In tutti i luoghi e in tutti i laghi

<%image(berlusconi hymalyan times.jpg|800|491|berlusconi hymalayan times)%>L’Himalayan Times oggi (cliccare sull’immagine per ingrandire).

I somari scalciano

E’ abbastanza significativo del livello a cui stiamo scavando, la normalità con cui accettiamo che il ministro della difesa si comporti come un bambino capriccioso di terza elementare.

Al prossimo che gli fa un dispetto che fa ? Gli paracaduta la Folgore direttamente nel giardino di casa ?

L’Egitto di Khaled

<%image(408px-Khaled_Mohamed_Saeed.jpg|408|600|Khaled Mohamed Saeed)%>Molto probabilmente oggi, in una piazza di Alessandria d’Egitto, Khaled Saeed avrebbe sorriso.

Condòmini di tutto il mondo unitevi

Silvio siamo con te e tutto il condominio condanna l’operato dei pm milanesi.

Da un commento su Il Giornale di Paolo Berlusconi.

Ti saluto Giuliano

Con la giornata di oggi diamo il nostro arrivederci (forse per la tredicesima volta) a Giuliano Ferrara, spin doctor di Silvio Berlusconi nella versione “statista moderato”.

La bischerata e il moscerino

Matteo Renzi ha detto oggi: “Io credo che tutto si può dire, tranne che questa vicenda sia un’emergenza democratica. Fatico a capire cosa c’entri Ruby con la democrazia“.

Ruby con la democrazia, ahimè, c’entra.

C’entra come c’entra un moscerino con una ragnatela.

Se il moscerino piccolo com’è non fosse rimasto impigliato lì, non ci saremmo forse accorti del gran lavoro del ragno nell’angolo della stanza.

La vicenda di Ruby ci parla di democrazia molto di più di quello che vorremmo.

Ci mostra un Presidente del Consiglio che cerca di piegare la burocrazia e la giustizia.

Ci svela un Parlamento di nominati schierato a difesa degli interessi del Presidente del Consiglio.

Ci ricorda che quel Parlamento è così supino ed accomodante anche perchè formato con una legge elettorale disgraziata.

Ci indica ancora una volta lo strapotere mediatico e il conflitto di interessi.

Ruby è il moscerino che svela, anche ai più distratti, quanto la democrazia italiana sia impigliata nella grande tela del ragno.

Non vedere tutto questo, oggi, è da orbi o da bischeri.

Esportiamo paraculaggine

In mezzo all’orgasmo commerciale preferito dagli uffici marketing d’oltreoceano (leggi Super Bowl), a questo giro si fa notare lo spot della nuova Chrysler di Sergio Marchionne.

Tutto molto bello ed emozionante.

Eminem, l’orgoglio della fabbrica, il senso di comunità.

Del resto non era bello ed emozionante lo spot della nuova Fiat ?

Sordi, l’orgoglio della fabbrica, il senso di comunità.

Ora sono in trepida attesa perchè il compito per i creativi diventa sempre più complicato: dal 2012 Fiat comincia a produrre a Kragujevac, in Serbia.

Che si fa, riesumiamo la salma di Tito ?

Registro opposizioni: 42.000 richieste

Alle 17 di oggi, primo giorno di vita del Registro delle Opposizioni, le richieste di stop alle telefonate pubblicitarie sono state 42.000.

Più di quarantaduemila richieste in 18 ore e con tutti i problemi tecnici di un debutto.

Ovviamente non si può proiettare questo numero su un intero anno.

Se lo si facesse, nel 2012 praticamente tutti i telefoni in elenco non sarebbero contattabili per fini di telemarketing.

Attesa per il registro delle opposizioni

Parte ufficialmente solo fra poche ore (alla mezzanotte di questa sera) ma il sito del Registro delle Opposizioni è difficilmente raggiungibile già oggi, molto probabilmente a causa dei molti accessi.

Vi ricordo la campagna Stoptel per capirci qualcosa in più.

Emirato d’Italia

E’ abbastanza semplice da capire.

Qui non stiamo più parlando di etica pubblica, di coerenza, di ipocrisia, di vizi privati e pubbliche virtù.

Quella roba lì va bene per un dibattito in Svezia, negli Stati Uniti, in Polonia. Quasi quasi anche per la Russia di Putin (ho detto quasi).

Noi quel piano lì ce lo siamo giocati una decina di anni fa.

Oggi siamo molto più in là.

Oggi dobbiamo decidere se vogliamo tornare ad essere una democrazia con tanti problemi o puntare diritti al modello emirato, che di problemi ne ha uno solo: esaudire i desideri dell’emiro.

Stop alle telefonate pubblicitarie

<%image(stoptel banner320.png|320|90|registro delle opposizioni come iscriversi)%>Entra in funzione il prossimo lunedì 31 gennaio 2011 il cosiddetto “Registro delle Opposizioni“, il database a cui registrare il proprio numero di telefono fisso (ma anche di cellulare se è stato pubblicato in passato su un elenco telefonico) per non ricevere più telefonate pubblicitarie.

Se non ci si iscrive d’ora in poi chiunque voglia vendervi un prodotto o un servizio è libero di telefonarvi quanto gli pare.

Esiste già il sito ufficiale del Registro (www.registrodelleopposizioni.it) ma non sono ancora stati resi pubblici i dettagli degli strumenti (telefono, mail,fax) con cui ci si iscriverà.

Come sapete (o forse no) su queste pagine non si sono sprecati gli elogi per l’introduzione del Registro delle Opposizioni, legge figlia di una attività di lobby che di certo non aveva come obiettivo quello di difendere la privacy dei cittadini-consumatori.

Ora però il registro entra in funzione. Ed è auspicabile che molti si iscrivano, non soltanto per difendere la propria privacy ma anche per affermare il principio che le leggi non devono essere scritte per l’interesse di pochi a danno della collettività.

Nasce così StopTel.

StopTel è una campagna informativa dal basso che ha come obiettivo l’iscrizione al Registro delle Opposizioni di tanti italiani.

Una campagna dal basso perchè dall’alto non pare ci sia molta iniziativa: il governo ha stanziato in tutto 300.000 euro che confrontati con i 53 milioni della campagna informativa per passaggio al digitale terrestre, fanno davvero sorridere.

StopTel è un minuscolo sasso nello stagno, perchè sia qualcosa di più c’è bisogno dell’aiuto di molti.

In particolare dell’aiuto di quei molti che oggi abitano la Rete.

Una Rete di molti, contro la legge di pochi.

(ps: idee, suggerimenti, proposte, non solo solo ben accette ma necessarie)

Balla 172.903.776.283

Ovviamente la frase “pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta ad un continuo monitoraggio che dura dal gennaio 2010” è una balla lampante non solo per chi ha letto due righe di documenti, ma per chi possiede ancora un minimo di senso della realtà.

Questi giorni e queste ore sono e saranno un concentrato piuttosto denso della lenta deriva di questi lunghi 16 anni.

E in questo concentrato sarà interessante capire quanto conta oggi una opinione pubblica che ha imparato a formarsi con la carta stampata e la Rete, confrontata con quella che si nutre solo del media televisivo.

Prego si accomodi

<%image(berlusconi sicurezza.jpg|800|988|berlusconi sicurezza)%>A casa di Berlusconi sul lago di Como entra chiunque.

Si evince dalle intercettazioni contenute nel fascicolo completo della Procura di Milano pubblicato per qualche ora stasera da Dagospia e poi rimosso (e comunque reperibile anche adesso in Rete).

Nell’immagine a fianco l’intercettazione (cliccare per ingrandire).

D’Alema sarà preoccupatissimo.

Vostra figlia

<%image(berlusconi ragazza.jpg|541|720|berlusconi ragazza)%> La foto che vedete qui a fianco è di una delle ragazze (al momento dello scatto 19enne) che ha frequentato le serate “eleganti” e di “assoluto decoro” del Presidente del Consiglio.

E’ opportunamente oscurata.

Con una certa dose di approssimazione (per data e importo in contanti) questa foto è stata scattata dopo una di quelle serate con Silvio Berlusconi.

Perchè pubblicare questa foto ?

Perchè fuori da ogni moralismo (ma non da ogni morale) credo ci racconti poco o molto di questo paese. E di quello che vuole essere da qui in avanti.

Ci racconta del fascino del potere e del denaro.

Dell’uso spregiudicato che ne fa il Presidente del Consiglio.

Di come quel potere e quel denaro vengano usati per ottenere qualsiasi cosa: dall’amicizia al silenzio, dal sesso al voto parlamentare, dal giornalismo suddito alle false testimonianze.

Pochi o molti forse ricordano il teatro di cartapesta messo su nel caso Noemi Letizia. Quella serie tragicomica di ricostruzioni sulla conoscenza di Berlusconi con la minorenne. Il padre autista di Craxi, no vecchio militante, fino all’abisso. Fino a far dire ad una famiglia che la conoscenza era avvenuta in occasione della morte del figlio. Ripeto: la morte del figlio.

Ieri sera, a tarda ora, ho acceso il televisore. Una cosa rapida: trenta secondi. Trenta secondi in cui ho fatto in tempo a vedere Bruno Vespa raccontare del padre della presunta fidanzata ventenne di Silvio Berlusconi che interpellato al telefono avrebbe risposto: “Magari !“.

E tutti giù a ridere.

Se tutto questo vi sembra normale e soprattutto giusto, pensate alla foto qui sopra.

Pensateci senza moralismi.

Pensate solo che quella è vostra figlia di vent’anni e che ha appena conosciuto il Presidente del Consiglio.

O se vi volete consolare, pensate che è la figlia di Bruno Vespa.

Paraculi anche quando dormono

Io non avevo antipatia pregiudiziale per Sergio Marchionne, se non altro perchè evitava la divisa d’ordinanza del grande manager.

Ovviamente ho riconosciuto da tempo, insieme a molti altri, le dosi massiccie e ripetute di paraculaggine che ha infuso all’azienda che amministra.

Oggi ho ascoltato la telefonata del finto Vendola al vero Marchionne. E pur essendo uno scherzo innocuo da quinta elementare ha rivelato l’abisso: in Fiat la musichetta di attesa telefonica è Imagine di John Lennon.

Altro che Brunetta

Michela Vittoria Brambilla e il Fatto Quotidiano da qualche tempo sono ai ferri corti.

Il problema è che la gestione “familiare” del dipartimento del Turismo si presta alle inchieste giornalistiche e anche a quelle giudiziarie.

L’ultima riguarda la campagna contro l’abbandono dei cani che sarebbe stata affidata, per uno strano scherzo del destino, ad un ex socio di Giorgio Medail, fedelissimo brambilliano inglobato nella compagine governativa per meriti maturati sul campo.

Del resto da queste parti, quasi due anni fa, certe pratiche non erano sconosciute.

Al di là dei casi specifici (compresi però in una ormai lunghissima lista) il problema centrale rimane la finta trasparenza delle istituzioni e della pubblica amministrazione, trasparenza taroccata e figlia di una normativa scadente.

Cambiare quella normativa e renderla simile al Foia americano sarebbe davvero un atto rivoluzionario per questo paese.

Carta identità elettronica: la saga

Non che da queste parti se ne senta la mancanza, ma la saga della carta d’identità elettronica italiana è un discreto esempio di come si possa intendere il concetto di “governo del fare” in questi lunghi di anni del regno di cartapesta.

8 Febbraio 2002: il Presidente del Consiglio promette 30 milioni di carte d’identità elettroniche. (video)

Nel 2005 Lucio Stanca impone: e’ fissata la data, comunque non successiva al 31 dicembre 2007, a decorrere dalla quale non e’ piu’ consentito l’accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d’identita’ elettronica e dalla carta nazionale dei servizi

Poi si cambia il 2007 con il 2008. (parentesi Prodi)

Poi il 2008 con il 2009.

Poi il 2009 con il 2010.

E ancora il 2010 con il 2011.

Indovinate cosa hanno inserito nel nuovo decreto milleproroghe ?

Vi piace vincere facile eh ?