A più di 12 ore dalla chiusura dei seggi, delle primarie del centrosinistra si conoscono solo dati parziali e ufficiosi.
Non sappiamo ancora nemmeno in quanti hanno votato davvero, se i quattro milioni e passa dei renziani o i più modesti tre milioni e qualcosa dei bersaniani (si tralasciano qui le proiezioni del pokerista-deputato Mario Adinolfi che si posizionava sopra quota 4,5 milioni).
Il sito ufficiale delle primarie, quando si è fatta una certa ora (passate le 11 di ieri sera) è stato colto da letargia: ora siamo a 3.992 seggi su 9.232 (il 43% del totale).
Il dato della mia provincia è tutt’ora fermo a 35 sezioni su 103, mentre ieri a mezzanotte, su Twitter, diversi esponenti provinciali della coalizione davano il numero esatto dei votanti e le percentuali per ogni candidato.
In vetta a tutto questo c’è Nico Stumpo, ex Sinistra Giovanile, ex responsabile del tesseramento dei DS, responsabile organizzativo del PD.
Ora, Stumpo ha la faccia da bravo ragazzo. Sicuramente è un bravo ragazzo. Ma dopo tutto quello che è successo in queste primarie, se qualcuno gli proponesse di organizzare qualcosa in più di un semplice torneo di calcetto aziendale a quattro squadre (girone all’italiana) sarebbe un pazzo visionario.
Tocca oggi guardare con nostalgia a quei collegamenti tv dal Viminale la sera del giorno dopo le elezioni, quando il più improbabile dei cronisti (al Viminale ci si mandava il più sfigato o l’ultimo arrivato) annunciava con malcelato entusiasmo che per conoscere l’affluenza definitiva ai dati del Ministero dell’Interno mancavano solo 5 sezioni in provincia di Enna.