L’ostacolo, quello grosso, era il tornante a destra con certi ghiaioni così. Passato quello era tutta acqua fresca. Non che il resto della strada non si facesse dare del lei.
La giostra cominciava mica tanto dopo il ponte stretto uno sputo, di fianco alla “Casa del Prosciutto“. Che si chiama così il bar-osteria-alimentari ve lo conferma il fatto che pitturato grande sulla parete c’è scritto: “La Casa del Prosciutto“. Se vi capita, fermatevi.
Mio padre su per quei tornanti c’ha portato una 128 bianca, una Regata fumo di Londra e una Punto grigia. Ma ogni volta c’era da gridare al miracolo quando a superare il tornantone erano le tonnellate dell’Opel Ascona verde pisello. L’aveva soprannominata “la Caroline“. Non ho mai capito perchè.