chigi e sono tutti di sostegno al presidente del Consiglio.

Siate clementi con Clemente

Anche i sassi l’hanno capita che il vero motivo per cui Mastella se ne va si chiama legge elettorale e referendum. Il resto dello spettacolo è per il pubblico pagante di “Porta a Porta” o giù di lì.

Se approvavano una legge elettorale con uno sbarramento qualsiasi (anche quello per i bambini che entrano gratis a Gardaland) Mastella e la famiglia allargata, con il loro 1,4%, rischiavano di non entrare nemmeno più in parlamento.

Una faccenda impensabile.

Se non si approvava la legge elettorale, si andava a referendum e per l’Udeur era quasi peggio.

La prima disgrazia per Mastella il 16 gennaio scorso non erano i domiciliari della moglie ma la sentenza della Corte Costituzionale che ammetteva tutti i quesiti referendari.

Con l’elezioni anticipate Clemente evita il referendum e torna dagli elettori con una legge elettorale che dal suo punto di vista è manna dal cielo.

Si chiama istinto di sopravvivenza.

Evitare l’estinzione prima di tutto. In questo Clementone è formidabile.

Neanche un meteorite o il diluvio universale servirebbero, perchè con ogni propabilità un posticino sull’arca di Noè, di riffa o di raffa, lo otterrebbe.

Prima di tutto un rasoio

La verità, forse, è che in questi ultimi 15 anni ci siamo presi dosi tanto massicce di scandali, tangenti, corruzioni, conflitti di interesse, malversazioni, che uno come Mastella in fondo ci fa solletico.

Ci siamo ritrovati stupiti davanti alle intercettazioni, non per quello che c’era, ma per quello che non c’era.

Quello che c’era era abbastanza per scandalizzare a vita un cittadino di Goteborg, per far esplodere d’ira un residente di Maastricht, per far nascondere, rosso di vergogna, nell’ultimo angolo di montagna, un politico bavarese.

Ma non era abbastanza per noi. Noi ormai abituati a tutto. Abituati a ginecolo di corrente, al geometra di partito, allo spazzino in quota. Noi abituati alla spintarella, al cugino di mio cugino, al tanto lo fanno tutti.

A voi vien voglia di mandare tutti a fanculo ?

A me no.

A me vien voglia di prendere un rasoio e di tirarmi via un bel po’ di quel pelo che affolla lo stomaco.

A me vien voglia di dire che così fan quasi tutti. Ma quel quasi fa la differenza.

Quel quasi lì, fa una speranza.

Un milone di domini .fr

Qualche giorno fa la Francia ha raggiunto il milione di domini .fr registrati.

Noi il traguardo del milione di .it lo abbiamo raggiunto tre anni fa, nel gennaio 2005.

Ben lontani dal pensare a legami direttamente proporzionali tra “la salute” di una rete nazionale e il numero di domini registrati, godiamoci almeno questo piccolo vantaggio.

Tiene famiglia

Clemente Mastella oggi dopo i domiciliari della moglie:

“Mi dimetto – ha concluso con la voce rotta dall’emozione – per essere più libero politicamente e umanamente, perché tra l’amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo”

Ora, io non vorrei essere troppo cinico, ma l’evidenza di questi ultimi 20 anni di politica e cronaca è che per Mastella, potere e amore per la famiglia, erano, sono, e temo resterannno, una cosa sola.

L’ultima cima

E’ morto Edmund Hillary. Molto di quello che c’è da dire e da leggere su Hillary è già scritto o verrà scritto in queste ore.

Il fatto che uno nato quasi con i piedi nell’acqua dell’oceano sia poi riuscito a toccare il tetto del mondo, è una di quelle cose che in questo periodo mi conforta (ma questa è un’altra storia, una storia che vi racconterò più in là).

Hillary diceva che uno dei suoi ricordi più nitidi dell’arrivo in vetta all’Everest era il Makalu (è un altro ottomila poco più a est). Si fermò per parecchio ad osservarlo per individuare una via di salita:

it showed me that even though I was standing on top of the world, it wasn’t the end of everything for me, by any means“.

Le giuste misure

In New Hampshire lo scarto tra Hillary Clinton e Barack Obama è di circa 7.500 voti.

Il candidato alla presidenza Dal LaMagna ne ha presi ben 8.

Tanto per ridare le giuste misure al gran fracasso delle prime pagine.

In tasca 11 anni di Diario

In attesa di tornare in edicola come quindicinale e in forma riveduta e corretta, segnalo che Diario è in edicola con 2 dvd (anche per Mac) che contengono i 3 docufilm usciti in questi anni, ma soprattutto con dentto tutto l’archivio in digitale del settimanale dal 1996 (numeri speciali compresi) e relativo motore di ricerca.

Un archivio di buona informazione da tenere a portata di mano, a cui sono onorato di aver contribuito anche solo in forma microscopica.

Online costa 13 euro spedizione compresa, in edicola 14,90.

La coda di Obama

Agli incontri di Barack Obama in New Hampshire ci va un botto di gente.

E il bello delle campagne presidenziali americane è proprio che il possibile futuro presidente degli Stati Uniti si deve infilare dentro la palestra di uno sconosciuto paesino. Di mille paesini.

Lì in mezzo alla gente.

Sì, ci sono i milioni per gli spot televisivi, i dibattiti in tv e c’è internet. Però per gli americani conta ancora qualcosa il contatto fisico.

Vogliono andarlo a sentir parlare il loro possibile comandante in capo. Vogliono sentire il comizio.

Ah il comizio. Chi lì vede più in italia. Da noi c’è Porta a Porta o al massimo si fanno le adunate di popolo su quei megapalchi tirati a lucido.

Qui, dietro Obama (o agli altri), sui palchi di provincia alti un metro, non ci vedi la selva oscura e imbalsamata di ministri, sottosegretari, presidenti di provincia o consiglieri comunali. Qui ci vedi vecchiette arzille, ragazzi in t-shirt, signori di mezza età in polo pastello e cappellini improbabili.

Sì, lo so, non è tutta improvvisazione. Molto spesso sono gli attivisti locali e c’è anche la mano dei curatori di immagine: far vedere il candidato come una persona normale, in mezzo alla gente normale. A me comunque fra sempre un certo effetto.

Ma la cosa che risulta davvero improbabile ad un occhio italiano è in verità un’altra ed è quella che da il titolo a questo post.

Guardatevi le le lunghe ed ordinate code di Obama e poi pensate alla stessa scena in Italia.

Se ci riuscite.

Il 7 e l’ 8

Tra le proroghe del milleproroghe ce n’è anche una che riguarda la carta d’identità elettronica.

Nel Codice dell’Amministrazione Digitale tanto caro all’ex Ministro Stanca e approvato nel marzo 2005 c’era scritto:

e’ fissata la data, comunque non successiva al 31 dicembre 2007, a decorrere dalla quale non e’ piu’ consentito l’accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d’identita’ elettronica e dalla carta nazionale dei servizi

E’ bastato correggere il 7 in 8.

Per il momento.

Lunga vita a Pisanu

E così il Decreto Pisanu vivrà e prospererà anche nel 2008 grazie all’inserimento da parte del Governo nel decretone milleproroghe approvato con le lenticchie in tavola e i botti in strada.

A questo punto ha ragione Daniele Minotti.

Signori miei, fuori i dati.

Fuori i dati che giustifichino la restrizioni delle libertà e le rotture di scatole in nome della lotta al terrorismo.

Facciamo un esempio sempice e banale: quanti terroristi in questi anni sono stati presi a spedire rivendicazioni, a scambiarsi informazioni e a progettare attentati dentro un internet point ?

Non è una provocazione o una domanda retorica. Vorrei proprio sapere il numero.

Se mai qualcuno lo sapesse.