Erano poi 20.000

La domanda, con un po’ di ritardo, ha trovato risposta oggi.

Secondo quanto pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog, alle primarie del “Movimento 5 Stelle” hanno partecipato 20.252 persone esprimendo 57.272 preferenze.

Gli iscritti al movimento (quindi al blog) sono invece 255.339.

La mia banca non è diffidente

Qui nella profonda provincia emiliana succede che un sabato mattina un assonnato e un po’ confuso cittadino scambia il sabato per il venerdì e va in banca.

Invece di sbattere contro la porta chiusa, entra.

Per qualche attimo non si capacita del silenzio, delle luci spente e dell’assenza del personale.

Poi comincia ad intuire che qualcosa non torna.

Arrivano carabinieri e vigilanza.

Si scopre così che le porte della banca sono rimaste inavvertitamente spalancate per tutta la notte, ma tutto è in ordine e non manca niente.

Un complotto sulle firme no dai

Le firme per la presentazione delle liste alle elezioni sono tema “delicato” da molti anni.

Che oggi Beppe Grillo ne faccia argomento da Gomblotto ! contro il “Movimento 5 Stelle” con il segreto intento di escluderlo dalle elezioni è un po’ ridicolo.

Senza il ritiro dalla maggioranza del Pdl la legislatura sarebbe andata a scadenza naturale. Le date per il voto toccavano il limite massimo (ma proprio massimo) del 7 aprile (perchè sul tavolo c’era anche la questione dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica).

Con questa ipotesi estrema le liste dovevano essere presentate entro i primissimi giorni di marzo. Oggi invece il termine dovrebbe cadere a metà gennaio. Circa quarantacinque giorni in meno. Non sono pochi, però.

Però è bene sapere che le firme in calce ai candidati sono valide se raccolte fino a 6 mesi prima della scadenza di presentazione delle liste. In soldoni: il “Movimento 5 Stelle” poteva raccogliere le firme da settembre.

Ovviamente per avere i candidati da sottoscrivere bisognava fare un po’ prima le “parlamentarie” della cui organizzazione Casaleggio parlava da molti mesi anche in pubblico.

In più c’è da dire che con uno scioglimento anticipato del Parlamento prima della fine del 2012 (dopo no) le firme da raccogliere si dimezzeranno (passando da circa 99.000 a meno di 50.000).

In effetti un complotto piuttosto comico.

Nove anni per me posson bastare

A quanto pare è cominciata anche in Rete la campagna elettorale di Berlusconi e del PDL al grido di : nove anni !

E udite udite popolo di santi e navigatori, nella operazione orwelliana di ricostruzione della “verità storica”, tra i grandi successi dell’era berlusconiana c’è finita anche la realizzazione di Italia.it.

Vi immagino increduli, ma è tutto vero (cliccare sull’immagine per ingrandire).

ps: si tralasciano qui gli aspetti grafici (la foto con Bush e Putin è semplicemente spettacolare) e il mitologico accordo di Pratica di Mare.

berlusconi nove anni

Beppe, 95.000 voti, votanti o votabili ?

Copio-incollo da Beppe Grillo:

Oggi si sono concluse le “Parlamentarie”, le votazioni per le liste dei candidati a 5 Stelle per il Parlamento italiano. I voti disponibili erano circa 95.000 per 1.400 candidati presenti in tutte le circoscrizioni elettorali incluse quelle estere.”

Formula non chiarissima in verità.

Giusto per amor di dati e trasparenza: vuol dire che hanno votato 95.000 persone ? Vuol dire che potevano votare 31.000 e rotte persone con 3 preferenze a testa ? Vuol dire che hanno votato 42.500 persone che hanno dato 2 preferenze a testa ? Vuol dire che potevano votare in 31.000 e rotti con tre preferenze ma poi alla fine hanno votato in 25.000 ?

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Aggiornamento delle 11.45: Non so se il “Movimento 5 Stelle” ha già pubblicato “l’affluenza” ufficiale, ma basandosi sul numero di preferenze totali ottenute dai candidati nella circoscrizione Piemonte 1 (dati pubblicati dal sempre ottimo Vittorio Bertola) e da alcuni dati molto parziali sull’Emilia Romagna pare di poter supporre che in effetti il dato di “95.000 voti disponibili” riguardasse circa 30.000 aventi diritto al voto con 3 preferenze.

Sallusti Baldoni Libero

Vacanze intelligenti

Nell’agosto del 2004 Libero, con direttore responsabile Alessandro Sallusti, fece la prima pagina che trovate sopra..

Oggi guardando Sallusti diretto a San Vittore, mi è venuto in mente solo questo.

Sì lo so, non è bello. Ma per un attimo volevo provare quello che provano normalmente gli stronzi.

(Zonker mi perdoni che lui era uno allegro e per niente vendicativo).

Rimpiangere il Viminale

A più di 12 ore dalla chiusura dei seggi, delle primarie del centrosinistra si conoscono solo dati parziali e ufficiosi.

Non sappiamo ancora nemmeno in quanti hanno votato davvero, se i quattro milioni e passa dei renziani o i più modesti tre milioni e qualcosa dei bersaniani (si tralasciano qui le proiezioni del pokerista-deputato Mario Adinolfi che si posizionava sopra quota 4,5 milioni).

Il sito ufficiale delle primarie, quando si è fatta una certa ora (passate le 11 di ieri sera) è stato colto da letargia: ora siamo a 3.992 seggi su 9.232 (il 43% del totale).

Il dato della mia provincia è tutt’ora fermo a 35 sezioni su 103, mentre ieri a mezzanotte, su Twitter, diversi esponenti provinciali della coalizione davano il numero esatto dei votanti e le percentuali per ogni candidato.

In vetta a tutto questo c’è Nico Stumpo, ex Sinistra Giovanile, ex responsabile del tesseramento dei DS, responsabile organizzativo del PD.

Ora, Stumpo ha la faccia da bravo ragazzo. Sicuramente è un bravo ragazzo. Ma dopo tutto quello che è successo in queste primarie, se qualcuno gli proponesse di organizzare qualcosa in più di un semplice torneo di calcetto aziendale a quattro squadre (girone all’italiana) sarebbe un pazzo visionario.

Tocca oggi guardare con nostalgia a quei collegamenti tv dal Viminale la sera del giorno dopo le elezioni, quando il più improbabile dei cronisti (al Viminale ci si mandava il più sfigato o l’ultimo arrivato) annunciava con malcelato entusiasmo che per conoscere l’affluenza definitiva ai dati del Ministero dell’Interno mancavano solo 5 sezioni in provincia di Enna.

Se anche qui è ballottaggio

Nel seggio di campagna nell’Emilia rossa e parecchio pensionata Bersani fa il 47% mentre Renzi raggiunge il 38%. Segnali di ballottaggio.

La locale sezione dei “Marxisti per Tabacci” raccoglie lo 0,9% ma non si scoraggia: Bruno è avanguardia.

L’affluenza finale si piazza a quota 549, 30 elettori in più del 2009, 50 in meno del 2007 veltroniano.

Le microproiezioni di stamattina da questo piccolo seggio di campagna paiono funzionare. L’Ohio ci fa un baffo.

Affluenza

Si legge in giro di affluenza alta alle primarie.

Qui, nel piccolo seggio di campagna dove ho votato, facendo proiezioni sul dato delle dodici, ci attestiamo tra l’affluenza delle primarie 2009 e quelle del 2007.

Iresa: la tassa fantasma sugli aerei

Oggi la giunta regionale della mia regione (Emilia Romagna) ha approvato una proposta di legge che porterà all’istituzione di un nuova imposta sulle emissioni acustiche degli aerei.

Per tutti gli atterraggi e i decolli dagli aeroporti emiliani ci sarà quindi un costo a carico delle compagnie aeree (che è ipotizzabile verrà scaricato sui viaggiatori) in base agli standard di rumore stabiliti a livello internazionale dall’Icao.

La cosa curiosa è che questa imposta esiste da più di 10 anni (2000) e si chiama Iresa (imposta regionale emissioni sonore aeromobili).

Nella consueta semplicità della burocrazia italiana nessuno l’aveva finora applicata, con un infinito rimpallo di responsabilità tra Ministero e Regioni.

Finchè questa estate non è intervenuta la Corte dei Conti a dire: qualcuno li vuole prendere ‘sti soldi o no ?

Che il viaggio sia buono, David

E’ morto David Oliver Relin co-autore del discussoThree cups of tea” che ho conosciuto per caso sui sentieri del Nepal qualche anno fa.

La morte risale al 15 novembre, ma la notizia è stata diffusa ieri.

tomba frank sinatra

Il ghostwriter non è di Correggio

Senza turbare il nostro legittimo orgoglio emiliano, il “the best is yet to come” del discorso di Obama non è evidentemente “il meglio deve ancora venire” di Luciano Ligabue, ma Frank Sinatra che c’ha intitolato la canzone e l’ha messo sulla lapide.

 

#falsapartenza

Non che ci sia la fila, il primo giorno, la domenica mattina.

Però è il 4 novembre (e come da regolamento) chi voleva poteva registrarsi alle primarie del centrosinistra.

Se della registrazione online ancora non c’è traccia, da queste parti anche offline, come dire, i tempi non sono maturi.

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aggiornamento: passato il pranzo domenicale la registrazione online è stata attivata.

primarie centro sinistra

Claudane Christian

Una storia americana

Il vento, le onde, pezzi di case, cronisti inzuppati, squali instradati, morti affogati , foto vere e farlocche, spiagge distrutte, la Grande Mela, black out, allagamenti.

Ci sono molte cose e molte storie dentro il vortice di notizie che Sandy ha scaraventato in mezzo mondo attraverso gli schermi di tv e computer.

E’ l’America del resto. E’ il centro fisico e mediatico del mondo. Almeno ancora per un po’.

E forse non è giusto che Sandy sia raccontata così solo ora, dopo che nel silenzio di molti ha ucciso e devastato quelli che non sono il centro del mondo (almeno ancora per un po’): Jamaica, Cuba, Haiti.

Però ora quelle storie sono lì a raccontarci qualcosa, qualcosa dell’America di oggi.

Una, forse, più di tutte.E’ la storia di Claudene Christian, dichiarata morta lunedì sera in un ospedale del Nord Carolina dopo che era stata recuperata in mare dallo spettacolare e difficoltoso intervento della Guarda Costiera.

Claudene, 42 anni, lavorava a bordo della HMS Bounty (replica dello storico vascello del 1700) affondata in queste ore dalla tempesta Sandy.

L’imbarcazione era stata costruita nel 1960 dalla Metro Goldwyn Mayer per il film con Marlon BrandoL’ammutinamento del Bounty” ed è stata utilizzata negli anni per altre produzioni cinematografiche (tra cui due episodi de “I Pirati dei Caraibi“).

Un posto strano dove lavorare, un posto molto americano.

Claudene era arrivata a bordo solo a maggio di quest’anno, senza un particolare passato da “marinaio”. Si era portata dietro solo la sua dose di simpatia e quel suo cognome su cui ironizzava: Christian. Fletcher Christian era infatti il nome del reale protagonista dell’ammutinamento del Bounty.

Claudene veniva dall’America più remota: Fairbanks, Alaska.

Si era poi trasferita a Los Angeles per frequentare l’Università della California. Lì finisce in una vera e propria istituzione americana: le “USC Song Girls“, storiche cheerleader della squadra di football universitario. Quelle che qui chiamavamo “ragazze pon pon“.

Sì perchè Claudene era bella, bionda e con gli occhi azzurri. Qualcuno potrebbe dire quasi “una Barbie“, ma di certo il paragone non le avrebbe fatto piacere.

Nei primi anni novanta infatti Claudene vuole inseguire, giovanissima, il suo personale sogno americano: produrre e commercializzare bambole-cheerleader. Stringe accordi con i principali college americani e gli affari vanno alla grande.

Forse troppo.

Delle piccole cheerleader di Claudene si accorge la Mattel, nota multinazionale produttrice della “Barbie”, che inizia una serie infinita di cause legali. Dopo anni tra vittorie e sconfitte Claudene, stremata anche emotivamente, cede ad un accordo extra giudiziario.

Ma i guai per la giovane Miss Alaska non sono finiti.

Nel 2007 Claudene è una delle prime vittime della crisi dei mutui subprime. Perde la sua casa in California e torna a vivere dai suoi in Alaska. Della sua vergogna e della sua depressione parlerà con un piccolo giornale di provincia dell’Oklaoma, terra di origine della madre.

In quell’articolo di un anno fa, Claudene sorride in mezzo alle scatole delle sue cheerleader, in una delle ultime immagini di una storia molto americana.

Una storia purtroppo senza un happy end.

Ubriachi contromano la mattina

Il ventennale presidente della regione Lombardia sfrattato dagli scandali, oggi di ritorno da Marte:

In Sicilia ha vinto astensionismo, piu’ alto della storia. La gente è stufa di questa politica. O cambiamo in fretta o democrazia a rischio

Numeri siciliani

Dopo 16 ore di scrutinio manca all’appello un solo seggio (a Catania) per chiudere il conto delle elezioni siciliane che hanno visto affermarsi Rosario Crocetta.

Un po’ di dati:

Hanno votato 2,2 milioni di persone (47%). Nel 2008 erano state 3 milioni (66%).

I voti validi sono stati 2 milioni. Ci sono stati quindi quasi 180.000 tra schede nulle, voti nulli e bianche (pari all’8% di chi è andato ai seggi). Questo porta la percentuale di chi ha espresso un voto valido al 43,5% degli aventi diritto.

Di questi voti validi il 30% ha scelto Rosario Crocetta. E’ la stessa percentuale ottenuta nel 2008 da Anna Finocchiaro, ma in termini assoluti sono quasi 250.000 voti di siciliani in meno.

Infine il risultato dell’Unione Democratica Per i Consumatori, quarta lista a sostegno di Crocetta.

Si è presentata solo a Siracusa ottenendo la bellezza di 100, dicasi 100 voti. Per presentare una lista provinciale a Siracusa servivano per legge 150 firme.

Vatti a fidare dei parenti.

Quella sì che era una tempesta

Ogni volta che c’è di mezzo un uragano ingombrante, qualcuno “fotoscioppa” una vecchia foto e la adatta al luogo.

E’ successo anche stavolta: se vedete in giro uno scatto della Statua della Libertà con un vortice enorme dietro, non si tratta nè di Sandy nè di un pezzo di “The day after tomorrow”. E’ semplicemente una delle spettacolari foto fatte da Mike Hollingshead nel 2004 ad una “supercella” temporalesca in Nebraska.

Foto tutte da vedere.

Sandy all’arrembaggio del Bounty

C’è una nave in difficoltà davanti alle coste Usa a causa dell’uragano Sandy.

L’equipaggio verrà evacuato e così si scongiurerà un altro possibile ammutinamento.

Sì perchè la nave in questione è questa qui: HMS Bounty, quello del famoso ammutinamento, o meglio la copia fatta costruire dalla Metro Goldwyn Mayer per il film con Marlon Brando del 1962.