Sottotitolo: guerre di religione for dummies
<%image(cristo sigaretta birra.jpg|488|342|cristo sigaretta birra libro testo)%>Mercoledì 17 febbraio a Shillong, città di poco più di centomila abitanti nell’estrema India nord-orientale, un papà (con l’accento) si accorge che sull’eserciziario di prima elementare della figlia c’è qualcosa di strano.
Alla lettera “i” di “idol” trova un’immagine di Gesù con in mano una sigaretta e una birra. (immagine del libro a fianco)
Il papà sdegnato corre dalle suore della scuola privata St. Joseph. Le suore sdegnate corrono dall’arcivescovo, l’arcivescovo sdegnato corre dalle autorità.
Le autorità sdegnate ammettono che non c’è controllo sui libri adottati dagli istituti privati e cominciano a ritirare i testi. Poi vanno dal negozio che ha venduto i libri alla scuola.
Ranjit Singh, il proprietario della libreria, telefona preoccupato e costernato all’editore del libro di testo.
Indra Mohan Jha, proprietario della piccola Skyline Publication di Nuova Delhi, controlla e si scusa immensamente: è colpa del grafico che ha preso l’immagine da internet.
Il giorno dopo, giovedì 18 febbraio, a Jalandhar (2.000 km più a est) nello stato del Punjab al confine con il Pakistan, il comitato per la festività del “Ram Navmi” che si tiene in marzo, fa stampare al piccolo negozio “Bawa Ji Glow Sign” un cartellone con, tra altre, l’immagine di Gesù con birra e sigaretta.
Nessun intento blasfemo, anzi pare si trattasse della promozione di un evento interreligioso. Anche qui molto probabilmente Raju (il proprietario) è rimasto vittima del copia incolla da internet.
La comunità cristiana protesta e proclama uno sciopero per il sabato successivo.Sabato 20 febbraio a Batala, sempre in Punjab, i manifestanti cristiani vogliono che i commercianti abbassino le serrande in occasione della manifestazione. Scoppia un casotto. Secondo la polizia e i giornali indiani un gruppo di cristiani assalta negozi e veicoli e cerca di dare alla fiamme due edifici. Gruppi di indù reagiscono.
Versione confermata anche da una fonte non certo filo-indiana come la Associated Press of Pakistan, che parla anche del tentativo di dar fuoco ad una chiesa ma “damage to the church was minimal as the fire brigade controlled the situation in time“.
Il racconto più dettagliato degli avvenimenti è della stampa di un altro gruppo religioso molto diffuso in Punjab: i sikh.
Un racconto che vede i gruppi cristiani avviare gli scontri, gli indù reagire.
Due giorni dopo, lunedì 22 febbraio, la notizia arriva in Italia. A raccontarla per prima (dal suo punto di vista) è l’agenzia cattolica Fides che parla di manifestazioni pacifiche da parte dei cristiani e di due chiese bruciate e “rase al suolo” dagli indù.
La notizia rimbalza sulle prima pagine dei quotidiani e dei telegiornali. Le chiese bruciate, i cristiani perseguitati, le guerre di religione, eccetera eccetera.
Interviene anche la Farnesina a difesa dei diritti dei cristiani.
In conclusione, c’è una morale in questa storia ?
Forse sì.
Il mondo è un posto complicato e un po’ stupido.
Meglio non avere grafici sbadati.