Il miglior reality all’ora di pranzo

Premio e statuetta vanno alla Direzione Nazionale del Popolo della Libertà di oggi.

Quasi quasi finiva a schiaffi.

Una delle poche gioie per un elettore di sinistra negli ultimi 15 anni.

Consigli di viaggio a De Magistris e Alfano

Pur non arruolandomi nelle schiere di quelli che amano l’anti-politica a buon mercato e convinto che un buon amministratore e un buon legislatore vadano pagati il giusto, qualche consiglio di viaggio a Luigi De Magistris e Sonia Alfano mi sento comunque di darlo, viste anche le loro reazioni (1 e 2) all’inchiesta dell’Espresso sui voli “charter” per i parlamentari europei diretti a Strasburgo.

Consigli applicabili in vista, ad esempio, della plenaria del mese di giugno (14-17 giugno 2010).

Niente levataccia alle 5 del mattino per Luigi De Magistris e spesa totale, andata e ritorno, a meno di 500 euro (rispetto ai 1.400 del finto-charter).

Come ?
Organizzando il viaggio come molti milioni di europei fanno ogni giorno da anni: con internet e po’ di spirito di adattamento.

Lunedì 14 giugno

ore 09.00: partenza in auto da Catanzaro per Lamezia.
ore 10.15: caffè all’aeroporto in attesa dell’imbarco.
ore 11.20: partenza del volo Alitalia per Roma.
ore 12.30: arrivo a Roma Fiumicino.
ore 12.45: pausa pranzo.
ore 13.10: partenza volo Easyjet per Basilea.

(l’aeroporto Basel-Mulhouse-Freiburg è a 115 KM di autostrada da Strasburgo)

ore 14.45: arrivo a Mulhouse.
ore 15.00: noleggio auto per Strasburgo.
ore 16.15: arrivo al Parlamento Europeo.
ore 17.00: inizio sessione plenaria.

Ritorno con partenza venerdì 18 mattina.

Totale della spesa andata e ritorno (compresi noleggi) intorno ai 500 euro. Inconveniente: arrivare con poco anticipo alla plenaria. Ma se proprio uno vuole fare con calma ( e partecipare alle pre-riunioni) può partire la domenica e dormire a Strasburgo.

Sonia Alfano partirà invece alle 8.50 da Palermo per Roma Fiumicino da dove prenderà lo stesso volo di De Magistris, con cui potrà condividere le spese di noleggio dell’auto fino a Strasburgo.

Totale del viaggio circa 7 ore e spesa andata e ritorno ancora più economica (200 euro di volo a/r più le spese di noleggio).

E addio agli “aerei fatiscenti con servizio di pessima qualità“. E tanti saluti alle troppe ore di viaggio. E ovviamente stop alle levatacce.

Non farci mai l’abitudine

Con la gioia di rivedere a casa tre persone perbene, bisogna ora fare i conti con alcune realtà.

La prima è che non ci saranno cure adeguate per gli ultimi della terra, per le vittime della guerra, per gli innocenti. Per quanto tempo non si sa.

La seconda è che, scagionati gli italiani, rimangono nelle carceri afgane 6 persone.

Sono esseri umani che hanno il diritto di essere giudicati in modo equo ed imparziale, con le tutele e i diritti di un mondo civile.

La terza realtà è quella che scrisse più di 30 anni fa Tiziano Terzani nelle prime due righe di un suo libro: la guerra è una cosa triste, ma è ancora più triste che ci si faccia l’abitudine.

Giornalismo e chihuahua

<%image(chihuahua hilton.jpg|400|400|chihuahua giornalismo hilton)%>Si discuteva della funzione e del ruolo del giornalismo.

Si discuteva del giornalismo come difesa dei diritti.

Si discuteva del giornalismo come cane da guardia del potere.

Si discuteva e qualcuno si è domandato : ma se il giornalismo è davvero il cane da guardia del potere, Vespa o Minzolini cosa sono, i chihuahua di Paris Hilton ?

Emergency accusata di mutilare e uccidere

Nel limbo paralegale afgano per i tre arrestati dello staff di Emergency nessuna accusa formale ma accuse mediatiche clamorose dal principale protagonista di questa vicenda: il governatore Gulab Mangal.

Oltre al complotto per ucciderlo, oltre ai 500.000 dollari versati al medico di Emergency come anticipo dai Talebani, il governatore e il suo portavoce hanno sparato grosso:

– amputazioni deliberate di pazienti
– uccisione deliberate di pazienti

Fonti diverse e coincidenti confermano queste dichiarazioni al limite dell’assurdo.

– Jon Boone del Guardian domenica 11 aprile:

Speaking to the Guardian, Mangal, who is regarded by the UK as a critical ally in the province, also claimed that the staff working for the Italian charity Emergency were responsible for unnecessarily amputating the hands of Afghan National Army soldiers “to disable them”.

Irin, l’agenzia di stampa umanitaria dell’Onu, lunedì 12 aprile:

Mangal accused the head of Emergency in Afghanistan, Marco Garatti, of taking a US$500,000 bribe from Taliban insurgents and involvement in a plot to kill him during a visit to the hospital. He also accused Garatti of the “deliberate killings” of patients and wounded people in the hospital at the behest of the Taliban.

– Jerome Starkey intervistato da PeaceReporter, lunedì 12 aprile:

Tra le molte cose che ha detto ieri, e con me c’era un interprete, ve ne erano alcune così bizzarre che non le abbiamo neppure pubblicate. Tra queste anche quella che alcuni medici ‘farabutti’ di Emergency avrebbero eseguito amputazioni non necessarie a poliziotti e soldati afgani. Questa cosa mi ha molto colpito, l’ho ritenuta talmente bizzarra da non ritenerla degna di pubblicazione.

Questo è il livello di credibilità dei principali accusatori (nonchè carcerieri) di tre nostri connazionali.

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Sperando che gli afgani leggano Facebook

Franco Frattini, ministro degli Esteri, si è reso conto (forse) che non le ha dette proprio proprio giuste in questi giorni e così prova a correggere la rotta.

E lo fa sulla sulla sua pagina di Facebook.

Vedo rabbia, dolore e stupore sincero sulla vicenda dei tre nostri connazionali. Ma noi non li abbiamo abbandonati

Ecco Ministro, una volta che ha finito con Facebook trasmetta una nota ufficiale di protesta al governo Karzai per la detenzione illegale (sono anche scaduti i termini temporali) di tre connazionali senza che sia stata formalizzata nei loro confronti nessuna accusa, se non in conferenza stampa.

Perchè magari a Lashkar Gah le connessioni internet sono ballerine ed è meglio essere prudenti.

In che mani

<%image(emergency.jpeg|500|500|emergency)%>Se chiedessero di decidere, a priori, a chi credere tra medici ed infermieri che da anni salvano vite nei luoghi più disastrati del pianeta e i servizi segreti di un paese con un livello di corruzione tra i più alti al mondo e dove il sistema giudiziario non garantisce le tutele minime, pochi credo avrebbero dei dubbi. Con le dovute eccezioni.

Franco Frattini è una di queste eccezioni. Peccato che faccia il ministro degli Esteri e che oltre ad una serie di dichiarazioni ambigue ai media, abbia rilasciato anche un comunicato ufficiale. Questo.

E’ di domenica. Poche ore dopo il blitz all’ospedale di Emergency.

Si tratta del sostanziale e preventivo abbandono di cittadini italiani nelle mani dei servizi segreti di un paese che prevede nella propria legislazione la pena di morte.

Una cosetta non proprio da niente.

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Liam Gallagher e il peer to peer

Mentre in Gran Bretagna proprio in questi giorni le leggi antipirateria si inaspriscono, arriva un sereno giudizio, diciamo così, di Liam Gallagher intervistato dalla rivista Shortlist.

Do illegal music downloaders bother you?

Downloading’s the same as what I used to do – I used to tape the charts of the songs I liked [off the radio]. I don’t mind it. I hate all these big, silly rock stars who moan – at least they’re f*ckin’ downloading your music, you c*nt, and paying attention, know what I mean? You should f*ckin’ appreciate that – what are you moaning about? You’ve got f*ckin’ five big houses, so shut up.

Giornalismi futuri

La settimana scorsa la Columbia University (che già ha una delle migliori scuole di giornalismo del mondo) ha deciso di istituire un “Master of Science Program in Computer Science and Journalism“. Un mix di competenze per prepararsi al futuro o meglio, al presente.

Selezione naturale dei social network

<%image(abisso bebo.png|511|408|la caduta di bebo)%>AOL rottama il social network Bebo che aveva comprato nel 2008 per un pacco di dollari (850 miloni). Le ragioni sono sintetizzate, in modo crudele, nell’immagine qui a fianco.

Lo yeti, il Tgcom e lo zibetto con la rogna

I media inglesi l’hanno ribattezzato “Oriental Yeti“, il Tgcom lapidario titola “lo yeti esiste ed è cinese”.

Che poi un banale giro su Google (di trenta secondi) permetta di scoprire che la povera bestia è un semplice zibetto con la rogna, poco importa.

(ps: degno di nota anche il povero redattore del TgCom che si scorda di tradurre il termine “hunter” credendolo parte del nome proprio di un testimone)

Il “miracolo” dell’Aquila toglie voti a B.

La Provincia dell’Aquila è passata in mano al centro-destra.

Tanto è bastato perchè ministri (Bondi il primo), politici nazionali, giornali e tv si lanciassero sulle urne come prova inconfutabile del “miracolo” di Berlusconi nel post-terremoto in Abruzzo e della gratitudine dei terremotati al premier e al governo (la stessa gratitudine richiesta anche da Verdini in occasione della manifestazione di Roma del Pdl)

Ancora una volta però si tenta di affermare nell’opinione pubblica un’immagine del reale in aperto contrasto con realtà dei fatti e in questo caso dei numeri.

Vediamo perchè.

Partiamo col dire che la provincia dell’Aquila è molto grande e conta 108 comuni.

Di questi 108, solo 42 sono stati interessati dal terremoto e sono inseriti nella lista dei comuni del “cratere sismico“. Epicentro di questo “cratere” è la città dell’Aquila e il suo territorio comunale (il più colpito).

Se si vanno ad analizzare attentamente uno per uno i dati elettorali dei 42 comuni terremotati si scoprono alcune cose:

1) Il centrodestra nel complesso dei 42 comuni si ferma al 46% rispetto al 53% circa del centro sinistra.

2) Nel comune dell’Aquila, cuore del progetto C.A.S.E, il centrodestra va ancora peggio : 42%.

3) Nel confronto comune per comune tra le ultime elezioni pre-terremoto (politiche 2008) e le provinciali del 2010 si nota che in 29 territori il PDL, partito ad immagine e somiglianza di Silvio Berlusconi, perde percentuali che vanno dal 4% al 29%. In altri 13 guadagna (anche se in situazioni particolari).

4) Nel comune dell’Aquila (tenendo conto anche dell’affluenza che è passata dall’80% del 2008 a 62% del 2010) in termini assoluti il PDL passa 16.000 a 10.000 voti (-6.000) e nel “cratere” in totale ne perde 7.738

Di certo una strana e tiepida gratitudine per dei miracolati.

(Potete scaricare una tabella riassuntiva <%media(lorenzoc.net - Aquila elezioni provincia analisi.pdf|qui)%>.)

(i dati sono elborati sono stati presi da qui e qui.)

Cannibalismo ?

Se alle elezioni ci sarà il sorpasso della Lega sul Pdl sono pronto a mangiare un asino vivo . (Ministro della Difesa Ignazio La Russa)

Il Times a pagamento con la cresta sull’euro

Oggi è arrivato l’annuncio che la “strategia Murdoch” per far pagare l’informazione online avrà inizio a giugno con il Times e il Sunday Times a pagamento.

Della strategia si è ampiamente discusso e quindi chi vivrà vedrà.

Un dato comunque sembra venir fuori dall’annuncio di oggi: i clienti non britannici subiranno una discreta “cresta” con il cambio sterlina-euro.

edizione giornaliera in pound: 1 £
edizione giornaliera in euro : 1,50
edizione settimanale : 2 £
edizione settimanale in euro : 3.00

Cambio attuale : 1 Sterlina Inglese = 1,11541632 Euro

La foresta di Berlusconi

Oscurato dall’immane promessa (si può utilizzare anche un termine diverso) di sconfiggere il cancro, Silvio Berlusconi dal palco di piazza San Giovanni ha messo in programma anche un altro punto : piantare 100 milioni di nuovi alberi.

Come noto al Presidente del Consiglio piacciono le cifre tonde e possibilmente approssimate per eccesso.

Cifra per cifra, il professor Francesco Ferrini della facoltà di agraria di Firenze ha fatto qualche conto :La piantagione di un albero in ambiente urbano o periurbano ha un costo medio compreso fra 250 e 1000 euro, in funzione della dimensione della pianta, il luogo dove essa viene messa a dimora, la manutenzione (almeno 3 anni) necessaria, ecc.

Da un calcolo spannometrico risulta perciò che sarebbe necessario un investimento variabile tra 25 e 100 miliardi di euro per la attuazione del progetto, cifra che non mi pare sia possibile reperire nell’attuale congiuntura economica.

Anche se utilizzassimo piantine forestali (ricordo, tuttavia, che la superficie forestale è in costante aumento nel nostro Paese) il cui costo è sicuramente molto inferiore, l’investimento non sarebbe inferiore ai 4-5 miliardi di Euro e, comunque, queste non avrebbero la stessa efficacia nel migliorare l’ambiente, delle piantagioni nelle aree urbane, come evidenziato da ricerche a livello internazionale.

Inoltre, dove si pensa di reperire siffatto numero di piante? Pur essendo la superficie destinata a vivaio ornamentale nel nostro Paese la più estesa d’Europa, non credo si superino i 10-15 milioni di piante totali.

Infine fa sorridere la proposta considerando i tagli ai trasferimenti alle Amministrazioni locali perpetrati sia dai precedenti governi sia, in particolare, da questo. Ciò significa da una parte imporre alle Amministrazioni di mettere a dimora alberi, dall’altra si tolgono i finanziamenti per farlo e per gestirli in modo adeguato.

Unire i puntini e i Meloni

Giorgia Meloni, insieme all’onnipresente Berlusconi, ha presentato ieri il “primo libro crossmediale mai fatto dal governo“. Si intitola “il Governo dei Giovani”.

Si tratta di un compendio delle iniziative che il Governo avrebbe messo in campo in questi due anni per il mondo giovanile. Crossmediale perchè oltre alla pubblicazione cartacea c’è anche un sito www.governodeigiovani.it.

Il sito è stato realizzato da Elog, web agency romana che la Meloni ha anche chiamato a metter mano al nuovo sito del ministero della Gioventù due anni fa.

Amministratore unico della Elog è D.Oliva parente stretto di F.Oliva, moglie di Andrea Mancia, fondatore di Tocqueville.it (di cui si occupa la Elog) e caporedattore della rivista Ideazione.

In passato (ed ora) collaboratrice assidua di Ideazione e di Tocqueville è stata Cristina Missiroli che adesso fa il capo ufficio stampa al ministero della Gioventù con Giorgia Meloni.

Tutti insieme nell’aprile del 2008 hanno organizzato l’evento Pdl 2.0

Anche se a qualcuno potrebbe sembrare più roba 1.0

Vedi anche:

Michela Brambilla e un paese a 4 zampe
Se lo fa la Brambilla, lo fa la Carfagna
Unire i puntini a piacere

Augu’ caccia li sordi

Populismo versus populismo: ma se la multa Agcom da 100.000 euro al TG1 la facessimo obbligatoriamente pagare a Minzolini ?

Il sacrificio di GoDaddy in Cina

GoDaddy è il primo servizio al mondo per registrazione di domini internet.

I media internazionali oggi riportano la notizia che GoDaddy imiterà Google e abbandonerà il mercato cinese.

Prima di esultare per questo nuovo spirito etico che ha colpito le corporation americane, è bene precisare qualche fatto.

GoDaddy ha annunciato che non fornirà più l’opzione di registrare domini con estensione .cn a causa delle nuove procedure imposte da Pechino (fototessera, certificati, ect) e anche scocciato dal fatto che la norma è retroattiva e quindi vale anche per i siti già registrati in passato.

I numeri per inquadrare la vicenda sono all’incirca questi: 27.000 siti .cn registrati con GoDaddy da 1.200 soggetti.

Ecco, diciamo un sacrificio economico non stratosferico, tanto più che i clienti cinesi potranno registrare tranquillamente tutte le altre estensioni di dominio a partire dai .com

Cercare pirla in Lombardia

<%image(formigoni adwords.jpg|300|200|formigoni adwords)%>La notizia è che gli esperti della campagna elettorale online di Roberto Formingoni hanno scoperto il magico mondo di Adwords e le possibilità del geotarget .

Ci si sono buttati a mani basse. Così basta che un utente lombardo cerchi una qualsiasi frase con dentro il termine Lombardia (ma in certi casi anche senza) per far apparire il governatore.

Il problema è che forse ci si sono buttati un po’ troppo a mani basse.

Come l’immagine qui a fianco dimostra Formigoni usa nei suoi annunci il marchio di Ferrovie dello Stato.

Proprio in questi giorni la Corte di Giustizia Europea ha ribadito le responsabilità di casi come questo .

Immagino che Mario Moretti, amministratore delegato di Ferrovie, adesso farà causa a Roberto Formigoni. O no ?