Due anni di Registro delle Opposizioni

Ad inizio febbraio il Registro delle Opposizioni ha compiuto due anni. Un compleanno passato decisamente inosservato.

La Fondazione Bordoni, che si occupa della gestione tecnica dello strumento “anti-telemarketing”, non aggiorna più i dati di iscrizione da novembre 2012. Il dato ufficiale è quindi fermo a 1.161.424 utenze. Una stima attendibile è che oggi gli iscritti siano circa 1,2 milioni, un dato che rappresenta l’8% del totale.

La tendenza è comunque al ribasso, come mostra il grafico qua sotto. Nel primo anno di attività si erano infatti iscritti in 900.000. Raggiungere i livelli di altri paesi europei (ad esempio la Gran Bretagna) assomiglia oggi ad un’impresa disperata.

Del resto il Registro delle Opposizioni è nato sotto la spinta potente delle lobby del settore, ben consapevoli della convenienza numerica e percentuale del passaggio dall’opt-in all’opt-out.

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Lottizzare il seggio elettorale

E’ bene ricordarlo ad ogni giro, visto che c’andiamo a votare per la terza volta: una delle tante bischerate della Legge Calderoli alias Porcellum è di aver lottizzato anche il seggio elettorale, sostituendo il sorteggio degli scrutatori con le nomine dirette da parte delle commissioni elettorali.

Grillo e il modello Youporn

Beppe Grillo e Casaleggio l’hanno scritto anche nel “Non Statuto”:

Il Movimento 5 Stelle è strumento di consultazione per l’individuazione, selezione, scelta, di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo, così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog”

Non un partito, non un’associazione, non un movimento.

Niente di tutto questo, ma una piattaforma per la disintermediazione politica.

E io pensavo, in tutta sincerità, che rincorressero mentalmente modelli come Amazon o iTunes.

Le regole per le app per essere vendute. L’ultima parola a Cupertino.

Le regole per i candidati per essere eletti. L’ultima parola a Casaleggio Associati.

Le regole sono quelle, se non ti va bene, sei fuori dall’app store o dal Movimento.

Invece a quanto pare pensavano ad un altro esempio di disintermediazione digitale: Youporn.

Ti colleghi al sito YouPorn, vai a vederti un filmetto porno che ti piace, due donne insieme, in tre, con un cavallo, quello che vuoi. Dopo che hai visto questo filmato gratis, sul monitor appare automaticamente il genere di donna che hai visto. Abita vicino a te, nella tua città e se vuoi si collega con te immediatamente. Lei è in casa sua che ti guarda con una webcam e tu guardi lei. Se vuoi parlarle clicchi, fai conoscenza e ti metti d’accordo per una prestazione. In questo modo il rapporto è diretto, non c’è più il magnaccia, lo sfruttatore, e non vai più per strada. La rete toglie tutte le intermediazioni, toglie anche le donne o gli uomini dalla strada.”

Beppe Grillo ha scoperto LiveJasmin.

Politica e pentole

Ascolto casualmente ora Maurizio Lupi che di fronte a Berlusconi e ai candidati del Pdl abbozza un corso rapido di network marketing for dummies.

La vendita delle pentole applicate alla politica.

Si salvi chi può.

Cose che ho scoperto oggi

Del presunto Foia italiano già abbiamo detto.

Cameron vuole il referendum sulla Gran Bretagna in Europa. Data 2017. Melina all’inglese.

Le visualizzazioni del video “Gangnam Style” su Youtube hanno fatto guadagnare a Psy 4 milioni di dollari e a Google altrettanti. Il mondo può finire qui.

Wikipedia raggiunge il milione di voci in italiano. La pagina su Domenico Scilipoti è, ahimè, compresa nel conto.

Postare su internet una fotografia osè di un/una ex partner ha una propria categoria nel settore hard: si chiama “revenge porn“. Almeno non hanno usato un acronimo.

Informacam è un interessante progetto per verifica la veridicità di foto e video di cronaca. In Italia ovviamente sarebbe inutile.

Il sito ultraconservatore cattolico Pontifex è offline causa “forte attacco hacker“. Io al padreterno avevo detto “diarrea”, ma va bene così.

Foia italiano ?

Un argomento accennato qui per lunghi anni.

Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato due decreti attuativi della legge 190 del novembre 2012 per garantire trasparenza alla pubblica amministrazione sul modello del Freedom of Information Act.

si stabilisce il principio della totale accessibilità delle informazioni. Il modello di ispirazione è quello del Freedom of Information Act statunitense, che garantisce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente. Si prevede che il principio della massima pubblicità dei dati rispetti le esigenze di segretezza e tutela della privacy. Viene introdotto un nuovo istituto: il diritto di accesso civico. In sostanza, tutti i cittadini hanno diritto di chiedere e ottenere che le PA pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato”

Ci credo quando lo vedo.

E in tema di trasparenza al momento su Governo.it c’è solo una sintesi dei provvedimenti e non il testo vero e proprio.

Più semplice di così

Sotto il word cloud dell’ultimo singolo di Vasco Rossi. Il titolo magari già lo conoscete, in caso contrario provate ad indovinare.

tagcloud vasco rossi

Il volto nuovo di Franco Carraro

TG1 di questa sera: tanti volti nuovi nelle liste del Pdl tra cui Franco Carraro.

Franco Carraro ?!

TG1 benvenuti sul Pianeta Terra ! E’ il vostro primo soggiorno qui ?

Astroturfing a Parma

Nel marciume che emerge dalle inchieste parmigiane ci sono dettagli tra il ridere e il piangere: il sindaco Vignali pare avesse messo a carico dei contribuenti la propria attività di astroturfing sui social network.

La nuvola che non c’è

Cloud Atlas non prende manco una nomination per il trucco o il parrucco. Cattivelli all’Academy eh.

Astenersi grafici stomaco debole

Comincerà domani il folcloristico circo della presentazione dei simboli (contrassegni) delle liste per le prossime elezioni politiche. Scatteranno i soliti servizi di colore dei tg sulla abbondanza di partiti e relativa fantasia grafica (quanti grilli ci saranno a questo giro ?)

Ovviamente sono puri esercizi “di stile” perchè una gran parte di quei simboli non arriverà mai sulla scheda elettorale.

Nel 2008 furono presentati 177 contrassegni (a chi fosse interessato a questo indirizzo trova la galleria completa degli orrori, astenersi grafici stomaco debole).

Passarono i controlli formali 147 simboli. Sulla scheda ne finirono, contando tutte le circoscrizioni e l’estero, una trentina.

Tra questi anche il PPA ovvero Partito Pensiero Azione. Il simbolo del PPA è molto molto sobrio rispetto alla media, con assenza di flora e pure una citazione gaberiana.

Sarà per questo che nel 2008 ha raccolto la bellezza di 946 voti alla Camera e di 1.597 al Senato ?

Comunque in Parlamento il PPA c’è andato lo stesso, a suo modo, nel gennaio 2012.

Perchè in Italia mai dire mai.

ppa

Lo chiamavano blog

Sono affezionato agli anniversari sbilenchi tipo il sesto, il diciassettesimo, il sessantasettesimo.

Sono anniversari un po’ sfortunati, quasi orfani, rispetto ai numeri tondi così solidi e perfetti.

E così mentre oggi, tra alti e bassi, pause e riprese, silenzi e parole, questo blog compie 10 anni, ecco io leggo e festeggio del ventunesimo dibattito sulla morte dei blog.

Al trentasettesimo pago da bere.

Occasioni perse

Nel 2012 l’album che è stato in testa alle classifiche italiane per più tempo è “Sapessi dire no” di Biagio Antonacci. I Maya non ci sono mai quando ti servono per davvero.

Non avevano scelta

Poco fa Mario Monti ha presentato la sua lista e relativo logo. Si chiama “Scelta Civica“.

Al Senato sotto lo stesso simbolo (a parte un minima modifica) si presenteranno anche Udc e Fli.

Sarà curioso testare quanti voti soffierà Monti alla Camera con il proprio simbolo ai compagni di partita Fini e Casini.

Perchè secondo me questi non si ricordano bene come è fatta la scheda (se non la cambiano).

La storia dei 105.000 martiri cristiani

Nel giorno di Natale nel nord della Nigeria (a Potiskum, la città più popolosa dello stato di Yobe) sono state uccise in una chiesa sei persone. Altre sei sono state assassinate nella città di Maiduguri.

E’ solo l’ultimo dei molti episodi di violenza etnica, religiosa, politica che hanno caratterizzato il 2012 della Nigeria.

Violenza che ha coinvolto musulmani e cristiani, sia come vittime che come carnefici. Basta scorrere un po’ di agenzie di stampa per rendersene conto.

Lo stesso gruppo terroristico islamico “Boko Haram” ha colpito più volte personalità e luoghi dell’Islam nigeriano, come lo scorso luglio ed agosto con gli attacchi suicidi durante le preghiere del venerdì nelle moschee principali di Potiskum e Maiduguri.

Per chi si vuole fare un’idea più approfondita c’è un recente rapporto di Human Rights Watch.

In Italia la notizia è stata ripresa, in particolare dai media cattolici, evidenziando l’aspetto della persecuzione religiosa mondiale contro i cristiani.E così, come spesso accade, è venuto fuori un numero che ha cominciato a correre un po’ di qua e un po’ di là con un discreto impatto mediatico.

Questo numero è 105.000. E’ la stima per il 2012 dei cristiani morti nel mondo a causa della propria fede.

Il “conteggio” viene oggi da Massimo Introvigne, ma ha una storia più lunga.

Lo stesso Introvigne parla di 105.000 morti cristiani a metà del 2011, come previsione per quell’anno. Sgombriamo quindi il campo dal primo equivoco. Questa cifra non è un conteggio: nessuno si è messo a contare “i martiri cristiani” in base alle notizie di stampa. E’ una stima. Una stima di un anno e mezzo fa.

Come arriva Introvigne a 105.000 ?

Ci arriva basandosi sui numeri di un altro studioso, scomparso nel 2011, David B. Barrett .

Barret ha stimato che nel corso di due millenni sono stati 70 milioni i “martiri” cristiani. Più della metà nel solo ventesimo secolo. Un milione e seicento mila tra il 1990 e il 2000. Un milione tra il 2000 e 2010. Per arrivare a i circa 100.000 annui ha poi diviso per 10.

Se volete approfondire in breve i criteri metodologici adottati da Barret potete leggere questo documento.

Vengono inseriti nel “conteggio” anche le moltissime vittime delle guerre in Ruanda e Congo, o a livello storico un milione di morti per mano del nazismo. Esempi non proprio immediati di persecuzioni religiose contro i cristiani.

In parallelo, se si volessero applicare gli stessi criteri al mondo islamico, dovremmo ad esempio inserire fra i “martiri” le vittime della guerra sovietica in Afghanistan (tra 1,5 e 2 milioni di morti in dieci anni).

Insomma, è innegabile che al mondo si muoia ancora per discriminazioni religiosa e che anche i cristiani spesso ne siano vittime.

Ma seppur importanti, le statistiche a volte (più o meno consapevolmente) vengono utilizzate per supportare la propria personale agenda.

E questa, in un mondo piuttosto stupido e complicato, non è una cosa buona e giusta.

Adelante con juicio

Conti alla mano, a spanne, i vertici del Partito Democratico hanno deciso di tenere per sè la nomina di 85-90 parlamentari (circa il 22%). Il resto della truppa va a primarie. Primarie di corsa, primarie zoppe. Comunque primarie.

Insomma il tacchino rimane, ben al riparo, sul tetto.