Con la gioia di rivedere a casa tre persone perbene, bisogna ora fare i conti con alcune realtà.
La prima è che non ci saranno cure adeguate per gli ultimi della terra, per le vittime della guerra, per gli innocenti. Per quanto tempo non si sa.
La seconda è che, scagionati gli italiani, rimangono nelle carceri afgane 6 persone.
Sono esseri umani che hanno il diritto di essere giudicati in modo equo ed imparziale, con le tutele e i diritti di un mondo civile.
La terza realtà è quella che scrisse più di 30 anni fa Tiziano Terzani nelle prime due righe di un suo libro: la guerra è una cosa triste, ma è ancora più triste che ci si faccia l’abitudine.