E bravo Giacomino

Eminenza, se per caso le capiterà di andare a fare un giro di sera per la città nei mesi invernali non le sarà difficile incontrare dei cani con il piumino e degli uomini in canottiera. Milano è strana.

(via Giacomo Poretti)

Facebook e cucinare gli scoiattoli

Apprendere che Facebook monitora i siti che visiti anche se sei più loggato.

Capire che tra pochi giorni con la nuova versione andrà pure peggio, con il messaggio automatico: “il tuo amico Bill ha appena letto un articolo su come scuoiare e cucinare gli scoiattoli ancora vivi“.

Essere preoccupato del fatto che due minuti fa sei passato inavvertitamente sul sito kamasutraeschimese.com.

The night of the living dead

Stasera ricomincia Vespa con “Porta a Porta“.

Ospiti Maurizio Lupi e Rosy Bindi, il direttore del Foglio Giuliano Ferrara e Paolo Mieli.

Primo appuntamento della rassegna-omaggio agli zombie movies anni ’70.

Inguaribili ottimisti del condizionale

E così qualche minuto fa “Standard and Poor’s” c’ha abbassato il rating portandolo a quota “A” ovvero “solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse.”

Temo siano degli inguaribili ottimisti.

Gli spiccioli della politica

Gli emendamenti del Governo al decreto-manovra ridurranno, dal 2014, il numero dei consiglieri comunali del mio Comune da 16 a 7 (più sindaco) e sparirà un assessore.

Conti alla mano su un bilancio di 3,5 milioni di euro un risparmio ipotetico massimo di 5.800 euro. Ovvero lo 0,16%.

Son cose.

Liberi tutti

<%image(liberi tutti.jpg|599|429|libia traffico internet)%> Cade un regime, sale la banda. (cliccare per ingrandire)

Tripoli domani

Stanotte cade un dittatore. Uno dei tanti, uno dei troppi.

Il copione delle caduta di un regime corre quasi immutato lungo i tempi della storia: la gioia per la libertà ritrovata, i tradimenti degli insospettabili, le svelte giravolte dei furbi, le vendette dei cuori prosciugati.

Quello che sarà invece è tutto da scrivere.

E’ però giusto ricordare che quel dittatore è stato per molto tempo il “nostro” dittatore.

E al netto degli abissi berlusconiani, la responsabilità di quanto è stato in questi lunghi anni cade sulla classe dirigente economica e politica di questo benedetto paese, che in effetti di svelte giravolte se ne intende parecchio.

Condonare i cialtroni

Nel caso sarebbe il quinto “scudo fiscale” (ad essere indulgenti il quarto era una proroga) in 10 anni di era tremontiana. Per uno che diceva che i condoni fiscali erano roba da golpe sudamericano, mica male.

Nato male, finito peggio

Dopo due anni di progetti, appalti, inchieste e test viene cancellato in due minuti, con il decreto-manovra, il Sistri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti).

L’esempio lampante di un sistema-paese nemmeno in grado di far funzionare una chiavetta usb.

Dopolavoro Parlamentare

Che poi non c’è niente di catastrofico. Che magari l’Opera Romana Pellegrinaggi non gli fa neanche lo sconto. Che al contribuente al massimo tocca pagare le trasferte degli inviati Rai.

Che però con due immagini, mille parole.

<%image(2009 lourdes parlamentari.jpg|800|456|pellegrinaggio parlamentari)%> <%image(2004 israele parlamentari.jpg|800|600|vacanze parlamento pellegrinaggio)%>

Sergey Brin non è un gran surfista (video)

A Google hanno installato un impianto per il surf, giusto per non annoiarsi in pausa pranzo.

Come da video Sergey Brin non pare proprio un campione.

Tra l’altro hanno avuto anche il braccino corto perchè hanno preso il modello “mobile”.

(via mante)

Le idee e i neuroni condivisi

Borghezio: “Idee di Breivik condivisibili“.

Idee condivisibili per uno che da piccolo è caduto, ha sbattuto forte la testa, è finito dentro ad un pozzo profondo, dentro al pozzo ha leccato diversi rospi che gli hanno bruciato tutte le cellule celebrali lasciandone in funzione solo una che deve occuparsi contemporaneamente sia delle funzioni vitali come mangiare, respirare e andare al cesso, sia ogni tanto dell’elaborazione di un qualche pensiero primitivo che immancabilmente, viste le premesse, sfocia in una galattica minchiata.

Leila Esfandiari, l’Iran più bello

<%image(Leila Esfandiari.jpg|500|332|leila esfandiari)%>Ieri aveva appena toccato gli 8.035 metri del Gasherbrum II in Pakistan. Durante la discesa è caduta ed è morta.

Era Leila Esfandiari, bella e brava alpinista iraniana.

Prima donna del suo paese a guidare una spedizione alpinistica.

Amica e compagna di salita di Kazem Faridian, incarcerato per quasi due mesi nel 2009 per aver filmato le proteste di piazza contro il regime.

Lottava, con il suo amore per la montagna, anche per l’emancipazione delle donne iraniane.

Oggi non c’è più ed è un giorno triste.

Diffamati digitali

In un recente rapporto Ocse sul tema delle libertà digitali si trovano i dati della Polizia Postale sulle denunce per diffamazione via internet in Italia. Con il seguente trend:

172 nel 2008
797 nel 2009
535 nei primi sei mesi del 2010

O sta crescendo l’uso delle Rete o c’è in giro gente sempre più incazzata.

Aveva ragione lui, opperbacco

Qualcuno spieghi all’accaldato Minzolini che la credibilità delle cose che diceva la D’Addario a suo tempo su Berlusconi non derivava dallo spirito santo, ma dalle registrazioni audio.

Di quelle “cene” in questi due anni abbiamo poi saputo praticamente tutto. Un tutto che ha confermato la versione D’Addario.

Però diamine, aveva ragione lui.

Assuefazione

La mia unica abitazione è a Pavia. Non ho mai avuto casa a Roma. Per le tre sere a settimana che normalmente – da più di quindici anni – trascorro a Roma, ho sempre avuto soluzioni temporanee, prevalentemente in albergo e come ministro in caserma. Poi ho accettato l’offerta fattami dall’onorevole Milanese, per l’utilizzo temporaneo di parte dell’immobile nella sua piena disponibilità.

Dal comunicato del ministro Tremonti si capiscono due o tre cose.

Primo: che vogliono spostare i ministeri a fare quelli della Lega se i ministri a Roma ci stanno così poco ?

Secondo: lo stipendio di ministro e parlamentare deve essere misero se, tra uno Scajola di qui e un Bertolaso di là, nessuno trova tempo di pagarsi l’affitto di un appartamentino e gli tocca sempre andare a scrocco.

Terzo: Berlusconi ne ha ormai combinate tali e tante che anche la eventuale passione per la coprofagia di un sottosegretario passerebbe, a questo punto, del tutto inosservata.

Tanto come una mascherina

Nella vicenda della giovane segretaria di un circolo del PD toscano che ha girato alcune scene di un film hard, ritroviamo alcuni spunti interessanti per parlare ancora una volta della privacy delle nostre vite digitali.

E’ abbastanza scontato il fatto che senza internet le probabilità di essere riconosciuti in un film a luci rosse diminuiscono sensibilmente. Quello che accade dopo è invece meno scontato.

Nel caso in questione (come in altri analoghi) il primo passo è stato quello di cancellare il profilo Facebook e far rimuovere nel sito del PD il proprio nome e la propria scheda.

Il problema è che le nostre vite digitali sono più complesse: le tracce rimangono in luoghi dimenticati, le informazioni vivono di una vita propria e interagiscono con quelle degli altri. Rimangono le tracce degli auguri di laurea, i pensieri e le foto immessi anni prima in altri social network, le firme contro Berlusconi che mortifica la dignità delle donne (immagino che se al Giornale e a Libero lo venissero a sapere ci farebbero un gran titolone).

Insomma cancellare la propria vita digitale è sempre più difficile, quasi un’impresa disperata.

Quasi come nascondersi dietro una mascherina e riuscire a non essere riconosciuti.

Le probabilità del quorum

Oggi (lunedì) ipotizzando a “zero” il voto degli italiani all’estero, per raggiungere il quorum devono andare a votare 5.830.000 italiani. È il 12% degli aventi diritto in territorio italiano. Nel 2006 il lunedì votarono 8,5 milioni di italiani, nel 2005 e 2009 3,3 milioni.

Confusione interna

Sul voto degli italiani all’estero il Ministero dell’Interno si incarta da solo e pubblica due dati diversi sugli aventi diritto:

Una differenza di circa 63.000 persone.

Qui e qui.

Affluenza prime rilevazioni

Dal seggio di campagna un po’ di dati provvisori e ufficiosi. Parecchio movimento fin dal primo mattino. Alle 10 ha votato l’ 8,7%. Al referendum del 2006 (quello costituzionale che arrivò a livello nazionale sopra il 50%) a mezzogiorno della domenica l’affluenza era stata del 16%.

Dovremmo essere in linea, almeno qui in Emilia, con quella tornata.

A mezzogiorno da queste parti siamo sopra il 22%, dato incoraggiante per chi spera nel quorum ( nel 2006 era il 16%).